Archives for Luglio 2024

Ristrutturare casa e abitabilità: cos’è e come si calcola il rapporto aeroilluminante

Quando si intraprendono lavori di ristrutturazione di una casa, è fondamentale prestare attenzione alle leggi che regolano l’abitabilità e assicurarsi di rispettare tutte le normative vigenti. Questo non solo per evitare sanzioni, ma anche per garantire la sicurezza, la salubrità e il comfort degli spazi abitativi.

Il rapporto aeroilluminante ad esempio è una misura utilizzata per valutare la quantità di luce naturale e la ventilazione in un ambiente interno di un edificio. Le nuove costruzioni e le ristrutturazioni degli immobili devono infatti rispettare tutte le norme in materia edilizia per acquisire tutti i requisiti necessari, tra cui c’è anche la normativa che regola la corretta illuminazione e aerazione naturale per le superfici calpestabili degli immobili.

Cos’è il rapporto aeroilluminante?

Il rapporto aeroilluminante è il rapporto tra la superficie delle finestre o aperture di un ambiente (che consentono l’ingresso di aria e luce naturale) e la superficie del pavimento dello stesso ambiente. Questo rapporto è utilizzato per garantire che ci sia un adeguato apporto di luce naturale e ventilazione, contribuendo così alla qualità della vita all’interno degli edifici.

Si tratta di un’unità di misura utile per valutare quanta luce naturale e quanta ventilazione filtrano in un ambiente, un requisito necessario per l’abitabilità e l’uso di un immobile.

Come si calcola il rapporto aeroilluminante?

Per il calcolo di questo valore è necessaria un’equazione matematica, tale da dover generare un risultato in linea con gli standard di agibilità previsti dalla legge. Il calcolo del rapporto aeroilluminante si effettua utilizzando la seguente formula:

Il calcolo del rapporto aeroilluminante si effettua utilizzando la seguente formula:

Rapporto Aeroilluminante= Superficie delle aperture (finestre, porte, ecc) / Superficie del pavimento

Dove:

  • Superficie delle aperture è la somma delle superfici vetrate delle finestre e altre aperture che permettono l’illuminazione e la ventilazione naturale.
  • Superficie del pavimento è l’area della stanza o dell’ambiente in questione.

Esempio di calcolo

Supponiamo di avere una stanza con una superficie del pavimento di 20 m² e finestre con una superficie totale di 4 m². Il rapporto aeroilluminante sarà dato dalla formula:

Rapporto Aeroilluminante = 20 / 4 = 0.20

Normativa vigente in Italia

In Italia, la normativa che regola il rapporto aeroilluminante è stabilita dal Decreto Ministeriale 5 luglio 1975, che stabilisce i requisiti minimi per l’igiene e la sicurezza degli edifici. Secondo questo decreto, per gli ambienti destinati ad abitazione, il rapporto aeroilluminante deve essere almeno pari a 1/8, cioè 0.125. Questo significa che per ogni 8 metri quadrati di superficie del pavimento, ci deve essere almeno 1 metro quadrato di superficie finestrata.

I regolamenti per le case private stabiliscono l’obbligo di illuminazione naturale diretta per ciascun vano dell’abitazione, fatta eccezione per i corridoi, i disimpegni e i servizi igienici. Si tratta di disposizioni normative obbligatorie per le nuove costruzioni, per le ristrutturazioni e per i cambi di destinazione d’uso di stanze e vani e nel caso di modifiche interne.

Oltre al Decreto Ministeriale 5 luglio 1975, altre norme e regolamenti possono influenzare il calcolo del rapporto aeroilluminante, tra cui:

  • Regolamenti edilizi comunali: Ogni comune può avere regole specifiche che integrano o modificano i requisiti nazionali.
  • Norme UNI: L’Ente Italiano di Normazione (UNI) pubblica norme tecniche che possono fornire linee guida aggiuntive per il calcolo e la verifica del rapporto aeroilluminante.

Importanza del rapporto aeroilluminante

Il rapporto aeroilluminante è importante perché garantisce la salubrità degli ambienti interessati. Gli ambienti mal ventilati oppure chiusi spesso provocano la formazione di vapore acqueo e muffe, che possono causare problemi di salute agli abitanti della casa. Anche finestre non adeguate causano una scarsa illuminazione delle stanze, con la conseguenza di un maggior ricorso alla luce artificiale e dell’aumento di sprechi e costi energetici in bolletta.

Il corretto dimensionamento del rapporto aeroilluminante è dunque fondamentale per diversi motivi:

  • Salute e benessere: un’adeguata illuminazione naturale e ventilazione contribuiscono alla salute fisica e mentale degli occupanti.
  • Efficienza energetica: una buona illuminazione naturale riduce la necessità di luce artificiale durante il giorno, riducendo i consumi energetici.
  • Conformità normativa: rispettare le normative vigenti è essenziale per evitare sanzioni e garantire la legalità dell’edificio.

Da quanto esposto, si evince che il rapporto aeroilluminante è un parametro cruciale nella progettazione e costruzione degli edifici, che garantisce il rispetto delle norme e il benessere degli occupanti. Trascorrere intere giornate in luoghi vivibili e salubri è importantissimo per la nostra salute e per la salvaguardia dell’ambiente.

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Spese per la ristrutturazione: come e quando inserirle nella dichiarazione dei redditi?

In Italia, le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie consentono ai contribuenti di detrarre una parte delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione. È importante capire come e quando è possibile beneficiare di queste detrazioni per pianificare correttamente le proprie finanze.

Un utente ha rivolto recentemente un quesito all’Agenzia delle Entrate: “Ho iniziato una ristrutturazione nel 2023. Posso detrarre già nel 730 precompilato del 2024 le spese sostenute nel 2023 o devo aspettare la fine lavori e poi inserire le spese del 2023 nella dichiarazione del prossimo anno insieme a quelle sostenute nel 2024?”.

Il quesito riflette infatti un dubbio comune tra i proprietari di immobili che desiderano beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edilizie.

La risposta dell’Agenzia delle Entrate ha confermato che, in presenza dei requisiti e nel rispetto delle condizioni e degli adempimenti richiesti dalla normativa per poter accedere alle agevolazioni fiscali in materia di recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis del Tuir), la detrazione spetta nel periodo in cui sono sostenute le spese.

Questo significa che non è necessario attendere il completamento dei lavori per iniziare a detrarre le spese. Le spese sostenute durante l’anno, in applicazione del criterio di cassa, possono essere inserite nella dichiarazione dei redditi relativa allo stesso anno di riferimento. Nel caso specifico del quesito, l’utente non dovrà quindi attendere il completamento dei lavori per usufruire della detrazione, ma potrà indicare le spese effettuate nel 2023 nella dichiarazione dei redditi da presentare nel 2024 (modello 730 o Redditi Pf).

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Visura e planimetria catastale: tutto quello che c’è da sapere

La visura della mappa catastale permette di ottenere informazioni identificative e di dati reddituali sugli immobili. Le informazioni catastali, ad eccezione della consultazione delle planimetrie riservata esclusivamente agli aventi diritto sull’immobile o ai loro delegati, sono pubbliche e dunque l’accesso è consentito a tutti, pagando i relativi tributi speciali catastali e nel rispetto della normativa vigente.

La visura catastale, come specificato dall’Agenzia delle Entrate, consente la consultazione degli atti e dei documenti catastali e permette di acquisire:

  • i dati identificativi e reddituali dei beni immobili (terreni e fabbricati)
  • i dati anagrafici delle persone, fisiche o giuridiche, intestatarie dei beni immobili
  • i dati grafici dei terreni (mappa catastale) e delle unità immobiliari urbane (planimetrie)
  • le monografie dei Punti Fiduciali e dei vertici della rete catastale
  • l’elaborato planimetrico (elenco subalterni e rappresentazione grafica)
  • gli atti di aggiornamento catastale

Recentemente, l’Agenzia ha risposto a un contribuente che chiedeva come accedere alla mappa catastale di una proprietà familiare. L’Agenzia ha chiarito che i proprietari o i titolari di altri diritti reali possono consultare la mappa catastale attraverso diverse modalità:

  1. Presso gli Uffici Provinciali – Territorio dell’Agenzia delle Entrate.
  2. Presso uno sportello catastale decentrato (l’elenco degli sportelli è disponibile nella sezione “Catasto e Cartografia” del sito dell’Agenzia delle Entrate).
  3. Utilizzando il servizio online “Consultazioni visure, planimetrie e ispezioni ipotecarie dei propri immobili” nell’area riservata del sito dell’Agenzia, o tramite il servizio “Consultazione personale” nella categoria “Fabbricati e terreni” del medesimo sito, selezionando la pagina “Consultazione dati catastali e ipotecari”.

L’Agenzia ha specificato che i dati informatizzati possono essere rilasciati in formato cartaceo, se richiesti agli sportelli, o in formato PDF, se richiesti online. Nel caso in cui i dati siano disponibili solo in formato cartaceo, è necessario rivolgersi al competente Ufficio Provinciale – Territorio. La consultazione è gratuita e esente da tributi per le particelle di cui il richiedente è titolare.

Visura e planimetria catastale: le differenze

La visura catastale consente ai soggetti di reperire i dati catastali degli immobili, ma la sua utilità è prevalentemente informativa. I dati contenuti al suo interno, infatti, non hanno valenza legale, in quanto il catasto è definito un “ente non probatorio”. Quando si parla di visura catastale, come spiegato, si indica un documento che riguarda gli elementi identificativi di un bene immobiliare e i suoi intestatari, mentre con planimetria catastale si indica la rappresentazione grafica di un’unità immobiliare (disegno tecnico, di norma in scala 1:200) registrata al Catasto, da cui è possibile desumere, in conformità alle regole catastali, contorni, suddivisione e destinazione dei locali interni, dati metrici e altre informazioni.

La planimetria può essere richiesta gratuitamente dai titolari di diritti reali, risultanti in catasto, o da loro delegati tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate o presso l’Ufficio provinciale – Territorio competente.

Entrambi questi documenti sono fondamentali per la conclusione di una compravendita immobiliare: dal 1° luglio 2010 è infatti diventato obbligatorio, in sede di atto notarile di compravendita, attestare la conformità tra lo stato di fatto dell’immobile e la realtà rappresentata nella planimetria catastale. È fondamentale che anche la visura catastale corrisponda alla realtà fattuale, mostrando i dati completi, corretti e aggiornati dei proprietari.

 

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Scegliere il colore delle facciate: trasformare la casa con stile

La scelta del colore delle facciate esterne di una casa è una decisione importante che può influenzare notevolmente l’estetica e il valore della tua proprietà. La casa spesso rispecchia anche il carattere, la personalità e il gusto di chi vi abita. Un colore ben scelto non solo migliora l’appeal visivo, ma può anche riflettere le caratteristiche personali dei proprietari e deve armonizzarsi con l’ambiente circostante.

In questo approfondimento cercheremo di fornire alcuni consigli pratici per aiutare i lettori nella scelta del colore perfetto per le facciate della tua casa.

Colori della facciata di casa: da dove iniziare?

Prima di tutto è essenziale determinare se sono necessari interventi di ristrutturazione, come il risanamento dell’intonaco esterno, della posa di un eventuale cappotto termico oppure altri interventi strutturali più consistenti. Una volta comprese le condizioni della facciata, è importante selezionare il tipo di pittura più adatto (ma per questo aspetto è sempre meglio affidarsi a un tecnico esperto). L’ultimo passaggio consiste naturalmente nella scelta del colore per la facciata.

Quando si sceglie il colore esterno di una casa, è fondamentale rispettare il Piano del Colore del proprio Comune. Il Piano del Colore è un documento che indica quali colori e tonalità applicare sui fronti degli edifici di una specifica città o paese, e bisogna tenerne conto in caso di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, ristrutturazioni o nuove costruzioni. Le regole cromatiche indicate in questo documento variano a seconda della zona: generalmente, chi abita in campagna o in aree isolate ha maggiore libertà nella scelta del colore rispetto a chi vive nel centro storico di una città d’arte, dove le restrizioni cromatiche sono necessarie per preservare l’integrità architettonica.

Ad ogni modo, una volta compresi i paletti legali entro i quali muoversi, scegliere il colore ideale per l’esterno della propria abitazione può essere un compito complesso. Si può infatti scegliere tra colori chiari, scuri, neutri, pastello, colori caldi o freddi: dipende dai gusti e dal contesto.

Colori chiari

I colori chiari sono particolarmente indicati per le zone calde e per le abitazioni particolarmente esposte ai raggi solari per il loro potere riflettente. Colori come il bianco, il giallo nelle sue sfumature, l’avorio o il rosa sono indicati a qualsiasi contesto abitativo – sia che si tratti di campagna, città o zone costiere – in quanto regalano luminosità agli ambienti esterni (verande, balconi, pilotis, etc) e allargano visivamente gli spazi.

Colori scuri

I colori scuri solitamente richiedono meno manutenzione rispetto alle tonalità più chiare. sono ideali per conferire ad una casa un aspetto moderno e più sofisticato. Tra le  opzioni più gettonate per pitturare la facciata esterna si annoverano il rosso scuro, il bordeaux e le varie tonalità di marrone.

Colori neutri

I colori neutri (come il grigio o il beige) conferiscono un’eleganza senza tempo agli edifici. Chi vuole “osare” può abbinare questi colori a dettagli visivamente più energici, come il rosso, per dare un tocco di carattere anche alle costruzioni più datate.

Colori pastello

I colori pastello, come quelli neutri, comunicano un’eleganza discreta. Dal rosa cipria al turchese, dal giallo limone al viola malva, dall’azzurro al verde, queste nuances sono particolarmente apprezzate dai proprietari di ville o case indipendenti.

Colori caldi

Scegliere di dipingere la facciata della tua casa con colori caldi significa infondere energia, positività e una sensazione di accoglienza immediata. Queste tonalità, ricche e vibranti, possono trasformare l’aspetto della tua abitazione, rendendola un luogo di buonumore e vitalità. I colori caldi più utilizzati sono il rosso, il giallo, l’arancio e quelle tonalità che richiamano i colori del legno o della terra.

Colori freddi

I colori freddi trasmettono calma, serenità e una sensazione di benessere. Il grigio o l’intera gamma delle tonalità di verde o di azzurro sono ideali per qualsiasi tipo di abitazione, offrendo un aspetto armonioso che si fonde con la natura circostante.

Come scegliere il colore giusto per la facciata

Se non si hanno le idee chiare o una preferenza particolare, per iniziare è consigliabile valutare i colori dell’ambiente circostante ed selezionare quella gamma di colori che siano in armonia con lo sfondo su cui si poserà lo sguardo degli osservatori. In campagna si possono utilizzare i colori della natura (il verde, il giallo, il beige, il marrone), mentre per le case al mare si possono utilizzare il bianco e le tonalità di azzurro, per fondere la casa col panorama costiero.

Vuoi ristrutturare le facciate della tua casa in Sardegna?

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Un massetto a regola d’arte: ecco tutto quello che c’è da sapere

Il massetto è una componente fondamentale nella costruzione e ristrutturazione degli edifici. Quando si deve ristrutturare casa o un locale commerciale e con lavori edili importanti (ad esempio sostituzione pavimenti e nuovi impianti), o quando si procede con una nuova costruzione, presto o tardi ci si trova ad affrontare la posa in opera del nuovo massetto. Realizzarlo a regola d’arte è essenziale per garantire la durata e la qualità del pavimento.

Il massetto è infatti lo strato di supporto della pavimentazione posato in cantiere su relativo sottofondo (lo strato che si trova tra solaio e massetto deve accogliere le tubazioni dell’impianto idrico, termico e i cavi dell’impianto elettrico) o su uno strato intermedio isolante. Si tratta di quello strato che deve resistere alle varie sollecitazioni meccaniche impartite sulla pavimentazione. Il massetto deve consentire un livello preciso della pavimentazione finale, ripartire opportunamente i carichi sia statici che dinamici, eventualmente ricoprire l’impianto radiante a pavimento e infine ricevere la pavimentazione.

Un massetto realizzato a regola d’arte deve essere compatto, planare, non deve presentare “croste” ed essere omogeneo in tutte le stanze, senza salti di quota o pendenze che possano ostacolare l’appoggio degli arredi o l’apertura delle porte.

Dopo la stesura, la superficie del massetto si presenta come un intonaco grezzo, leggermente porosa e uniforme. Proprio la porosità del massetto consente l’incollaggio delle piastrelle: se fosse troppo liscio l’aderenza del collante sarebbe inferiore e meno efficiente.

Il cosiddetto tempo di maturazione del massetto dipende dal suo spessore. Per un massetto standard di 5 cm si considera un tempo di maturazione del calcestruzzo di circa 28-30 giorni. Tempi lunghi che non sempre collimano con le esigenze di cantiere: si consiglia comunque di non posare il pavimento prima dei 20 gg per non compromettere la compattezza del massetto. È bene ricordare anche che il massetto non deve essere lasciato a lungo senza la pavimentazione sovrastante, in particolare se realizzato all’esterno ed esposto alle intemperie. In questi casi potrebbe essere necessario intervenire in un secondo momento per un corretto ripristino.

Bisogna anche sottolineare che la durabilità di una pavimentazione in ceramica o gres è influenzata dalle caratteristiche del massetto, del metodo e dei prodotti utilizzati per per la sua realizzazione, della attenzione alla corretta stagionatura dell’impasto. Tutte queste variabili incidono profondamente sul risultato finale, al punto che il massetto deve essere considerato parte integrante del pavimento e trattato con la stessa cura e precisione.

Vuoi realizzare il tuo massetto a regola d’arte?

Un massetto realizzato a regola d’arte è la base per un pavimento resistente e duraturo. Seguendo le giuste tecniche e utilizzando materiali di qualità, è possibile ottenere una superficie perfettamente livellata e pronta per la posa del rivestimento finale. Non sottovalutare l’importanza di questo elemento nella costruzione o ristrutturazione del tuo spazio, e affidati a esperti per un lavoro impeccabile.

Se hai in programma lavori di ristrutturazione contattaci per un preventivo o per un sopralluogo in tutta la Sardegna.

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