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Bonus Ristrutturazione 2025: le nuove aliquote e tutti i lavori ammessi per gli incentivi

Il bonus ristrutturazione 2025 si conferma uno degli strumenti fiscali più rilevanti per chi desidera migliorare o valorizzare la propria abitazione. La nuova Legge di Bilancio 2025, tuttavia, introduce significative modifiche che ridefiniscono l’accesso e l’utilizzo degli incentivi, rendendo il panorama normativo più complesso ma anche più mirato.

Tra i principali cambiamenti, spiccano le aliquote decrescenti nel tempo, pensate per incentivare interventi immediati, e i tetti di spesa diversificati tra prima casa e altre proprietà. Questo approccio ha l’obiettivo di ottimizzare le risorse disponibili e favorire i lavori nelle abitazioni principali.

Un’ulteriore novità riguarda le regole specifiche per i contribuenti con redditi elevati, che vedranno applicate limitazioni personalizzate per la detrazione, basate su fattori familiari come figli a carico o situazioni di disabilità. Dal 2028, inoltre, sono previsti tetti di spesa e percentuali di detrazione ulteriormente ridotti, segnando una transizione verso incentivi più sostenibili nel lungo termine.

Questi aggiornamenti pongono nuove sfide per chi intende pianificare interventi edilizi, richiedendo una maggiore attenzione nella scelta dei tempi e dei lavori da effettuare per massimizzare i benefici fiscali e sfruttare al meglio l’agevolazione.

Vediamo dunque quali sono le novità introdotte dal Bonus Ristrutturazione 2025 per chi intende effettuare interventi edilizi nel nuovo anno.

Aliquote e Limiti di Spesa

  • Prima Casa:
    • 2025: detrazione del 50% su una spesa massima di 96.000 euro.
    • 2026-2027: detrazione ridotta al 36%, con lo stesso limite di spesa.
    • Dal 2028: detrazione al 30% su una spesa massima di 48.000 euro.
  • Altre Abitazioni:
    • 2025: detrazione del 36% su una spesa massima di 96.000 euro.
    • 2026-2027: detrazione al 30%, mantenendo il medesimo limite di spesa.
    • Dal 2028: detrazione al 30% su una spesa massima di 48.000 euro.

Regole per Redditi Elevati

Per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, l’importo massimo delle spese detraibili sarà calcolato considerando fattori familiari, come il numero di figli a carico e la presenza di figli con disabilità, nel rispetto dei tetti di spesa stabiliti.

Beneficiari del Bonus

Possono accedere al Bonus Ristrutturazione:

  • Proprietari o nudi proprietari.
  • Titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie).
  • Locatari o comodatari.
  • Soci di cooperative divise e indivise.
  • Imprenditori individuali, per immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce.
  • Soggetti indicati nell’articolo 5 del TUIR, che producono redditi in forma associata.

Interventi Ammessi

Il Bonus copre una vasta gamma di interventi, tra cui:

  • Manutenzione Ordinaria (solo per parti comuni di edifici residenziali): riparazioni, rinnovamento o sostituzione delle finiture degli edifici e opere necessarie a mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti.
  • Manutenzione Straordinaria: opere e modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, realizzazione e integrazione di servizi igienico-sanitari e tecnologici, senza alterare la volumetria complessiva degli edifici e senza mutamenti delle destinazioni d’uso.
  • Restauro e Risanamento Conservativo: interventi finalizzati a conservare l’immobile e assicurarne la funzionalità, mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con essi compatibili.
  • Ristrutturazione Edilizia: interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.
  • Interventi per il Risparmio Energetico: lavori volti al miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile, come l’installazione di pannelli solari, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, l’installazione di impianti fotovoltaici.

Documentazione Necessaria

Per usufruire del Bonus, è fondamentale conservare:

  • Titolo abilitativo (CILA, SCIA, ecc.) o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesti la data di inizio lavori e la conformità degli interventi.
  • Fatture e ricevute fiscali relative alle spese sostenute.
  • Ricevute dei bonifici bancari o postali utilizzati per i pagamenti, con causale specifica, codice fiscale del beneficiario della detrazione e partita IVA o codice fiscale del destinatario del pagamento.

Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, si consiglia di consultare la guida ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

Perché scegliere Global Società Cooperativa

Grazie alla lunga esperienza nel settore edilizio in Sardegna, e grazie alle importanti certificazioni conseguite, Global Società Cooperativa offre un approccio integrato alla progettazione e costruzione di case o edifici commerciali. L’azienda, che vanta un’esperienza pluridecennale, si impegna a utilizzare tecnologie avanzate per garantire il massimo comfort abitativo, rispettando al contempo l’ambiente e le più recenti e stringenti normative del settore. Se a breve hai in programma lavori di ristrutturazione, ordinaria o straordinaria, per la tua casa o per la tua azienda in Sardegna rivolgiti a Global Società Cooperativa per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.

Contatti aziendali:
Global Società Cooperativa
Telefono: 070.2348800
Email: info@globalsocietacooperativa.com

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Bonus Ristrutturazione 2025: cosa cambierà per le ristrutturazioni edilizie?

Dal 2025, il Bonus Ristrutturazione subirà un ridimensionamento, con un’aliquota ridotta al 36% e un tetto massimo di spesa agevolabile dimezzato, che passa da 96.000 a 48.000 euro per unità immobiliare. Chiunque voglia effettuare lavori di recupero edilizio dovrebbe considerare attentamente questi cambiamenti.

Fino al 31 dicembre 2024, il bonus prevede una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute, per un massimo di 96.000 euro. Questo significa che i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria possono contare su un sostegno significativo. Tuttavia, dal 2025, con l’introduzione di un “decalage” progressivo, si assisterà a una riduzione dell’aliquota al 36% e un limite di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare, con un ulteriore calo della detrazione al 30% dal 2028.

Opportunità e scelte strategiche per il 2024

Questo nuovo contesto fiscale comporta che, per lavori di ristrutturazione rilevanti, potrebbe essere conveniente sfruttare il bonus attuale fino alla fine del 2024. Ad esempio, su un intervento del valore di 48.000 euro, la detrazione sarà pari a 24.000 euro fino al 2024, ma scenderà a 17.280 euro dal 2025. Per molti proprietari immobiliari e imprese, questo rende la fine del 2024 un periodo cruciale per massimizzare i benefici del bonus.

Lavori coperti dal Bonus Ristrutturazione

Nonostante le riduzioni, il bonus continuerà a sostenere diversi tipi di interventi, come la manutenzione straordinaria, i restauri e le ristrutturazioni edilizie su singole unità abitative o parti comuni degli edifici. I progetti che mirano a migliorare la sicurezza, a eliminare le barriere architettoniche, o a bonificare l’amianto potranno beneficiare dell’incentivo, così come i lavori legati alla prevenzione degli infortuni domestici.

Il futuro del Bonus e la transizione verso l’efficienza energetica

Guardando al futuro, il governo italiano sembra intenzionato a rivedere l’intero sistema dei bonus edilizi, puntando a una maggiore efficienza energetica, anche attraverso l’introduzione dei certificati bianchi per il settore residenziale. Questi incentivi futuri potrebbero sostituire gradualmente i tradizionali bonus, offrendo agevolazioni a chi investe in ristrutturazioni sostenibili e in sistemi energetici innovativi.

Queste prospettive indicano che le agevolazioni potrebbero essere sempre più mirate al miglioramento delle prestazioni energetiche, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e promuovere l’efficienza. In questa fase, potrebbe essere utile per le imprese edili e i proprietari immobiliari tenersi informati su queste nuove opportunità e adeguare i progetti di ristrutturazione per cogliere i vantaggi dei futuri incentivi.

Global Società Cooperativa: il tuo partner per le ristrutturazioni

Questo sunto delle novità previste per il 2025 offre una panoramica su come prepararsi ai cambiamenti del bonus ristrutturazione per il 2025, con un focus sulle opportunità attuali e le prospettive future per interventi edilizi orientati all’efficienza energetica.

Se a breve hai in programma lavori di ristrutturazione, ordinaria o straordinaria, per la tua casa o per la tua azienda in Sardegna contatta Global Società Cooperativa per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.


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Superbonus 2024: come ottenere il contributo a fondo perduto del 70%

Il Superbonus 2024 rappresenta una straordinaria occasione per chi vuole migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione o condominio, grazie al Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 6 agosto 2024. Questa normativa prevede un contributo a fondo perduto del 70% per le spese sostenute durante l’anno, mirate alla realizzazione di interventi di ristrutturazione e miglioramento energetico.

Tra le spese ammissibili rientrano l’installazione di pannelli fotovoltaici, colonnine di ricarica per auto elettriche e interventi di messa in sicurezza sismica (Sismabonus), già previsti dal Superbonus. Questo incentivo è particolarmente rivolto a coloro con un reddito inferiore a 15.000 euro e che hanno raggiunto almeno il 60% di avanzamento lavori entro il 31 dicembre 2023.

Vediamo in dettaglio come accedere a questa opportunità e i requisiti necessari.

Requisiti per accedere al contributo

Il contributo è disponibile per persone fisiche e condomini che abbiano realizzato interventi edilizi nel periodo indicato, al di fuori dell’attività professionale. Il decreto prevede che i lavori abbiano raggiunto il 60% di avanzamento entro la fine del 2023, confermato da apposite asseverazioni. L’importo massimo copre il 70% delle spese ammissibili, con un tetto massimo di 96.000 euro. Per i progetti condominiali, questo limite viene ridotto proporzionalmente al numero di beneficiari. Il contributo massimo per ciascun richiedente è di 28.800 euro, equivalente al 30% della spesa complessiva ammissibile.

Per poter beneficiare del Superbonus 70%, dunque, è necessario rispettare questi requisiti:

  • Data delle spese: Le spese devono essere state sostenute tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024.
  • Stato di Avanzamento dei Lavori (SAL): Gli interventi devono aver raggiunto, entro il 31 dicembre 2023, almeno il 60% del SAL.
  • Limite di reddito: Il richiedente deve avere un reddito annuo inferiore ai 15.000 euro, come stabilito dall’articolo 119 del Decreto Rilancio (Dl n. 34/2020).

Il contributo verrà versato direttamente sul conto corrente del richiedente, indicato al momento della presentazione della domanda.

Modalità di presentazione della domanda

Per richiedere il contributo, è necessario inviare una domanda telematica all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre 2024. Ogni richiedente può presentare una sola domanda per singola unità immobiliare. La domanda deve includere tutti i documenti necessari, compresa la dichiarazione dei requisiti.

La domanda può essere presentata direttamente dal richiedente o tramite un intermediario abilitato, utilizzando il servizio del cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate. Ulteriori dettagli su modalità e tempistiche verranno forniti in un successivo provvedimento.

Criteri di erogazione e priorità

Se i fondi disponibili non fossero sufficienti a coprire tutte le richieste, il decreto stabilisce un ordine di priorità. Verrà data precedenza a chi utilizza l’immobile come abitazione principale e ai condomini per gli interventi nelle parti comuni. Eventuali fondi residui verranno distribuiti tra gli altri richiedenti.

Le percentuali erogabili e i criteri di distribuzione saranno comunicati dall’Agenzia delle Entrate in base alle direttive del decreto.

Ristrutturazioni in Sardegna: un’opportunità col Superbonus

Il Superbonus 2024 rappresenta un’importante opportunità per chi desidera effettuare ristrutturazioni edili, migliorando l’efficienza energetica e la sicurezza sismica degli edifici. Con il contributo del 70%, soggetti con reddito inferiore a 15.000 euro potranno ridurre significativamente i costi delle proprie ristrutturazioni, rispettando però requisiti e scadenze prestabiliti. Non perdere l’occasione: assicurati di essere in linea con i requisiti e prepara la tua domanda entro i termini previsti!

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Ristrutturazione e rimozione dell’amianto, come funzionano le detrazioni fiscali

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il bonus amianto non si applica solo ai lavori di rimozione, ma copre anche tutte le attività connesse alla bonifica. Questa precisazione è stata fornita tramite la rubrica “Fisco Oggi”, dove l’Agenzia ha spiegato che le detrazioni fiscali previste per la bonifica dell’amianto includono non solo i lavori di smaltimento, ma anche tutte le fasi collegate al processo, come il trasporto e lo smaltimento del materiale pericoloso, e l’eventuale ripristino delle aree interessate.

Questo chiarimento – arrivato in risposta a un contribuente che ha chiesto se sono detraibili le spese per la rimozione e sostituzione di eternit da un’unità facente parte dell’abitazione principale appena acquistata – è particolarmente rilevante per chi intende usufruire del bonus amianto, poiché estende la possibilità di detrazione a un insieme più ampio di interventi, facilitando l’accesso agli incentivi fiscali per la messa in sicurezza degli edifici e delle aree contaminate.

Bonus amianto: detrazione al 50%

L’Agenzia delle Entrate ha confermato che, ai sensi dell’articolo 16-bis, comma 1, lettera l) del Testo unico delle imposte sui redditi (Dpr 917/1986), gli interventi di rimozione dell’amianto, eseguiti su singole unità immobiliari e su parti comuni di edifici residenziali, sono agevolabili grazie al bonus ristrutturazioni, che consiste in una detrazione del 50% delle spese per la riqualificazione del patrimonio edilizio. Il bonus agevola infatti una lunga lista di interventi, tra cui rientrano anche quelli per la rimozione dell’amianto.

Il bonus amianto rientra quindi nelle stesse specifiche della detrazione fiscale per i lavori di ristrutturazione edilizia. Fino al 31 dicembre 2024, l’aliquota detraibile sarà del 50%, applicabile su un massimo di 96.000 euro di spesa. Questo incentivo sarà fruibile attraverso una detrazione Irpef suddivisa in 10 rate annuali di pari importo.

Dal 1° gennaio 2025, l’incentivo subirà una riduzione dell’aliquota al 36% e del tetto di spesa a 48.000 euro. Questa modifica renderà comunque disponibile il beneficio fiscale, seppur in forma ridotta, per chi avrà necessità di effettuare interventi di bonifica o riqualificazione in futuro.

Bonus amianto: lavori ammessi

Il bonus amianto è disponibile indipendentemente dalla categoria edilizia degli interventi effettuati sull’immobile. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito infatti che il bonus amianto può essere richiesto anche senza l’esecuzione di un intervento di recupero del patrimonio edilizio. Ad esempio, è possibile beneficiare del bonus per le spese sostenute esclusivamente per il trasporto dell’amianto in discarica, purché il servizio sia effettuato da aziende specializzate. Questo significa che il bonus copre una gamma più ampia di attività connesse alla bonifica, non limitandosi solo ai lavori di ristrutturazione o messa in sicurezza.

Devi ristrutturare la tua casa?

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Spese per la ristrutturazione: come e quando inserirle nella dichiarazione dei redditi?

In Italia, le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie consentono ai contribuenti di detrarre una parte delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione. È importante capire come e quando è possibile beneficiare di queste detrazioni per pianificare correttamente le proprie finanze.

Un utente ha rivolto recentemente un quesito all’Agenzia delle Entrate: “Ho iniziato una ristrutturazione nel 2023. Posso detrarre già nel 730 precompilato del 2024 le spese sostenute nel 2023 o devo aspettare la fine lavori e poi inserire le spese del 2023 nella dichiarazione del prossimo anno insieme a quelle sostenute nel 2024?”.

Il quesito riflette infatti un dubbio comune tra i proprietari di immobili che desiderano beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edilizie.

La risposta dell’Agenzia delle Entrate ha confermato che, in presenza dei requisiti e nel rispetto delle condizioni e degli adempimenti richiesti dalla normativa per poter accedere alle agevolazioni fiscali in materia di recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis del Tuir), la detrazione spetta nel periodo in cui sono sostenute le spese.

Questo significa che non è necessario attendere il completamento dei lavori per iniziare a detrarre le spese. Le spese sostenute durante l’anno, in applicazione del criterio di cassa, possono essere inserite nella dichiarazione dei redditi relativa allo stesso anno di riferimento. Nel caso specifico del quesito, l’utente non dovrà quindi attendere il completamento dei lavori per usufruire della detrazione, ma potrà indicare le spese effettuate nel 2023 nella dichiarazione dei redditi da presentare nel 2024 (modello 730 o Redditi Pf).

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Visura e planimetria catastale: tutto quello che c’è da sapere

La visura della mappa catastale permette di ottenere informazioni identificative e di dati reddituali sugli immobili. Le informazioni catastali, ad eccezione della consultazione delle planimetrie riservata esclusivamente agli aventi diritto sull’immobile o ai loro delegati, sono pubbliche e dunque l’accesso è consentito a tutti, pagando i relativi tributi speciali catastali e nel rispetto della normativa vigente.

La visura catastale, come specificato dall’Agenzia delle Entrate, consente la consultazione degli atti e dei documenti catastali e permette di acquisire:

  • i dati identificativi e reddituali dei beni immobili (terreni e fabbricati)
  • i dati anagrafici delle persone, fisiche o giuridiche, intestatarie dei beni immobili
  • i dati grafici dei terreni (mappa catastale) e delle unità immobiliari urbane (planimetrie)
  • le monografie dei Punti Fiduciali e dei vertici della rete catastale
  • l’elaborato planimetrico (elenco subalterni e rappresentazione grafica)
  • gli atti di aggiornamento catastale

Recentemente, l’Agenzia ha risposto a un contribuente che chiedeva come accedere alla mappa catastale di una proprietà familiare. L’Agenzia ha chiarito che i proprietari o i titolari di altri diritti reali possono consultare la mappa catastale attraverso diverse modalità:

  1. Presso gli Uffici Provinciali – Territorio dell’Agenzia delle Entrate.
  2. Presso uno sportello catastale decentrato (l’elenco degli sportelli è disponibile nella sezione “Catasto e Cartografia” del sito dell’Agenzia delle Entrate).
  3. Utilizzando il servizio online “Consultazioni visure, planimetrie e ispezioni ipotecarie dei propri immobili” nell’area riservata del sito dell’Agenzia, o tramite il servizio “Consultazione personale” nella categoria “Fabbricati e terreni” del medesimo sito, selezionando la pagina “Consultazione dati catastali e ipotecari”.

L’Agenzia ha specificato che i dati informatizzati possono essere rilasciati in formato cartaceo, se richiesti agli sportelli, o in formato PDF, se richiesti online. Nel caso in cui i dati siano disponibili solo in formato cartaceo, è necessario rivolgersi al competente Ufficio Provinciale – Territorio. La consultazione è gratuita e esente da tributi per le particelle di cui il richiedente è titolare.

Visura e planimetria catastale: le differenze

La visura catastale consente ai soggetti di reperire i dati catastali degli immobili, ma la sua utilità è prevalentemente informativa. I dati contenuti al suo interno, infatti, non hanno valenza legale, in quanto il catasto è definito un “ente non probatorio”. Quando si parla di visura catastale, come spiegato, si indica un documento che riguarda gli elementi identificativi di un bene immobiliare e i suoi intestatari, mentre con planimetria catastale si indica la rappresentazione grafica di un’unità immobiliare (disegno tecnico, di norma in scala 1:200) registrata al Catasto, da cui è possibile desumere, in conformità alle regole catastali, contorni, suddivisione e destinazione dei locali interni, dati metrici e altre informazioni.

La planimetria può essere richiesta gratuitamente dai titolari di diritti reali, risultanti in catasto, o da loro delegati tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate o presso l’Ufficio provinciale – Territorio competente.

Entrambi questi documenti sono fondamentali per la conclusione di una compravendita immobiliare: dal 1° luglio 2010 è infatti diventato obbligatorio, in sede di atto notarile di compravendita, attestare la conformità tra lo stato di fatto dell’immobile e la realtà rappresentata nella planimetria catastale. È fondamentale che anche la visura catastale corrisponda alla realtà fattuale, mostrando i dati completi, corretti e aggiornati dei proprietari.

 

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L’importanza delle Certificazioni ISO 9001:2015, ISO 14001:2015 e della SOA per le imprese edili

Nel settore edile, l’affidabilità, la qualità e il rispetto ambientale sono elementi imprescindibili per garantire la soddisfazione del cliente, la sostenibilità delle attività e la conformità normativa. In un contesto sempre più competitivo e variegato, le certificazioni UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015 e l’attestazione SOA assumono un ruolo di primaria importanza, rappresentando un marchio di qualità e competenza che conferisce alle società edili autorevolezza e un vantaggio competitivo significativo.

Per questo motivo Global Società Cooperativa ha optato, negli anni, per l’acquisizione e il mantenimento di queste attestazioni. Dal 2013, infatti, la nostra impresa ha iniziato un percorso che ci ha portato a ottenere le certificazioni UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015 e la SOA.

UNI EN ISO 9001:2015 – Garanzia di Qualità e Affidabilità

La certificazione UNI EN ISO 9001:2015 è un riconoscimento internazionale che attesta l’adozione di un sistema di gestione della qualità efficace e orientato al cliente. Per le società edili, questa certificazione significa impegnarsi a garantire standard elevati in tutte le fasi del processo, dalla progettazione e realizzazione dei lavori fino alla consegna finale.

Essere certificati secondo la normativa UNI EN ISO 9001:2015 implica l’implementazione di procedure rigorose per il controllo della qualità, la gestione delle risorse umane e materiali, nonché la continua ricerca di miglioramenti. Ciò non solo aumenta la fiducia del cliente nella società edile, ma favorisce anche la riduzione dei costi operativi e l’ottimizzazione delle prestazioni complessive.

Global ha ottenuto la certificazione per i seguenti servizi: costruzione e ristrutturazione di edifici civili e dei relativi impianti; erogazione di servizi di pulizia ed affissione; struttura di attività di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati; Gestione aree verdi ambientali; erogazione di servizi di trasporto, traslochi e facchinaggio.

L’applicazione delle stringenti normative, integrata dall’uso di specifiche Procedure, Istruzioni e Moduli, a cui consegue un’ottimizzazione dell’organizzazione dell’impresa, rappresenta per i clienti la garanzia di un servizio di qualità erogato da una struttura in grado di rispondere tempestivamente e con attenzione ad aspettative ed esigenze con alta professionalità.

UNI EN ISO 14001:2015 – Impegno per la Sostenibilità Ambientale

Nell’attuale contesto di crescente sensibilità ambientale, la certificazione UNI EN ISO 14001:2015 assume un’importanza cruciale per le società edili che desiderano operare in modo responsabile e sostenibile. Questa certificazione attesta l’adozione di un sistema di gestione ambientale volto a identificare, monitorare e ridurre l’impatto ambientale delle attività edili.

Le società edili certificate secondo la normativa UNI EN ISO 14001:2015 si impegnano attivamente nella riduzione dei consumi energetici, nella gestione sostenibile delle risorse e nella prevenzione dell’inquinamento. Questo non solo favorisce la tutela dell’ambiente e delle risorse naturali, ma può anche generare vantaggi economici attraverso la riduzione dei costi energetici e l’accesso a nuovi mercati sensibili alla sostenibilità.

Per questo Global ha implementato, insieme al Sistema di Gestione Qualità, un sistema di gestione Ambientale in conformità alle prescrizioni contenute nella norma ISO, adottandone norme e principi e rispettandone obiettivi ed obblighi di conformità per il raggiungimento degli obiettivi ambientali.

SOA – Credibilità e Affidabilità nei Lavori Pubblici

La certificazione SOA (Società Organismi di Attestazione) è essenziale per le società edili che desiderano partecipare a gare d’appalto per lavori pubblici. Questa certificazione attesta il possesso dei requisiti tecnici, organizzativi ed economici necessari per eseguire lavori pubblici di varia natura e dimensione.

Essere in possesso della certificazione SOA conferisce alle società edili una maggiore credibilità e affidabilità agli occhi delle pubbliche amministrazioni e degli enti committenti, consentendo loro di accedere a una più ampia gamma di opportunità di lavoro e di competere in modo efficace sul mercato delle commesse pubbliche.

In fase di aggiornamento della certificazione SOA, Global ha deciso di “potenziare” la propria certificazione, accrescendo categorie e classifiche di qualificazione: l’OG1, unica categoria precedentemente posseduta, è passata dalla classifica I alla V e sono state aggiunge nuove categorie, in classifica I e nello specifico la OS3, OS6 e OS28. (OG 1 Edifici civili e industriali – OS 3 Impianti idrico-sanitario, cucine, lavanderie – OS 6 Finiture di opere generali in materiali lignei, plastici, metallici e vetrosi – OS 28 Impianti termici e di condizionamento).

Affidati a un’azienda certificata!

Le certificazioni UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015 e la SOA (visionabili online qua) rappresentano un investimento strategico per Global Società Cooperativa, perché consentono di garantire a clienti e fornitori elevati standard di qualità, sostenibilità e affidabilità, con la possibilità differenziarsi positivamente sul mercato, attrarre nuovi clienti e consolidare la propria reputazione come partner affidabile e competente nel settore dell’edilizia.

Vogliamo lavorare garantendo sempre la massima qualità e con la massima professionalità. Se anche tu condividi questi valori con noi, affida i tuoi progetti a Global: se vuoi costruire o ristrutturare la tua casa in Sardegna oppure se hai bisogno di uno dei nostri servizi puoi contattaci subito per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.

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Messa in sicurezza edifici Sardegna

La sicurezza degli edifici è responsabilità dei proprietari: lo dice anche la Cassazione

Nell’ambito della vita urbana, la sicurezza degli edifici costituisce una priorità assoluta, non solo per il benessere dei singoli cittadini, ma anche per la tutela dell’intera comunità. In Italia, è stata la Corte di Cassazione a stabilire, con la  sentenza 25176/2021 , le responsabilità dei proprietari di immobili in stato di degrado, mettendo in evidenza le gravi implicazioni legali legate alla trascuratezza nella garanzia della sicurezza strutturale.

Cosa dice la sentenza della Cassazione

Nel caso specifico, alcuni cittadini comproprietari di un immobile hanno visto respinto il loro ricorso contro un’ordinanza sindacale che chiedeva interventi urgenti per garantire la sicurezza dell’edificio. Il degrado strutturale infatti aveva causato rischi significativi per la sicurezza pubblica, con la caduta di tegole su strade pubbliche e nelle proprietà adiacenti, mettendo a repentaglio l’incolumità delle persone. I proprietari avevano però ignorato tali disposizioni.

La Corte di Cassazione ha confermato che l’omissione di interventi finalizzati a garantire la sicurezza degli edifici può essere sanzionato, ribadendo la condanna dei proprietari, sottolineando la loro responsabilità incontestabile e confermando la severità delle conseguenze legali. I giudici hanno condannato i proprietari dell’immobile al pagamento di una multa di 2.400 euro per violazione dell’articolo 677 del Codice Penale. Tale articolo sanziona l’omissione di interventi necessari per la rimozione del pericolo rappresentato da edifici o costruzioni in stato di rovina e, se dai fatti preveduti dalle disposizioni precedenti deriva pericolo per le persone, la pena può portare all’arresto fino a sei mesi.

Cosa cambia per i proprietari di immobili

La sentenza 25176/2021 segna un punto cruciale nell’obbligo dei proprietari di immobili di garantire la sicurezza strutturale, estendendo tale responsabilità anche ai condomini. Questo aspetto diventa ancor più rilevante in contesti urbani densamente popolati, dove la sicurezza degli edifici riveste un ruolo fondamentale nella vita quotidiana. La decisione della Cassazione non solo rafforza l’importanza della manutenzione costante degli edifici privati, ma pone anche le autorità locali in una posizione di rilievo nella vigilanza e nell’intervento tempestivo in caso di pericolo.

L’importanza della prevenzione

La messa in sicurezza di un edificio è cruciale per prevenire una serie di rischi e pericoli potenziali, tra cui rischio di crollo, incidenti da caduta di materiali (intonaci, tegole, etc), incendi o altri pericoli per la salute (muffe, infiltrazioni d’acqua, etc). Esistono diverse misure e interventi che possono essere attuati per prevenire e dunque garantire la sicurezza degli edifici. È essenziale ad esempio condurre ispezioni periodiche per valutare lo stato di salute dell’edificio e individuare eventuali problemi strutturali o di sicurezza ed effettuare, ove necessario, lavori di manutenzione, come la riparazione di danni strutturali, la sostituzione di materiali usurati o la pulizia dei sistemi di scarico. In caso di necessità, è possibile implementare rinforzi strutturali per migliorare la resistenza dell’edificio e prevenire il cedimento o il crollo.

In sintesi, la messa in sicurezza degli edifici è un investimento fondamentale per garantire la protezione delle persone e delle proprietà, nonché per preservare la sicurezza e la qualità della vita nelle comunità. Implementare interventi mirati e precauzionali può contribuire a ridurre i rischi e a garantire un ambiente abitativo sicuro e accogliente per tutti e protegge i proprietari da implicazioni legali, condanne penali e multe salate.

Devi mettere in sicurezza un vecchio edificio?

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Edilizia, i requisiti per ottenere l’Attestazione SOA

L’attestazione SOA è un certificato rilasciato alle imprese operanti nel settore delle costruzioni. Questo documento attesta che l’impresa possiede i requisiti tecnici, organizzativi ed economici necessari per partecipare a gare d’appalto pubbliche per lavori di costruzione. Con un tetto minimo fissato a 516.000 euro, ottenere questa qualificazione è cruciale per le imprese edili che puntano ad allargare la propria attività e certificare la qualità aziendale in maniera documentabile.

Per accedere all’attestazione SOA, ogni impresa deve soddisfare una serie di requisiti generali che costituiscono il fondamento a dimostrazione della propria idoneità e serietà nel settore edilizio. Eccoli nel dettaglio:

  • Iscrizione al registro delle imprese: l’iscrizione al Registro delle Imprese è il primo passo indispensabile, poiché attesta l’esistenza legale dell’impresa stessa.
  • Assenza di violazioni gravi: l’impresa non deve aver commesso violazioni considerate particolarmente serie, come irregolarità fiscali, dichiarazioni mendaci, o violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Questo requisito mira a garantire l’affidabilità e la correttezza dell’impresa nei confronti della legge e della sicurezza dei lavoratori.
  • Regolarità contributiva: l’impresa deve essere in regola con i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, confermando la sua responsabilità sociale verso i propri dipendenti.
  • Moralità professionale e normativa antimafia: è richiesto il possesso dei requisiti di moralità professionale, soprattutto per i ruoli societari di maggiore rilevanza (titolari, rappresentanti legali, soci, ecc.), assicurando così l’integrità e la liceità delle operazioni aziendali.
  • Diritto al lavoro delle persone diversamente abili: deve essere rispettata la normativa in materia di diritto al lavoro per le persone diversamente abili, garantendo inclusione e pari opportunità all’interno dell’azienda.

Questi criteri generici forniscono il fondamento per un coinvolgimento etico e legale nel settore delle costruzioni, garantendo che l’impresa agisca in modo responsabile e in conformità con le leggi e i regolamenti vigenti.

Oltre ai requisiti generali, al fine di valutare la solidità finanziaria dell’impresa, esistono anche dei requisiti economici che rappresentano un ulteriore filtro di selezione per le imprese che aspirano ad ottenere l’attestazione SOA. L’obiettivo è assicurare i clienti che l’impresa possieda le risorse necessarie per gestire lavori di una certa entità. I principali requisiti economici richiesti sono:

  • Referenze bancarie: è obbligatorio fornire referenze bancarie che attestino la solidità economica dell’impresa. Questo dimostra la capacità dell’azienda di gestire finanziariamente i progetti edili di grande scala.
  • Patrimonio netto positivo: per le società di capitali, è necessario che l’ultimo bilancio depositato presenti un patrimonio netto positivo, indice della salute finanziaria dell’impresa.
  • Fatturato adeguato: l’impresa deve dimostrare di avere un fatturato complessivo, negli ultimi anni di attività (fino a un massimo di 15 anni), pari almeno al 100% della somma delle classificazioni richieste nelle varie categorie SOA. Questo assicura che l’azienda abbia una storia di lavori consistenti con le aspirazioni future.
  • Costo del personale: il costo del personale negli ultimi anni di attività deve rappresentare almeno il 15% del fatturato, con un 40% destinato al personale operaio. In alternativa, può essere pari almeno al 10% del fatturato, con l’80% destinato al personale tecnico (diplomato o laureato). Questo requisito valuta l’investimento dell’impresa nelle risorse umane, fondamentali per la realizzazione di lavori di qualità.
  • Costo delle attrezzature: negli ultimi anni, il costo delle attrezzature deve essere stato almeno pari al 2% del fatturato, con la condizione che le spese per attrezzature a noleggio non superino il 60% del totale. Questo criterio verifica l’adeguatezza e l’aggiornamento delle risorse materiali dell’impresa.

Infine, un’azienda che miri a ottenere l’Attestazione di Qualificazione all’esecuzione di Lavori Pubblici, deve rispettare dei requisiti tecnici per attestare la professionalità e la capacità di un’impresa nel settore delle costruzioni, valutando non solo la presenza di personale qualificato, ma anche l’esperienza pratica dell’azienda in progetti che richiedono specifiche competenze tecniche. Nel dettaglio, questi requisiti sono:

  • Presenza di un Direttore Tecnico qualificato: la presenza di un Direttore Tecnico in azienda, in possesso dei requisiti specificati dalla normativa, è imprescindibile. Questa figura professionale garantisce la supervisione tecnica dei lavori, assicurando che siano condotti secondo gli standard richiesti.
  • Realizzazione di lavori nelle categorie SOA: l’impresa deve aver realizzato lavori appartenenti alle categorie richieste per un importo pari ad almeno il 90% della relativa classifica. Questo dimostra l’esperienza e la capacità dell’impresa di gestire progetti di ampia portata e specificità tecnica.
  • Esecuzione di opere di rilevanza: per attestare ulteriormente la propria competenza tecnica, l’impresa deve aver eseguito opere di particolare rilevanza appartenenti alla categoria richiesta, definite “lavori di punta”. Esistono tre possibilità per soddisfare questo requisito:
    • Un lavoro di punta di importo pari almeno al 40% della categoria richiesta;
    • Due lavori di punta per un importo totale pari almeno al 55% della classifica richiesta;
    • Tre lavori di punta per un importo totale pari almeno al 65% della classifica richiesta.

Per documentare la realizzazione di questi lavori, l’impresa deve esibire i Certificati di Esecuzione dei Lavori (CEL), che attestano in modo ufficiale la capacità dell’impresa di realizzare progetti conformi alle aspettative e alle necessità tecniche specifiche.

Global, impresa edile certificata in Sardegna

Attraverso la preparazione accurata e la conformità agli standard elevatissimi imposti dall’Attestazione SOA, le imprese possono distinguersi nel mercato, garantendo trasparenza, qualità e affidabilità nei propri progetti edilizi.

Se stai cercando un’impresa di ristrutturazione su cui poter contare in Sardegna, Global Società Cooperativa è la scelta giusta per trasformare in realtà i tuoi progetti e la tua voglia di rinnovamento. La qualità dei nostri lavori è garantita dai parametri stringenti necessari per ottenere le certificazioni UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015 e l’attestazione SOA. Ogni progetto è gestito con cura e attenzione ai dettagli, garantendo un lavoro di qualità che durerà nel tempo.

Affidati a Global Società Cooperativa  per la tua prossima ristrutturazione e contattaci oggi stesso per un preventivo o per una consulenza e scopri come possiamo trasformare in realtà i tuoi progetti.

L’attestazione SOA, acronimo di “Società Organismi di Attestazione”, è un certificato rilasciato in Italia alle imprese operanti nel settore delle costruzioni. Questo certificato attesta che l’impresa possiede i requisiti tecnici, organizzativi ed economici necessari per partecipare a gare d’appalto pubbliche per lavori di costruzione.
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Ponte Giulio | Modulo sanitario

Come rifare il bagno eliminando le barriere architettoniche (e sfruttare il bonus 75%)

Il Bonus Barriere Architettoniche offre la possibilità di beneficiare di una detrazione del 75% sulle spese sostenute per il rifacimento del bagno, purché rispettino i criteri di progettazione previsti dalle normative vigenti. Tuttavia, indipendentemente dagli incentivi, è sempre obbligatorio seguire i criteri di progettazione per abbattere le barriere architettoniche sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni edilizie.

La normativa di riferimento è il DM n. 236 del 14 giugno 1989, che impone il soddisfacimento dei livelli di accessibilità o visitabilità oppure, ove impossibile, almeno dei requisiti di adattabilità degli immobili in tema di abbattimento delle barriere architettoniche.

Ristrutturare il bagno eliminando le barriere architettoniche: gli incentivi

Nel 2024 è possibile ristrutturare il bagno usufruendo del Bonus Barriere Architettoniche – disciplinato dal Decreto Rilancio all’art. 119-ter. L’incentivo ammette una detrazione da IRPEF o da IRES in misura pari al 75% delle spese sostenute per conseguire interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche su immobili già esistenti (quindi escluse le nuove costruzioni e immobili oggetto di demolizione).

Affinché sia possibile ottenere la detrazione, è necessario che i lavori eseguiti siano mirati alla rimozione delle barriere architettoniche. Pertanto, è di fondamentale importanza conformarsi ai criteri di progettazione stabiliti dalla Legge specifica menzionata.

Rimozione delle barriere architettoniche in bagno

I criteri da rispettare per rifare il bagno eliminando le barriere architettoniche devono garantire, anche per le persone con mobilità ridotta o impedita, il diritto di accedere senza problemi ai servizi igienici e di utilizzarli autonomamente. Deve dunque sempre assicurata e resa agevole la mobilità di una sedia a rotelle, calcolando lo spazio necessario per spostamenti e manovre per usufruire di tutti gli apparecchi sanitari.

Tra i criteri principali, garantire l’accostamento frontale della sedia a rotelle al lavandino (80 cm) e quello laterale al water e al bidet (100 cm), alla vasca 0 alla doccia (140 cm) ed eventualmente anche alla lavatrice. In caso di adeguamento di un bagno esistente è possibile eliminare il bidet per recuperare maggiore spazio, soprattutto per assicurare l’utilizzo del WC secondo la normativa, e per lo stesso motivo è possibile anche procedere con la sostituzione della vasca con una doccia a pavimento.

Vorresti sostituire il tuo vecchio bagno?

Se stai pensando di sostituire il tuo vecchio bagno con una soluzione moderna usufruendo dei bonus statali, oppure se devi costruire o ristrutturare la tua intera casa in Sardegna, affida il tuo progetto a una squadra di professionisti esperti: contattaci per un preventivo o per un sopralluogo. Con una pianificazione accurata e la giusta squadra di professionisti, potrai trasformare il tuo bagno, o tutta la tua casa, in un piccolo gioiello realizzato secondo le tue esigenze e desideri.

 

 

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