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Cappotto termico

Cappotto termico, le agevolazioni del 2024 tra Ecobonus, Superbonus e Bonus Ristrutturazione

Per ottimizzare le prestazioni energetiche degli edifici e ridurre i consumi, il ricorso al cappotto termico si configura come un elemento essenziale. Questo strumento non solo concorre al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla direttiva UE “Case Green”, che impone la riduzione dei consumi energetici medi degli edifici residenziali esistenti nei prossimi anni, ma rappresenta anche una scelta consapevole per il risparmio energetico.

Per quanto concerne i bonus edilizi, la situazione nel 2024 si è resa piuttosto complessa, pertanto, è fondamentale orientarsi verso l’incentivo più conveniente e la detrazione fiscale più vantaggiosa.

Cappotto termico: Superbonus 70%

Per gli interventi di installazione di cappotti termici nei condomini, con inizio lavori nel 2024, potrebbe risultare conveniente richiedere il Superbonus. Quando i lavori interessano l’isolamento termico di superfici verticali, inclinate e orizzontali, coinvolgendo l’involucro per oltre il 25% delle superfici disperdenti lordo degli edifici, i condomini possono richiedere il Superbonus al 70% entro il 31 dicembre 2024 o al 65% entro il 31 dicembre 2025.

Nel 2024, l’incentivo presenta un tetto massimo di spesa pari a:

  • 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari dell’edificio nelle strutture da due a otto unità immobiliari;
  • 30.000 euro, moltiplicati per il numero di unità immobiliari dell’edificio nelle strutture con più di otto unità immobiliari.

Il Superbonus può essere usufruito sotto forma di detrazione IRPEF in quattro rate di uguale importo.

Cappotto termico: Ecobonus 70% o 75%

Per implementare cappotti termici con nuovi e efficaci interventi volti a migliorare le prestazioni energetiche e ridurre i consumi degli edifici, il Superbonus non rappresenta l’unica opportunità agevolativa. Per i condomini, un’alternativa valida è l’Ecobonus, in vigore fino al 31 dicembre 2024, che prevede detrazioni fiscali per l’efficientamento energetico con aliquote variabili.

Per i lavori di riqualificazione energetica sulle parti comuni degli immobili condominiali che coinvolgono l’involucro per almeno il 25%, l’Ecobonus prevede un’aliquota del 70%. Un’attenzione particolare va riservata ai parametri di qualità stabiliti dal Decreto Ministeriale del 26 giugno 2015. Se, con i lavori di miglioramento delle prestazioni energetiche estive e invernali, si raggiunge almeno la qualità media del D.M., l’aliquota sale al 75%, rendendo questa detrazione potenzialmente più conveniente del Superbonus.

Il limite massimo di spesa su cui applicare la detrazione del 70% o del 75% è di 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono gli edifici. La detrazione è ripartita in 10 rate annuali.

Cappotto termico: Bonus Ristrutturazione 50%

Un’altra opzione è rappresentata dal Bonus Ristrutturazione. Nel 2024, sia per gli edifici unifamiliari che per i condomini, è possibile richiedere questo incentivo anche per lavori edilizi e tecnologici finalizzati al risparmio energetico.

Il Bonus Ristrutturazioni prevede un’aliquota del 50% e un tetto massimo di spesa di 96.000 euro per ogni unità immobiliare, con una detrazione suddivisa in dieci rate annuali. L’aliquota del 50% è inferiore rispetto a quella prevista per Superbonus ed Ecobonus, ma il tetto di spesa è superiore, quindi bisogna fare bene i conti nel caso si possa optare per l’uno o per l’altro bonus fiscale.

Il 2024 offre ancora ampie opportunità per i contribuenti italiani, consentendo una serie di interventi edilizi supportati da agevolazioni statali. Queste opportunità, tuttavia, potrebbero essere precluse o limitate in futuro. Pertanto, è consigliabile valutare attentamente la scelta più adatta alle proprie esigenze e condizioni.

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5 consigli per allargare visivamente una casa piccola

Durante la progettazione di un appartamento – sia in fase di nuova costruzione che di ristrutturazione – si possono applicare diversi accorgimenti per far sembrare le stanze visivamente più grande quando i metri quadri a disposizione sono limitati.

Ci sono infatti alcuni semplici “trucchi” per ottimizzare gli spazi di un’abitazione, tenendo naturalmente conto degli aspetti legati all’estetica e alla funzionalità. In questo articolo ne esploreremo alcuni tra i più efficaci.

1. Abbinare i colori di pareti e pavimento

Abbinare i colori di pareti e pavimento è importante per creare un ambiente armonioso e esteticamente piacevole in una stanza. L’uso di colori coordinati può influenzare la percezione dello spazio: l’occhio percepirà infatti gli spazi senza catalogare immediatamente i dettagli e i confini dell’ambente. Grazie a questo piccolo accorgimento si possono ottenere grandi risultati con uno sforzo minimo.

2. Tinte chiare, scelta vincente

L’utilizzo di tonalità chiare o pastello per i mobili, porte e complementi d’arredo può essere una scelta eccellente, specialmente se l’obiettivo è aumentare la luminosità delle stanze e farle apparire più grandi. Questa strategia permette di ampliare visivamente gli spazi, dare luminosità all’ambiente e creare uno stile contemporaneo facilmente abbinabile con altri colori.

3. Sfumature, carta da parati e specchi

L’uso di colori chiari non significa affatto rinunciare alla creatività o al gioco con la palette cromatica. Al contrario, le tonalità chiare offrono una base versatile che può essere arricchita con sfumature, tonalità e piccoli accenti per creare uno spazio dinamico e interessante. Si possono realizzare dall’alto verso il basso o viceversa con l’uso sapiente delle vernici o della carta da parati.

Ricorda comunque che il design degli interni è un’arte soggettiva, da esplorare e sperimentare con le tonalità e gli accenti che rispecchiano la propria personalità e il proprio stile. L’importante è trovare un equilibrio che renda lo spazio piacevole e armonioso.

4. Installare porte scorrevoli salvaspazio

L’utilizzo di porte a scomparsa o a scrigno può essere un’ottima soluzione per ottimizzare gli spazi, specialmente in ambienti in cui è importante massimizzare la superficie disponibile. Le porte a scomparsa scorrono infatti lungo i binari all’interno delle pareti, eliminando la necessità di uno spazio di apertura tradizionale. Questo consente di utilizzare al meglio la superficie disponibile, in particolare in stanze più piccole.

Inoltre le porte a scomparsa contribuiscono a creare una linea pulita e un aspetto minimalista, eliminando la presenza di ante visibili o maniglie. Questo stile pulito può contribuire a rendere uno spazio più moderno e ordinato. Naturalmente, poiché le porte scorrevoli a scomparsa si muovono all’interno delle pareti, è importante assicurarsi che non ci siano tubature o altri ostacoli che possano interferire con la loro installazione: tutti gli impianti dovranno essere progettati di conseguenza.

5. Arredamento salvaspazio

Una volta concluse le modifiche strutturali arriva il momento di arredare la casa! L’utilizzo di arredi salvaspazio è una strategia intelligente per massimizzare lo spazio in casa e disporre di qualche metro quadro calpestabile in più.

In cucina, si può optare per una consolle o per un tavolo allungabile, utilizzabile come tavolo da pranzo quando necessario e ripiegato o ridotto di dimensioni quando non in uso. Alcune delle soluzioni più funzionali sono i mobili e i sanitari sospesi, che permettono di vedere il pavimento sottostante contribuendo a una sensazione di maggiore spaziosità. Mensole, credenze o librerie a parete, sono ottime per la zona giorno, mentre nella zona notte si può valutare un divano letto per poter vivere meglio gli spazi nelle ore diurne. In alternativa si può optare per un letto contenitore, che offre un’opzione di stoccaggio integrata: si può sollevare la base del letto per accedere a uno spazio nascosto sotto il materasso, ideale per riporre biancheria, coperte o oggetti stagionali.

Devi costruire o ristrutturare un piccolo appartamento?

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Umidità da risalita - Soluzioni in Sardegna

Umidità di risalita: rifacimento vespai e scannafossi detraibile al 50%

L’umidità di risalita è un problema molto diffuso che provoca la formazione di fenomeni di degrado nella parti basse delle murature, visibili a occhio nudo. Quando si notano macchie umide, distacco ed esfoliazione dell’intonaco e comparsa di muffe siamo davanti a un edificio colpito da umidità da risalita. Oltre ai danni estetici (e strutturali nei casi più gravi e trascurati), la muffa è potenzialmente dannosa per la salute umana e causa di problemi respiratori nei soggetti più sensibili.

Prevenire l’umidità di risalita è quindi fondamentale per garantire la durabilità degli edifici nel tempo, ma anche per prevenire la perdita di isolamento termico ed energetico e assicurare un ambiente abitativo salubre. Si tratta di obiettivi che possono essere raggiunti attraverso specifiche tipologie di soluzioni, come l’inserimento di sistemi di drenaggio adeguati, l’utilizzo di materiali impermeabilizzanti o la realizzazione di vespai o scannafossi.

Il vespaio areato è uno spazio posto nelle fondamenta di un edificio, progettato per favorire la circolazione dell’aria. Come dice il nome stesso, si tratta di un elemento strutturale atto a consentire il passaggio dell’aria, che deve essere realizzato per garantire una corretta ventilazione. Lo scannafosso è un’intercapedine creata attorno al perimetro della fondazione di un edificio, e che separa quest’ultimo dal terreno. La sua funzione è quella di arieggiare la fondazione ed impedire la formazione di umidità nei locali seminterrati o interrati, quando le murature perimetrali possono diventare vie potenziali per l’umidità di risalita. Esistono anche sistemi alternativi per contrastare l’umidità di risalita dalle pareti sottostanti il livello del terreno (ad esempio resine, barriere chimiche o intonaci macroporosi).

Rifacimento vespai e scannafossi: lavori in manutenzione straordinaria

La Circolare n. 17/E del 26 giugno 2023 dell’Agenzia delle Entrate ha specificato che il rifacimento di vespai e scannafossi è una tipologia di lavoro agevolabile con il Bonus Ristrutturazione, che ammette una detrazione al 50% con un massimale pari a 96.000 euro. Questi interventi rientrano infatti nella categoria della manutenzione straordinaria di un edificio (condomini o singole unità). Questa categoria abbraccia diverse tipologie di lavori mirate a migliorare la struttura degli edifici con lo scopo di mantenere in efficienza un immobile.

Vuoi risolvere il problema dell’umidità di risalita?

Risolvere definitivamente il problema dell’umidità di risalita comporta interventi strutturali importanti, che possono andare dalla realizzazione di vespai o scannafossi, laddove possibile, fino all’uso di resine, barriere chimiche o intonaci macroporosi laddove non si possa intervenire in altri modi. Affida il tuo progetto a una squadra di professionisti esperti: se vuoi ristrutturare la tua casa in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

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Bonus Edilizi: cosa cambia nel 2024? Ecco tutte le novità

L’argomento dei bonus edilizi in Italia sta attraversando significativi cambiamenti con effetti che si sentiranno a partire dal 2024. Con la graduale riduzione del Superbonus e la modifica di diverse altre agevolazioni, è cruciale rimanere informati e capire come ottimizzare gli investimenti.

Nel nostro articolo, offriremo una guida dettagliata sulle modifiche previste per il 2024 e su come massimizzare le opportunità di recupero dei crediti investiti in lavori di costruzione e ristrutturazione edile.

Superbonus 70% 

La novità più importante probabilmente riguarda la riduzione del famigerato Superbonus edilizio, che scende al 70% (contro il 90% e il 110% degli anni precedenti). Dal 1° gennaio 2024,  sarà riservato esclusivamente ai condomini. L’agevolazione al 110% sarà mantenuta per coloro che hanno già intrapreso lavori certificati entro dicembre 2023.

Supporto ai redditi bassi

Il Fondo di Povertà costituirà un sostegno rilevante per i cittadini con redditi più bassi. Nel caso in cui il reddito ISEE sia inferiore a 15.000 euro e il 60% dei lavori sia stato completato entro il 31 dicembre di quest’anno, il Fondo interverrà compensando la differenza tra il 70% di agevolazione e il 110%. Questa misura è finalizzata a sostenere, nell’accesso ai bonus edilizi, le famiglie con meno disponibilità economiche.

Ecobonus, Barriere Architettoniche, Sismabonus

L’Ecobonus è stato prorogato anche al 2024 con una detrazione del 50% per spese fino a 60.000 euro per la sostituzione di serramenti e infissi, oltre a schermature solari o caldaie a biomassa. Per i condomini la detrazione sale fino al 70% per spese di isolamento termico.

Il Bonus Barriere Architettoniche nel 2024 subirà delle limitazioni, restando applicabile a interventi specifici come l’installazione e la modifica di scale, rampe, ascensori, e altri dispositivi di accessibilità.

Il Sismabonus infine verrà mantenuto per tutto il 2024, offrendo incentivi per la messa in sicurezza antisismica degli immobili. La detrazione fiscale si attesta al 70 o all’80% a seconda della riduzione del rischio sismico certificata.

Conclusioni

I bonus legati all’edilizia rappresentano un’importante leva per migliorare la qualità abitativa, l’efficienza energetica e la sicurezza degli immobili in Sardegna e in tutta Italia. Se intendi costruire o ristrutturare la tua casa e vuoi essere sicuro di poter accedere a tutti i bonus disponibili affida il tuo progetto a una squadra di professionisti esperti: contattaci subito per un preventivo o per un sopralluogo.

 

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Inquinamento acustico in casa: come risolvere il problema

Nel vortice frenetico della vita moderna, le nostre case sono piccole oasi di pace in cui rifugiarsi dopo lunghe giornate di lavoro. Tuttavia, c’è un aspetto invisibile che mina silenziosamente i nostri angoli di serenità: l’inquinamento acustico domestico.

In questo articolo vogliamo esplorare il mondo – spesso trascurato – dei suoni che popolano le nostre case, esplorando come influenzano il nostro benessere fisico e mentale. Dalle sottili e costanti onde sonore ai picchi improvvisi di rumori disturbanti, scopriremo come l’inquinamento acustico domestico possa impattare la nostra vita in modi sorprendenti e, talvolta, impercettibili. L’esposizione prolungata a livelli di rumore molto elevati comporta infatti notevoli conseguenze che si vanno a ripercuotere sull’umore, sul benessere, sulla capacità di concentrazione, sul sonno e, in genere, sulla qualità della vita intera.

Inquinamento acustico: la definizione

La normativa di riferimento per quanto riguarda l’inquinamento acustico è la Legge n. 447 del 26 ottobre 1995, che stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo. La definizione di inquinamento acustico si può riassumere come “[…] l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi […].

Secondo le stime dell’European Environment Agency il rumore ambientale contribuisce a causare 48.000 nuovi casi di cardiopatie ischemiche l’anno, oltre a 12.000 decessi prematuri. Recenti statistiche evidenziano che in tutta Europa 22 milioni di persone soffrirebbero di elevata irritabilità cronica e 6,5 milioni di gravi disturbi cronici del sonno. Inoltre, il rumore degli aerei causerebbe una compromissione della capacità di lettura in 12.500 bambini in età scolare. Molte persone non si rendono conto di come l’inquinamento acustico sia un problema importante, che incide sulla salute umana.

Per questo è importante intervenire sulle nostre case minimizzando l’inquinamento acustico almeno all’interno delle mura domestiche. Laddove i livelli di rumorosità superino i valori di legge (o di vivibilità) di un edificio, è possibile intervenire con lavori mirati di risanamento che andranno realizzati al fine di conseguire determinati “valori di qualità”, ovvero dei precisi parametri da raggiungere nel breve, nel medio e nel lungo periodo.

Il piano di risanamento acustico dovrà contenere:

  • L’individuazione della tipologia ed entità dei rumori (emessi da sorgenti fisse o mobili) presenti nelle zone da risanare;
  • L’individuazione dei soggetti ai quali è affidato l’intervento;
  • L’indicazione delle priorità, delle modalità e dei tempi necessari per la realizzazione del risanamento;
  • La stima delle spese e dei mezzi necessari;
  • Le eventuali misure cautelari urgenti per garantire la tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

Inquinamento acustico in casa: detrazione al 50% per rimediare

Le cause dell’inquinamento acustico sono sempre riconducibili all’uomo: il traffico stradale, ferroviario o aereo, le attività edili e industriali o, più banalmente, anche la TV o la musica ad alto volume negli appartamenti vicini. Non è evidentemente possibile eliminare del tutto questo problema (a meno di trasferirsi in una casa isolata lontana dal traffico cittadino), ma si può intervenire con diversi lavori al fine di ridurre notevolmente i livelli di inquinamento acustico, almeno all’interno della propria casa.

I costi che si conseguono per questi lavori possono essere agevolati grazie al Bonus Ristrutturazione. L’incentivo ammette una detrazione Irpef in misura pari al 50% delle spese sostenute, con un massimale di 96.000 euro per ogni unità immobiliare abitativa in cui si interviene. I lavori finalizzati al contenimento dell’inquinamento acustico non hanno bisogno di “interventi trainanti” e possono essere realizzati su edifici condominiali e singole unità anche nel caso in cui dovessero rientrare, generalmente, nella manutenzione ordinaria, e anche senza conseguire lavori più pesanti. Ad esempio è possibile intervenire anche con la semplice sostituzione dei vetri degli infissi con altri più spessi ed efficienti.

Per proteggersi dall’inquinamento acustico è necessario migliorare l’isolamento della casa al fine di attutire i rumori esterni. Tra i metodi più efficaci per ridurre l’inquinamento domestico si possono effettuare diversi interventi edili:

  • sulle pareti, attraverso l’installazione esterna di pannelli fonoassorbenti, cioè lastre realizzate in materiali capaci di isolare o assorbire i suoni provenienti dall’esterno impedendo loro di propagarsi all’interno degli ambienti domestici, riducendo il rimbombo o l’eco; all’interno dell’abitazione è possibile anche realizzare contropareti o tramezzi in materiali fonoisolanti come il cartongesso;
  • sui serramenti, con il ricorso a finestre e portefinestre anti-rumore, in materiali fonoisolanti, con doppio vetro, e avvolgibili coibentate che limitano drasticamente rumori molesti come passaggi di auto e moto, schiamazzi notturni, musica, cani che abbaiano;
  • sui pavimenti, utilizzando la tecnica dei pavimenti galleggianti caratterizzati dalla presenza di materassini acustici in materiale resiliente come la gomma o il sughero tra il solaio e la soletta di supporto del pavimento.

Vuoi rendere più silenziosa la tua casa?

Isolare acusticamente un’abitazione significa limitare la diffusione dei suoni interni ed esterni: ogni intervento deve essere quindi mirato a ottenere una migliore insonorizzazione degli ambienti domestici filtrando, parzialmente o per intero, i rumori provenienti dall’esterno o da locali adiacenti. Affida il tuo progetto a una squadra di professionisti esperti: se vuoi ristrutturare la tua casa in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

 

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Ricostruzione del solaio: vantaggi e detrazioni fiscali

Il solaio in edilizia è quell’elemento che consente di realizzare più piani in un edificio. In termini più semplici, è la struttura portante orizzontale che poggia sulle murature o i pilastri verticali dell’edificio e che si trova tra un piano e l’altro. Il solaio ha la funzione di sostenere i piani superiori di un fabbricato e tutto il peso esercitato da persone, pareti divisorie e mobili che stazionano sopra di esso.

Il solaio può essere realizzato in legno (mediante l’utilizzo di travi e travicelli lignei) oppure in laterocemento (con travetti prefabbricati a traliccio in acciaio su cui vengono disposte file di pignatte di alleggerimento). Il suo rifacimento è tra i lavori di ristrutturazione più importanti e invasivi, dato che comporta una completa evacuazione delle aree (soprastanti e sottostanti) servite dal solaio.

Ricostruzione del solaio: le detrazioni fiscali

Il rifacimento del solaio è un lavoro che rientra nella categoria della manutenzione straordinaria, come definito dal Testo Unico per l’Edilizia. I lavori di manutenzione straordinaria su immobili abitativi – tra cui gli interventi relativi al solaio – sono ammissibili al Bonus Ristrutturazione nella misura del 50% delle spese sostenute, con limite massimo pari a 96.000 euro.

Tra i lavori detraibili possiamo annoverare:

  • Sostituzione di solai interpiano, senza apportare modifiche alle quote d’imposta.
  • Sostituzione di solai di copertura, anche con l’impiego di materiali diversi da quelli preesistenti.
  • Rifacimento dei vespai.
  • Realizzazione di elementi di sostegno di singole parti strutturali.
  • Consolidamento delle strutture di fondazione e di quelle in elevazione.

Il Bonus Ristrutturazione comprende anche tutti quei lavori edili mirati alla messa in sicurezza statica (specialmente nelle parti strutturali) degli edifici e delle singole unità immobiliari in ottica antisismica.

Solaio e trasmittanza termica: i bonus

Se gli interventi di rifacimento dei solai e delle coperture sono finalizzati alla coibentazione, ovvero a ridurre la trasmittanza termica dell’immobile è possibile usufruire dell’Ecobonus.

Il bonus fiscale infatti copre tutti quei lavori agevolabili che interessano gli involucri degli edifici esistenti, ad esempio la coibentazione delle superfici che delimitano il volume riscaldato verso l’esterno, verso locali non riscaldati o anche controterra (pareti esterne, coperture, pavimenti e solai oppure gli infissi).

Devi ristrutturare la tua casa?

Il rifacimento del solaio non è solo una necessità strutturale, ma può un’opportunità per creare spazi più confortevoli con uno sguardo sempre rivolto al risparmio energetico. Affida il tuo progetto a una squadra di professionisti esperti: se vuoi ristrutturare la tua casa in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

 

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Sostituire i pavimenti: vantaggi e incentivi

La ristrutturazione di una casa è un progetto emozionante che può trasformare completamente l’aspetto e la funzionalità dei nostri spazi. Tra le varie opzioni disponibili per rinnovare una casa, la sostituzione dei pavimenti è uno dei progetti più gratificanti e di impatto immediato. Questo lavoro può essere effettuato in modo integrale o parziale, a seconda delle tue esigenze e del budget a disposizione. In questo articolo esploreremo i vantaggi della sostituzione dei pavimenti, le diverse opzioni disponibili e tutti gli incentivi fiscali.

Perché sostituire i pavimenti?

La sostituzione dei pavimenti è una delle ristrutturazioni più visibili e impattanti che puoi fare nella tua casa. Cambiare il colore, il materiale o la forma delle piastrelle piò rivoluzionare l’aspetto di una stanza o di tutta la casa. Ecco alcune delle ragioni per cui si potrebbe considerare un intervento di questo tipo:

1. Estetica: I pavimenti usurati, danneggiati o “sorpassati” possono dare un aspetto trascurato alla tua casa. La sostituzione dei pavimenti ti consente di rinnovare l’aspetto della casa e di creare un ambiente più moderno e accogliente.

2. Funzionalità: La scelta del tipo di pavimento giusto per le tue esigenze può migliorare la funzionalità del tuo spazio. Ad esempio, c’è molta differenza tra un parquet, una moquette, un pavimento in gres o un pavimento in marmo. Anche la scelta del materiale e l’opacità possono rendere più o meno impegnativa la pulizia e la manutenzione dei pavimenti.

3. Incremento del valore: La sostituzione dei pavimenti può far aumentare il valore della tua casa. I pavimenti ben mantenuti e di buona qualità sono un fattore importante nella valutazione di una proprietà e sicuramente hanno una importanza primaria durante le “visite” di eventuali compratori.

4. Comfort: La scelta del pavimento giusto può migliorare il comfort della tua casa. I pavimenti in laminato o in legno, ad esempio, possono essere più caldi e confortevoli rispetto a pavimenti freddi in ceramica. I pavimenti lucidi sono esteticamente eleganti ma hanno bisogno di pulizia più frequente, mentre quelli in gres effetto pietra sono perfetti per mascherare lo sporco e la polvere (ideali ad esempio se si hanno animali domestici in casa o poco tempo da dedicare alle pulizie quotidiane).

Sostituzione integrale o parziale

Quando si tratta di sostituire i pavimenti, hai due opzioni principali: la sostituzione integrale e quella parziale.

Sostituzione integrale: Questa opzione coinvolge la rimozione completa del pavimento esistente e la sostituzione con uno nuovo. È la scelta ideale se i pavimenti sono gravemente danneggiati, superati di moda o se desideri cambiare radicalmente lo stile del tuo spazio. La sostituzione integrale richiede più tempo e può essere più costosa, il risultato è sicuramente migliore.

Sostituzione parziale: La sostituzione parziale prevede la sostituzione di una parte dei pavimenti esistenti. Questa opzione è naturalmente più veloce e meno costosa rispetto a quella integrale. Può essere una scelta ideale se i pavimenti sono in buone condizioni e si desidera aggiornare solo alcune aree specifiche, come la cucina o il bagno. In questo caso si possono scegliere materiali e colori personalizzati per creare un design unico in armonia con il resto della casa.

Sostituzione pavimenti integrale o parziale: gli incentivi

Bonus Ristrutturazione al 50%: il Bonus Ristrutturazione ammette l’intervento di sostituzione dei pavimenti tra i possibili lavori che si possono conseguire, anche autonomamente. La detrazione è al 50%, con massimale a 96.000 euro per ogni unità. Le categorie di interventi che possono comprendere questa tipologia di lavoro nel Bonus Ristrutturazione sono tre: manutenzione ordinaria, abbattimento delle barriere architettoniche e lavori finalizzati al risparmio energetico.

Bonus Barriere 75%: gli interventi realizzabili con il Bonus Ristrutturazione al 50%, che sono finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche, possono essere conseguiti usufruendo della detrazione più elevata concessa dal Bonus Barriere al 75%,  purché si tratti di unità già esistenti, ovvero non in fase di costruzione e non oggetto di demolizione e ricostruzione.

Ecobonus 50%-85%: è possibile usufruire dell’Ecobonus per interventi mirati alla riqualificazione energetica degli immobili e degli edifici o parti di edifici, purché siano esistenti e accatastati (o in fase di accatastamento). La percentuale di detrazione varia a seconda che si tratti di singole unità (50%-65%) oppure di edifici condominiali (70%-75%-80%-85%). Il bonus copre gli interventi che incidono sulla prestazione energetica dell’edificio, garantendo la riduzione del fabbisogno annuo di energia, come l’installazione del riscaldamento a pavimento oppure gli interventi mirati alla coibentazione e al miglioramento termico dell’unità immobiliare.

Vorresti sostituire i tuoi pavimenti?

La sostituzione dei pavimenti è un progetto di ristrutturazione che può trasformare la tua casa in un luogo più accogliente e funzionale. Prima di iniziare, valuta attentamente le tue esigenze, il tuo budget e le tue preferenze estetiche. Se vuoi ristrutturare la tua casa in Sardegna e sei incerto su quale opzione sia la migliore per te, contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

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Danni alla casa da evitare: tutti i pericoli della stagione invernale

Durante l’inverno gli agenti atmosferici e il clima più rigido possono causare diversi problemi alle nostre abitazioni. Per questo è sempre consigliabile effettuare un check-up per tempo, in modo da poter intervenire prima della stagione fredda.

La prevenzione, infatti, come per la salute personale, è fondamentale anche per la nostra casa: con una buona manutenzione ordinaria si possano prevenire danni che, trascurati, richiederebbero interventi impegnativi, sia economicamente che strutturalmente.

L’usura e il deterioramento dei materiali e delle strutture è inevitabile e riguarda ogni tipo di abitazione. In particolare durante l’inverno, quando il freddo, il gelo e l’azione degli agenti atmosferici possono mettere a rischio il “benessere” della nostra casa. In questo articolo di approfondimento cercheremo di esplorare tutte le soluzioni per proteggere al meglio le nostre case in vista della stagione invernale.

Controllo delle facciate e dell’isolamento termico

Le facciate sono quelle parti delle abitazioni costantemente esposte agli agenti atmosferici, per questo vanno tenute costantemente sotto controllo. La Sardegna è una regione con un clima abbastanza mite, ma in alcune zone (ad esempio, quelle costiere e quelle montane) è necessario prendere qualche precauzione in più per difendere la casa dagli agenti atmosferici.

Come soluzione, l’isolamento termico tramite un sistema a cappotto o a microcappotto risulta cruciale per proteggere gli ambienti interni dalle temperature esterne, ma nelle zone con temperature minime particolarmente rigide, il ristagno di acqua unito al continuo gelo e disgelo può provocare distaccamenti o rigonfiamenti del rivestimento del cappotto, compromettendone l’efficacia.

Le disomogeneità dell’isolamento e le crepe nel rivestimento possono essere un problema sia per la protezione dal freddo che per eventuali infiltrazioni di acqua e umidità, che possono creare danni strutturali anche importanti. Anche in assenza di cappotto termico, bisogna comunque ispezionare l’intonaco per cercare eventuali crepe o macchie di umidità.  Per questo motivo, è sempre consigliabile fare un controllo visivo ogni cambio di stagione, in modo da individuare per tempo eventuali problematiche.

Controllo degli infissi

Se le facciate sono importanti per il benessere degli inquilini, altrettanto lo sono gli infissi, veri e propri “varchi” verso l’esterno. Infissi moderni, isolanti e con doppio o triplo vetro, riescono a isolare la casa dalle temperature esterne, mentre serramenti vecchi possono vanificare il beneficio di un buon isolamento delle murature, incidendo negativamente sulle prestazioni energetiche dell’edificio.

Se gli infissi sono vecchi o se le prestazioni non si rivelano all’altezza, la soluzione migliore è sostituirli: anche in questo caso è bene effettuare un check-up regolare, controllandone stabilità, chiusura, guarnizioni e presenza di eventuali spifferi. Questo controllo va fatto a intervalli regolari e qualche mese prima dell’inizio dell’inverno, in modo da poter intervenire per tempo (i tempi di produzione di infissi su misura possono essere molto lunghi).

Controllo del tetto

Il tetto, al pari della facciata protegge la casa dagli eventi atmosferici e la ripara dal sole nei mesi estivi, assicurandoci l’adeguato comfort interno. Il rifacimento del tetto è un’opera edile drastica da effettuarsi solo in caso di danni importanti, ma la manutenzione ordinaria e piccole riparazioni possono metterci al riparo da guai molto più seri (e dispendiosi).

Il controllo al giorno d’oggi può anche essere fatto mediante un drone che potrà darci immagini in alta definizione dello stato delle tegole e dei coppi, nel caso si tratti un tetto spiovente. In caso di tetti facilmente accessibili (in piano, come terrazze o lastrici solari calpestabili) si può ispezionare visivamente accertando assenza di distaccamenti o rigonfiamenti della guaina.

È importante tenere sotto controllo anche il sistema di smaltimento delle acque piovane, garantendone la pulizia e il funzionamento ottimale, per evitare intasamenti, infiltrazioni e ristagni che possono compromettere l’integrità della casa. Un altro nemico del tetto è il ghiaccio, che si può formare se il tetto non ha una pendenza adeguata e può compromettere il regolare defluire delle acque e provocare la formazione di muffe e umidità.

Isolamento e coibentazione degli impianti

La coibentazione è importante per le facciate e il tetto di una casa, ma è necessario prestare particolare attenzione anche agli impianti idraulici e idrotermici. Il freddo e le eventuali temperature prossime allo zero, infatti, possono essere un pericolo per le tubature posizionate all’esterno e provocare danni ingenti.

Quando l’acqua dentro a un tubo congela, infatti, può ostacolare il corretto funzionamento dell’impianto (e nei casi più estremi, spaccare i tubi). Il rischio è maggiore negli edifici che non sono abitati con continuità (ad esempio le seconde case, specialmente quelle in montagna o in zone particolarmente esposte a temperature rigide). Per questo è importantissimo, in queste abitazioni, chiudere sempre l’acqua e svuotare l’impianto idraulico, in modo da evitare che l’acqua contenuta nei tubi possa congelare e provocare la rottura dei tubi. Una soluzione preventiva è la predisposizione di un’adeguata coibentazione delle tubazioni degli impianti, l’uso di liquidi antigelo o di cavi e nastri scaldanti per proteggere le tubazioni.

Sistema di riscaldamento

Una volta resa “impermeabile” la casa agli agenti esterni, arriva il momento di riscaldarla. La presenza di vecchie caldaie o di sistemi di riscaldamento inefficienti è uno dei principati fattori di innalzamento della spesa energetica familiare. Sostituire il vecchio impianto con uno moderno, sostenibile e ad alta efficienza è particolarmente conveniente, anche grazie alla disponibilità di numerosi bonus fiscali messi a disposizione dal Governo anche nel 2023.

Vuoi preparare la tua casa all’inverno?

Preparare la casa per l’inverno richiede un po’ di pianificazione e impegno, ma gli sforzi saranno ampiamente ripagati con un ambiente confortevole e sicuro nei mesi freddi. Se vuoi ristrutturare la tua casa in Sardegna in vista della stagione invernale contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

 

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Umidità in casa: come risolvere definitivamente il problema?

L’autunno è iniziato da circa un mese anche se le temperature, in questo fine ottobre del 2023, sono rimaste pressoché estive fino agli ultimi giorni. Con la fine del caldo però, diminuisce il tempo di apertura delle finestre e torna anche il problema dell’umidità in casa, fastidioso e di difficile risoluzione in molte aree della Sardegna, soprattutto in case molto vecchie oppure realizzate senza le opportune misure preventive.

I sintomi dell’eccessiva umidità di un edificio possono essere la condensa sulle finestre, la muffa sulle pareti o sui mobili, la pittura sulle pareti che presenta bolle o scrostature. Si tratta di difetti che compromettono l’estetica dell’abitazione ma soprattutto che mettono a rischio la salubrità degli ambienti domestici e non  sempre è facile trovare una soluzione definitiva al problema: il punto di partenza, comunque, è cercare di capire le cause dell’umidità per poter intervenire con gli opportuni rimedi.

L’eccessiva umidità sulle pareti o sul soffitto può avere diversi fattori scatenanti: potrebbe trattarsi di condensa che si forma per un’areazione insufficiente degli ambienti, oppure potrebbe trattarsi di umidità da risalita dal terreno, oppure di infiltrazioni di acqua piovana da fessure nei muri esterni o dal tetto.

Le conseguenze – sul lungo periodo – possono diventare di tipo strutturale, con danni anche molto evidenti alla casa (bolle d’aria sotto la pittura, muri scrostati, intonaco danneggiato, battiscopa allentati, presenza di aloni scuri sulle pareti, etc). Ma come detto poc’anzi, l’umidità influisce moltissimo anche sulla salubrità dell’aria. Le muffe che prosperano in ambienti umidi diffondono nell’aria spore che possono causare problemi respiratori, irritazioni e allergie. Una ambiente domestico umido rappresenta un rischio maggiore per le persone sensibili che soffrono di malattie croniche o che hanno un sistema immunitario debole, come gli anziani.

I segnali di una casa troppo umida

Ci sono dei segnali che possono metterci in allerta. Imparare a riconoscerli è importante, perché è fondamentale intervenire tempestivamente alla causa del problema, prima di dover affrontare guai peggiori. Tra i sintomi più facilmente riconoscibili annoveriamo:

  • macchie nere di muffa o depositi di salnitro sulle pareti o sul soffitto;
  • condensa sui vetri persistente;
  • odore di muffa;
  • pittura scrostata, carta da parati gonfia, intonaco danneggiato;
  • macchie di umidità scolorite sulle pareti;
  • battiscopa allentati, danneggiamento o scolorimento del rivestimento del pavimento;
  • goccioline negli angoli della stanza.

Se qualcuno di questi “segnali visivi” è presente in una casa, è consigliabile contattare un professionista il prima possibile, per valutare le possibili soluzioni e intervenire rapidamente, prima che i danni diventino insanabili. Bisogna infatti tenere a mente che le cause possono essere molteplici e le soluzioni “fai-da-te” spesso nascondono il problema estetico, senza risolvere la criticità alla base.

Umidità in casa: tipologie e soluzioni

Esistono diverse strategie, in base alle cause dell’eccessiva umidità, per risolvere definitivamente il problema. Il fattore più importante è l’adeguata ventilazione delle stanze, anche di quelle senza finestre (ad esempio, un bagno cieco). Nei casi in cui sia impossibile l’areazione naturale, è bene prevedere un sistema di ventilazione. Anche un condizionatore moderno, in modalità “deumidificatore” aiuta sensibilmente a ridurre il livello di umidità domestico. Tra i comportamenti sconsigliati, invece, c’è l’abitudine di stendere panni ad asciugare dentro casa, docce molto lunghe che producono quantità importanti di vapore acqueo e il mancato utilizzo delle cappe in cucina.

In base alla posizione e alla tipologia dell’umidità, è possibile risalire alle cause e mettere in atto delle contromosse efficaci.

Se l’acqua piovana entra in casa dalle pareti si parla di infiltrazioni. La soluzione è quella di impermeabilizzare la facciata, riparando eventuali crepe ed effettuando un trattamento con un rivestimento trasparente idrorepellente. Se la facciata ha già subito danni molto importanti, potrebbe essere necessario un intervento di ripristino o un rivestimento della facciata con materiali impermeabili.

Se si tratta di umidità da risalita capillare si può iniettare un gel idrorepellente nelle pareti. La barriera chimica (o taglio chimico, in contrapposizione al taglio fisico che prevede un vero e proprio taglio nel muro per permettere l’inserimento di una guaina o lastra impermeabilizzante) viene formata iniettando del liquido impregnante che forma nel muro uno strato idro-repellente che blocca, respingendola, l’acqua in risalita.

Se si tratta di umidità da condensa, significa che l’areazione della stanza è insufficiente. La soluzione a costo zero è quella di aprire in maniera naturale e costante le finestre: se ciò non si rivelasse sufficiente è consigliabile l’installazione di un sistema di ventilazione forzata e purificazione dell’aria.

Può anche capitare che l’umidità in eccesso derivi da una perdita dell’impianto idraulico. In questi casi le macchie sulle pareti e la muffa sono circoscritte e in corrispondenza del passaggio di un tubo. In questi casi, un idraulico potrà aiutarvi a risalire al punto esatto della rottura: non sempre è necessario rompere pareti e pavimenti, quindi i costi potrebbero essere comunque contenuti, se si interviene tempestivamente.

Vuoi risolvere il problema dell’umidità in casa?

L’umidità in casa è un problema comune, ma risolvibile se affrontato nei tempi e nei modi corretti. Se abiti in Sardegna e vuoi risolvere definitivamente il tuo problema contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

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Inverno

Lavori in casa: 6 mosse per preparare la casa all’inverno imminente

Preparare la nostra abitazione all’inverno può essere un compito arduo: per questo è fondamentale adottare per tempo una serie di misure per garantire comfort, sicurezza e efficienza energetica durante tutta la stagione fredda. Con l’inverno in avvicinamento (e con il caldo che finalmente lascerà spazio a piogge, temperature più basse, umidità) arriva anche il momento di programmare e realizzare un piano di azione per rendere la nostra casa un rifugio accogliente e caloroso per noi e la nostra famiglia.

In questo articolo esploreremo sei mosse essenziali per preparare la casa all’inverno e cercheremo di fornirvi alcuni consigli e suggerimenti per affrontare la stagione fredda in serenità. Dalla cura dei sistemi di riscaldamento all’isolamento termico, dalla manutenzione delle strutture esterne all’ottimizzazione dell’illuminazione, vi guideremo attraverso un processo di preparazione completo, affinché la vostra casa sia pronta ad accogliere l’inverno con il giusto calore.

1. Realizzare un cappotto termico

Come dice il nome stesso, il cappotto termico è un’opera edile in grado di isolare l’edificio dall’ambiente esterno, garantendo un’ottimizzazione e un efficientamento energetico che si traducono, infine, in un notevole risparmio nella bolletta elettrica e del gas. Il cappotto termico esterno è composto da lastre, affiancate e posate come “piastrelle” sulle pareti esterne di un edificio. Ogni lastra è composta da più strati di materiali isolanti, che possono essere biologici o sintetici. I materiali biologici più utilizzati per creare il cappotto termico sono la fibra di legno, la fibra di vetro, il sughero e la lana di roccia.  Tra i materiali sintetici annoveriamo il poliuretano estruso, il poliuretano espanso e il PVC.  I materiali sintetici hanno solitamente un costo minore ma anche una resa minore rispetto a quelli naturali: oltre all’isolamento termico, infatti, bisogna valutarne anche il più rapido degrado nel tempo e l’isolamento acustico inferiore rispetto alle fibre naturali.

2. Impermeabilizzazione di terrazzi e balconi

L’autunno e l’inverno portano in dote anche le piogge: per questo motivo aumenta la possibilità di infiltrazioni, un pericolo per qualsiasi abitazione perché portano alla creazione di umidità e muffe (contaminando la salubrità dell’aria), e se trascurato può diventare un problema più grave che può danneggiare l’intonaco e col tempo anche la struttura dell’edificio. L’impermeabilizzazione dei terrazzi e dei balconi è sicuramente una priorità. Esistono anche soluzioni poco invasive come speciali vernici impermeabilizzanti da applicare direttamente sopra la pavimentazione.

3. Rifare l’isolamento del tetto

Un altro elemento da controllare prima di addentrarsi nell’inverno è la copertura della casa, essendo questa una superficie particolarmente esposta agli agenti atmosferici. Se non sono stati eseguiti interventi da diverso tempo è bene fare un controllo per accertarsi che non sia necessario eseguire qualche riparazione. Se è un tetto non isolato in questa occasione si potrebbe investire nella trasformazione in un tetto coibentato o in un tetto ventilato, entrambi in grado di migliorare notevolmente le prestazioni di efficienza energetica dell’edificio.

4. Sostituire gli infissi più vecchi

Uno dei problemi più comuni che comportano un isolamento termico scadente è sicuramente la qualità dei serramenti. Quelli più vecchi possono lasciar passare spifferi, con un abbassamento delle temperature all’interno della casa. Gli infissi più moderni sono realizzati in modo da assicurare un buon isolamento termico durante tutto l’anno, in particolare quelli in PVC e quelli in alluminio con profilo a taglio termico. Molto importante anche la tipologia del vetro e la qualità: ormai la lastra singola è stata abbandonata in favore di due o tre lastre di vetro. Il vetro doppio è costituito da un vetro esterno semplice o stratificato, da un’intercapedine chiamata camera (e perciò detto anche “vetrocamera”) e da un vetro esterno. Il doppio vetro altro non è quindi che un vetro su cui vengono installate due lastre accoppiate e distanziate. Il vetro triplo ha le stesse caratteristiche di quello doppio ma oltre ad avere un vetro ed una camera in più ha subito un’ulteriore trattamento di bassa emissività.

5. Installare una stufa a pellet o una pompa di calore

Dopo aver isolato al meglio la casa dagli agenti esterni è necessario riscaldarla. Sul mercato ci sono diverse soluzioni: al netto delle oscillazioni dei mercati degli ultimi mesi, che comportano un rialzo del costo di tutti i combustibili e dell’energia elettrica, le due soluzioni migliori restano le stufe a pellet o le pompe di calore.

Le stufe a pellet hanno molti pregi che le rendono un’ottima scelta – anche di design, con modelli più moderni – per il riscaldamento domestico. Sono ecologiche (il pellet è naturale al 100%, rilasciano pochi residui dalla combustione e producono poco fumo. Un motivo per installare una stufa a pellet è la sua capacità di rendere la casa ancora più accogliente grazie alla magia della fiamma (laddove non viene più utilizzato il camino a legna, è un’ottima alternativa romantica).

I climatizzatori con pompa di calore oltre a raffrescare durante l’estate sono efficaci per riscaldare la casa durante l’inverno, optando per modelli dai consumi ridotti. Si possono usare in combinazione con altri sistemi di riscaldamento oppure, in zone dal clima particolarmente mite durante l’inverno, possono essere sufficienti ad alzare di qualche grado la temperatura di una stanza. Installare un condizionatore con pompa di calore è quindi una soluzione da considerare prima dell’arrivo dell’inverno per sostituire altri sistemi più ingombranti ed energivori.

6. Ottimizzare l’impianto di illuminazione

Con i giorni più corti, l’illuminazione diventa cruciale per mantenere l’ambiente confortevole. Valutate l’installazione di lampade a risparmio energetico o lampade a LED, che riducono i costi energetici e durano più a lungo. Bisogna sempre tenere conto dei LUMEN necessari a illuminare ogni stanza in base all’area dell’ambiente stesso.

Ecco un piccolo schema generico che può essere d’aiuto per potere comprendere quanti lumen (massimali) occorrono con COLORI CHIARI delle superfici;
  • Ingresso: 160 lumen per mq, (esempio: ingresso 4 mq occorrono 640 lumen circa);
  • Corridoi: 125 lumen per mq (esempio: corridoio 10 mq occorrono 1250 lumen circa);
  • Cucina: 160 lumen per mq (esempio: cucina 20 mq occorrono 3200 lumen circa);
  • Soggiorno: 170 lumen per mq; (esempio soggiorno 30 mq occorrono 5100 lumen circa);
  • Camera da letto: 150 lumen per mq; (esempio camera da letto 20 mq occorrono 3000 lumen circa);
  • Bagno: 170 lumen per mq (esempio bagno 12 mq occorrono 2000 lumen circa );
  • Cameretta per bambini: 170 lumen per mq (esempio cameretta bambino 16 mq occorrono 2700 lumen circa);
  • Uffici: 185 lumen per mq (esempio ufficio 30 mq occorrono 5500 lumen circa);
In presenza di ambienti con colori scuri occorre aumentare questi valori di un 20% circa.

Vuoi preparare la tua casa all’inverno?

Preparare la casa per l’inverno richiede un po’ di pianificazione e impegno, ma gli sforzi saranno ampiamente ripagati con un ambiente confortevole e sicuro nei mesi freddi. Con queste sei mosse, potete affrontare l’inverno con serenità, sapendo di essere pronti per tutto ciò che la stagione ha in serbo. Se vuoi ristrutturare la tua casa in Sardegna in vista della stagione invernale contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

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