Secondo una ricerca di The European House – Ambrosetti: il 64% degli italiani ha una scarsa conoscenza del tema e il 27% pensa che le tecnologie e gli interventi abbiano costi troppo elevati.
La domotica è un tema centralissimo quando si parla di edilizia e risparmio energetico: la conversione degli edifici in ottica smart consentirebbe di ridurre del 20-24% dei consumi di energia elettrica e del 4-5% i consumi di acqua. Aumentare gli investimenti sulla riconversione e sul rinnovamento degli edifici è necessario sia per migliorare le nostre abitazioni rendendole più ecosostenibili, sia per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile fissati dall’Unione Europea e favorire il percorso di decarbonizzazione del Paese.
In Italia però questo processo di modernizzazione è frenato da una scarsa conoscenza del concetto di Smart Building e dalla percezione dei cittadini sulla presenza di diversi ostacoli alla riconversione smart degli immobili di proprietà. Lo ha stabilito una ricerca effettuata da The European House – Ambrosetti che ha evidenziato che il 64% degli italiani possiede informazioni scarse, generiche o nulle riguardo al concetto di Smart Building. Il 25% degli italiani ha una percezione di costi troppo elevati per gli interventi mentre il 26% ha difficoltà a destreggiarsi tra bonus e incentivi fiscali.
Una situazione che evidenzia la necessità per le aziende del comparto e per le Istituzioni di lavorare anche per fornire una maggiore consapevolezza sul tema e sostenere dunque la transizione ecologica del Paese. In Italia infatti oltre l’80% degli edifici è costruito prima del 1990: si tratta di immobili obsoleti, non ottimizzati dal punto di vista energetico e poco “smart”.
Anche se molte persone temono i costi degli interventi, rendere “smart” la propria abitazione è conveniente perché si aumenta il valore dell’immobile e ne si riducono i costi di esercizio. Trasformare un’abitazione tradizionale in una casa smart è facile e i costi si ammortizzano rapidamente grazie al risparmio sui costi di gestione di illuminazione e climatizzazione. La domotica infatti permette il monitoraggio da remoto delle prestazioni degli impianti e la possibilità di interventi rapidi in caso di malfunzionamento delle apparecchiature.
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Il ricorso alla domotica garantisce una riduzione fino al 30% dei consumi energetici, parametro fondamentale per determinare la classe energetica dell’immobile. Uno studio recente ha dimostrato inoltro che il passaggio dalla classe energetica G alla D comporta un aumento del valore dell’immobile di circa il 20% mentre il raggiungimento della classe energetica A può far lievitare il valore della casa di circa il 40%.
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Sono molteplici gli esempi di interventi fattibili senza entrare in quelli strutturarli dell’edificio e possono essere effettuati a costi più che abbordabili. Per qualsiasi dubbio, è sempre consigliabile consultare un professionista esperto per valutare lo stato dell’immobile e valutare i possibili interventi migliorativi, sfruttando gli incentivi e i bonus statali. Mettere la propria casa in mano a un progettista affidabile prima, e a una ditta esperta poi, ridurrà al minimo il rischio di errori o intoppi burocratici.
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