Bonus Facciate

Edilizia, ristrutturazioni e bonus: tutte le novità del 2023

Dal mese di gennaio 2023 diversi bonus edili subiranno dei cambiamenti: alcuni verranno soppressi e altri saranno rimodulati. Ecco una lista dei bonus di cui i cittadini potranno usufruire durante i prossimi dodici mesi: sarà utile per orientarsi qualora si abbiano in programma lavori di ristrutturazione nella propria abitazione.

Bonus Ristrutturazione

Il Bonus Ristrutturazione edilizia è una agevolazione fiscale prevista per gli interventi di ristrutturazione edilizia che sarà valida fino al 31 dicembre 2024.

Questa detrazione, disciplinata dall’articolo 16-bis del DPR n. 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi), consente di detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute per la ristrutturazione delle abitazioni individuali e delle parti comuni dei condomini, fino a un massimo di 96.000 euro.

Possono beneficiare di questo bonus sia i proprietari che i titolari di diritti sull’immobile, come i locatari o i comodatari, i soci di cooperativa, gli imprenditori individuali per gli immobili che non siano beni strumentali o merci, i familiari conviventi, i coniugi separati assegnatari dell’immobile e i conviventi.

Bonus Facciate

Il Bonus Facciate, misura che prevede una detrazione fiscale del 60% per le spese sostenute per la riqualificazione delle facciate esterne di edifici esistenti, non sarà più disponibile a partire dal 2023. Infatti, la detrazione è valida solo per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022.

Il Superbonus 90%

A partire da quest’anno, il Superbonus passerà dal 110% al 90% nella maggioranza dei casi. L’aliquota esatta che sarà applicata varierà a seconda del soggetto e del rispetto di determinate condizioni.

Per i condomini, le persone fisiche proprietarie (o comproprietarie) di edifici composti da fino a 4 unità immobiliari, le Onlus, le Associazioni di volontariato e le Associazioni di promozione sociale, la detrazione del superbonus sarà del 110% per le spese sostenute nel 2023 se:

  • La CILAS è stata presentata entro il 25 novembre 2022 e l’assemblea che ha approvato l’esecuzione dei lavori è stata tenuta tra il 19 e il 24 novembre 2022;
  • La CILAS è stata presentata entro il 31 dicembre 2022 e l’assemblea che ha approvato l’esecuzione dei lavori è stata tenuta entro il 18 novembre 2022;
  • Si tratta di un intervento di demolizione e ricostruzione degli edifici e l’istanza per acquisire il titolo abilitativo è stata presentata entro il 31 dicembre 2022.

La data della delibera assembleare deve essere certificata dall’amministratore o dal condomino che ha presieduto l’assemblea.

Per le spese sostenute in periodi diversi, la detrazione sarà:

  • Del 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022;
  • Del 90% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023;
  • Del 70% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024;
  • Del 65% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025.

Per gli edifici unifamiliari o unità immobiliari funzionalmente autonome, la detrazione del superbonus sarà del 110% per le spese sostenute:

  • Fino al 30 giugno 2022, se i lavori sono iniziati prima del 1° gennaio 2023;
  • Fino al 31 marzo 2023, se i lavori sono iniziati prima del 1° gennaio 2023 e al 30 settembre 2022 sono stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo. Se invece i lavori sono iniziati nel 2023, la detrazione sarà del 90% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, a condizione che:
  • Il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare;
  • L’unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale;
  • Il contribuente abbia un reddito di riferimento, calcolato dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti, nell’anno precedente, dal contribuente e dal coniuge/soggetto legato da unione civile/convivente/familiare per un coefficiente che varia a seconda della composizione del nucleo familiare (1 per il solo contribuente, 1 + 1 per un secondo familiare convivente, 1 + 0,5 per un familiare a carico, 1 + 1 per 2 familiari a carico, 1 + 2 per 3 o più familiari a carico) e che non superi i 15.000 euro.

Per i soggetti che svolgono attività di prestazione di servizi socio-sanitari e assistenziali, la detrazione del superbonus rimarrà al 110% fino al 2025 per gli interventi su immobili di proprietà, nuda proprietà, usufrutto o in comodato d’uso gratuito, appartenenti alle categorie catastali B/1, B/2 e D/4.

IACP (Istituti Autonomi per le Case Popolari) ed enti equivalenti, compresi gli interventi effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso edificio e dalle cooperative a proprietà indivisa, la detrazione del superbonus sarà del 110% per le spese sostenute:

  • Entro il 30 giugno 2023;
  • Entro il 31 dicembre 2023 se alla data del 30 giugno 2023 sono stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo.

Ecobonus

L’Ecobonus 2023 è una detrazione fiscale prevista dall’Agenzia delle Entrate per incentivare gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Gli interventi ammissibili sono diversi e vanno dal miglioramento termico dell’edificio all’installazione di impianti a fonti rinnovabili di energia.

La detrazione può raggiungere l’aliquota del 50% o del 60% e, nel caso di interventi su condomini, può arrivare fino all’85%. Gli importi della detrazione possono essere detratti in 10 quote annuali di pari importo e possono essere fruiti fino al 31 dicembre 2024.

Bonus Verde 2023

Il Bonus Verde è un’agevolazione fiscale che consente di ottenere una detrazione del 36% delle spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di piante, fiori, alberi da frutto, siepi e prati, nonché per l’acquisto di attrezzature da giardino.

Questa detrazione è valida fino al 31 dicembre 2024 e può essere fruita sia da privati che da aziende. Per usufruire del Bonus Verde è necessario che gli interventi di giardinaggio siano realizzati su spazi privati o condominiali, e che siano effettuati da imprese o professionisti del settore.

È possibile detrarre fino a 5.000 euro per ogni unità immobiliare, con un massimo di 20.000 euro per ogni contribuente. La detrazione può essere fruita in 10 rate annuali di pari importo.

Bonus Mobili

A partire dal 2023, ci sono delle novità anche per quanto riguarda il Bonus Mobili, ovvero la detrazione del 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo di un immobile oggetto di ristrutturazione.

La prima novità consiste nella riduzione dell’importo massimo di spesa detraibile, che scende da 10.000 euro nel 2022 a 8.000 euro nel 2023. Inoltre, a partire dal 2023, il Bonus Mobili sarà disponibile anche per chi ha iniziato interventi di recupero del patrimonio edilizio a partire dal 1° gennaio 2022.

Per chi effettua interventi di recupero del patrimonio edilizio sia nel 2022 che nel 2023, il limite di spesa di 8.000 euro deve essere calcolato al netto delle spese sostenute nel 2022.

Per poter beneficiare del Bonus Mobili, è importante ricordare che i mobili e gli elettrodomestici devono rispettare determinate classe di efficienza energetica. In particolare, i forni devono essere di classe non inferiore alla classe A, le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie devono essere di classe non inferiore alla classe E, i frigoriferi e i congelatori devono essere

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Bonus Facciate: tutte le novità aggiornate a novembre 2022

La legge di bilancio, con l’attivazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), ha portato in dote diversi bonus dedicati a cittadini e imprese, volti in grande parte alla transizione ecologica degli immobili per portare un risparmio in bolletta e limare i consumi di energia, migliorando le classi energetiche degli edifici.

Tra le varie agevolazioni annoveriamo anche  il Bonus Facciate, introdotto nel 2020 e rinnovato per tutto il 2022, senza proroghe previste per il futuro, almeno al momento.

Bonus Facciate 2022: la normativa

Il Bonus Facciate a è rivolto a chi deve affrontare interventi di ristrutturazione per la riqualificazione della facciata esterna di edifici già esistenti (attenzione, il bonus non si applica alle case in costruzione) in zona A (tutti gli edifici situati nei centri storici, che rivestono un ruolo di interesse storico, artistico o culturale) o zona B (edifici costruiti in parti già urbanizzate, con zone totalmente o parzialmente edificate, dove la densità territoriale è superiore a 1,5 mc/mq). L’immobile deve avere la facciata visibile su strada pubblica.

La formula di rimborso più richiesta per il Bonus Facciate consiste in una detrazione d’imposta ripartita in 10 quote annuali fino a coprire il 90% della spesa sostenuta, per i lavori iniziati negli anni 2020 e 2021, del 60% per i lavori sostenuti nel 2022 (in base all’ultimo aggiornamento).

Per fare un esempio pratico, se eseguiamo dei lavori sulla facciata di casa, spendendo 10.000 € nel 2022, avendo scelto l’opzione di detrarre dalla dichiarazione dei redditi, possiamo richiedere la detrazione del 60%, ovvero 6.000€. Questa cifra verrà scalata dall’IRPEF in dieci rate da 600 € all’anno, per 10 anni.

In alternativa, se non si vuole (o non si può) accedere alle detrazioni in fase di dichiarazione, è possibile usufruire dello sconto in fattura oppure della cessione del credito, qualora si trovino imprese ed enti disposti ad anticipare le spese a carico del contribuente.

Bonus facciate 2022: quali lavori rientrano nel bonus

I lavori che rientrano nel Bonus Facciate sono:

  • pulitura o tinteggiatura esterna sulle strutture opache della facciata;
  • sostituzione o aggiunta di tende da sole o tende avvolgibili;
  • lavori sulle mura della facciata che influiscono dal punto di vista termico o che interessino più del 10% dell’intonaco della superficie dell’edificio.

Bonus facciate 2022: documentazione richiesta

I documenti che vanno sempre presentati quando si svolge un lavoro sono la CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) e la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), ma per la richiesta del Bonus Facciate è necessaria una serie di documenti aggiuntiva.

Se l’immobile è una villa unifamiliare o un palazzo a sé stante, sul portale andranno caricati i seguenti documenti:

  • Visura catastale del proprietario dell’immobile;
  • domanda di accatastamento;
  • ricevute di pagamento dei tributi;
  • stralcio del PRG (strumento alternativo alla non approvazione del Piano Regolatore), soluzione volta a snellire la burocrazia e velocizzare l’accesso ai bonus;
  • documentazione idonea a verificare la visibilità su strada pubblica dell’immobile;
  • dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà;
  • atto di acquisto o contratto di locazione o sua cessione;
  • certificato catastale;
  • autocertificazione dello stato di famiglia;
  • consenso all’esecuzione dei lavori, quando il proprietario è l’esecutore dei lavori o quando lo sono locatari e familiari, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti.

Se l’immobile è un palazzo presente in un condominio, con parti da ristrutturare in comune, saranno necessari anche i seguenti documenti:

  • delibera dell’assemblea condominiale per gli interventi;
  • delibera di approvazione degli interventi;
  • delibera sulla modalità di ripartizione delle spese;
  • autocertificazione sulla natura dei lavori che verranno eseguiti.

Bonus Facciate: scadenza e rinnovo del bonus

La scadenza per il Bonus Facciate è fissata al 31 Dicembre 2022 con aliquota ridotta al 60%. Dopo tale data scadrà e non è certa la proroga al 2023, poiché il nuovo governo non ha ancora messo mano ai vari bonus casa.

Sulla Gazzetta Ufficiale è possibile consultare il testo ufficiale della Legge di bilancio, che descrive tutti i bonus previsti per il 2022.

 

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Bonus facciate, come funziona? Le novità introdotte dalla proroga a tutto il 2022

Tutto quello che devi sapere sul bonus facciate 2022. La buona notizia è che l’agevolazione è stata prorogata con la legge di bilancio 2022, ma la cattiva notizia è che la detrazione scende dal 90% al 60%.  Scopriamo insieme come funziona il bonus facciate 2022 e come ottenerlo in vista dei lavori di ristrutturazione della propria abitazione.

Bonus facciate 2022: le spese ammissibili

Secondo la definizione dell’Agenzia delle Entrate, il bonus facciate 2022 è una detrazione del 60% per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali. Gli edifici devono trovarsi nelle zone A e B, individuate dal decreto ministeriale n. 1444/1968, o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali.

Il bonus facciate 2022 comprende tutti gli interventi sulle

  • strutture opache della facciata,
  • su balconi o su ornamenti e fregi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna.
  • Il bonus non spetta, invece, per gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio, se non visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico.

Bonus facciate 2022: a chi spetta?

Possono usufruire del bonus facciate 2022 tutti i contribuenti, residenti e non residenti nel territorio italiano, soggetti Irpef e soggetti passivi Ires, che possiedono a qualsiasi titolo l’immobile oggetto di intervento.

Possono dunque fruire dell’agevolazione:

  • le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni
  • gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale
  • le società semplici
  • le associazioni tra professionisti
  • i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali).

La detrazione non spetta a chi possiede esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o a imposta sostitutiva.

Cessione del credito e sconto in fattura

Come ormai siamo stati abituati dalle ultime leggi di bilancio, i contribuenti hanno diversi modi per ammortizzare le spese.  Il Bonus Facciate 2022 ammette la scelta delle opzioni alternative alla detrazione, ovvero la detrazione diretta, la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Detrazione diretta

Il sistema classico è la detrazione diretta con la Dichiarazione dei Redditi, con ripartizione di 10 quote di pari importo per 10 anni.

Cessione del credito

Si può anche scegliere di cedere il credito d’imposta, corrispondente alla detrazione spettante, ad altri soggetti, che hanno la facoltà di effettuare successive cessioni. La cessione può essere disposta in favore di fornitori di beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi, altri soggetti (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti) oppure istituti di credito e intermediari finanziari.

Sconto in fattura

Questa interessante opzione non è altro che uno sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento agevolato. È pari alla detrazione dall’imposta lorda spettante per gli interventi di recupero o restauro della facciata di edifici esistenti e può arrivare fino a un importo massimo pari al corrispettivo dovuto.

Il fornitore, a sua volta, recupera il contributo anticipato come credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante, e lo può cedere ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli intermediari finanziari.

Bonus facciate: documentazione necessaria

La legge di bilancio 2022  ha introdotto l’obbligo per chi sceglie lo sconto in fattura o la cessione del credito di presentare il visto di conformità e l’asseverazione tecnica di congruità delle spese.

I documenti da conservare, nel caso vengano richiesti successivamente per eventuali controlli sono:

  • Fatture relative alle spese sostenute per la realizzazione degli interventi;
  • Ricevute dei bonifici relativi ai pagamenti;
  • Titolo abilitativo in base alla tipologia di interventi da effettuare. Se l’intervento non necessita di autorizzazioni edilizie, si dovrà comunque possedere una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui il tecnico abilitato assevera la congruità di lavori e spese, e in cui dev’essere indicata la data di inizio lavori;
  • Copia della richiesta di accatastamento dell’immobile, qualora la registrazione al Catasto fosse ancora in fase di approvazione;
  • Ricevute di pagamento dei tributi locali sugli immobili, se dovuti;
  • Copia della delibera assembleare e copia della tabella millesimale di ripartizione delle spese, qualora gli interventi abbiano interessato le parti comuni di un edificio condominiale;
  • Dichiarazione di consenso agli interventi da parte del proprietario dell’immobile, qualora a sostenere le spese e a richiedere il beneficio sia il detentore o i familiari conviventi del proprietario/detentore;
  • Copia del visto di conformità, se si accede al bonus tramite sconto in fattura o cessione del credito.
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Parere del Fisco sul Superbonus 110%: beneficiari e tipologie di immobile

Parere del Fisco sul Superbonus 110%: beneficiari e tipologie di immobile

Dopo la notizia del rinnovo dell’incentivo per tutto il 2022, torniamo a parlare del Superbonus 110% per chiarire quali siano i potenziali beneficiari e a quali tipologie di immobile possano essere oggetto di interventi. Come ormai noto, il maxi-incentivo è aperto a una vasta platea di possibili beneficiari mentre, riguardo alle tipologie di immobili, ammette esclusivamente quelle residenziali.

Analizzando un recente parere dell’Agenzia delle Entrate, faremo un breve riepilogo sui requisiti necessari per accedere al Superbonus 110% e sul funzionamento dell’incentivo in generale, integrando anche degli specifici chiarimenti.

Beneficiari e Immobili: a chi spetta il Superbonus 110%?

L’Agenzia delle Entrate, con la nota n. 804 del 10 dicembre 2021 ricorda quali siano gli effettivi beneficiari del maxi-incentivo e le tipologie di edificio sulle quali possono operare.

Possono usufruire del Superbonus 110%:

  1. Condomini, per:
  • Interventi trainanti e trainati sulle parti comuni.
  • Solo interventi trainati sulle singole unità immobiliari.
  1. Persone fisiche (al di fuori dell’esercizio di impresa, arti e professioni), per intervenire su:
  • Singole unità immobiliari indipendenti;
  • Edifici unifamiliari composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate;
  • Unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari, ma solo se le unità sono funzionalmente indipendenti e se sono dotate di uno o più accesso autonomi dall’esterno.
  1. IACP (Istituti Autonomi Case Popolari) ed enti analoghi per intervenire su immobili:
  • Di loro proprietà;
  • Di edilizia residenziale pubblica che gestiscono per conto del Comune.
  1. Cooperative di abitazione a proprietà indivisa, solo per immobili di proprietà della cooperativa assegnati in godimento ai soci.
  2. ONLUS e Organizzazioni di volontariato senza scopo di lucro, correttamente iscritte agli appositi registri.
  3. Associazioni e società sportive dilettantistiche, solo per immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi;
  4. Titolari di reddito d’impresa, arte o professione, solo:
  • Se l’immobile è sito all’interno di un edificio o condominio in cui più del 50% della SDL è a scopo residenziale;
  • Per eseguire interventi trainanti e trainati sulle parti comuni degli edifici condominiali.

Superbonus 110% e titolari diritti reali: i requisiti obbligatori

Il Superbonus 110%  può essere richiesto anche da chi detiene l’immobile oggetto di interventi in qualità di titolare di diritti reali di godimento. La locazione, essendo appunto un diritto reale, rende possibile la richiesta dell’incentivo, a patto che:

  • Esista un contratto di locazione correttamente registrato;
  • Siano gli stessi locatari a sostenere le spese;
  • Il proprietario (ovvero l’IPAB istante) rilasci una dichiarazione di consenso per gli interventi;
  • Risultino rispettati tutti i requisiti richiesti sia per gli interventi di efficientamento energetico che per quelli volti alla riduzione del rischio sismico.

Superbonus in condominio misto e Bonus Casa con opzioni alternative

Per le strutture riconosciute come condominio misto (ovvero in parte residenziale e in parte commerciale), ci sono delle precisazioni da fare. Per far sì che i locatari dei negozi possano partecipare alle spese per gli interventi trainanti e trainati, è obbligatorio dimostrare che più del 50% della Superficie Disperdente Lorda è adibita ad uso residenziale. Non sarà possibile invece conseguire interventi trainati che riguardino le singole unità commerciali.

Per quanto riguarda invece la possibilità per l’istante di usufruire, in alternativa al Superbonus 110%, del Bonus Facciate, dell’Ecobonus o del Sismabonus, si fa presente che i tre incentivi citati ammettono tra i potenziali beneficiari anche gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. L’Agenzia delle Entrate fa presente anche che i tre incentivi sopra elencati rientrano tra quelli che danno la possibilità di scegliere le opzioni alternative alla detrazione, ovvero la cessione del credito e lo sconto in fattura.

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Bonus facciate: come effettuare i pagamenti per avere accesso alle detrazioni?

Per accedere al Bonus facciate si possono utilizzare i modelli di bonifico predisposti per le altre detrazioni fiscali? La conferma arriva nella risposta ad un quesito pubblicato su Fisco Oggi, il giornale online dell’Agenzia delle Entrate .

Tra le domande frequenti dei cittadini, infatti, si annovera spesso il dubbio su quale tipologia di bonifico sia necessario utilizzare per i pagamenti da portare in detrazione fiscale, dal momento che diverse banche prevedono fino a quattro tipologie di bonifico (Ristrutturazione edilizia, Ecobonus 110, Bonus sisma, Bonus mobili) ma non un modello specifico per il Bonus facciate.

L’Agenzia delle Entrate conferma e ribadisce l’obbligo di effettuare tutti i pagamenti per le spese da portare in detrazione mediante bonifico bancario, a prescindere dal tipo di intervento rischiesto. Per quanto riguarda il bonus facciate, si possono utilizzare i modelli di bonifico predisposti dagli istituti bancari ai fini dell’Ecobonus o della detrazione prevista per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio.

È opportuno ricordare che nel bonifico va sempre riportato il codice fiscale del beneficiario della detrazione (quindi di chi effettua il pagamento) e la Partita Iva o il codice fiscale del beneficiario del bonifico (l’impresa edile o la ditta che effettua i lavori). Inoltre è necessario indicare, nella causale del versamento, gli estremi della Legge 160/2019.

In alcuni casi potrebbe non essere possibile indicare gli estremi della legge. Come comportarsi? L’Agenzia delle Entrate risolve anche questo quesito. “Qualora non si potesse indicare tale riferimento normativo (perché, per esempio, non è possibile modificare la causale che indica, invece, i riferimenti normativi della detrazione per interventi di recupero edilizio o dell’ecobonus), l’agevolazione sarà comunque riconosciuta, a condizione che il bonifico sia compilato in modo da non pregiudicare il rispetto da parte degli istituti bancari o postali dell’obbligo di operare la ritenuta d’acconto a carico del beneficiario del pagamento”.

Bonus facciate, attenzione alla scadenza!

La proroga del Bonus facciate sta generando aspri scontri tra il Governo e gli operatori del settore. L’esecutivo infatti avrebbe intenzione di non prorogare la detrazione. Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha invece dichiarato che “la misura è fondamentale per il decoro urbano” e ha annunciato battaglia affinché la misura venga prorogata.

Nel frattempo, si apre uno spiraglio grazie all’intervento il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha prospettato un sistema per aggirare parzialmente l’ostacolo: pagare anticipatamente i lavori entro il 31 dicembre 2021 e realizzarli nel 2022. Un escamotage che – a monte di un pagamento anticipato – consentirebbe di usufruire delle detrazioni anche nel 2022.

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Bonus casa, ristrutturazione e mobili: ecco tutti gli incentivi in scadenza il 31 dicembre

Bonus Facciate, Ecobonus, Bonus Mobili, Bonus Idrico, Bonus Verde, Bonus Ristrutturazione: sono diverse le agevolazioni previste dal Governo in scadenza il prossimo 31 dicembre. In attesa di eventuali proroghe, che potrebbero arrivare con la nuova Legge di Bilancio, andiamo a vedere quali sono tutti gli incentivi fiscali in scadenza a fine 2021.

Bonus Facciate: detrazione del 90%

Misura in scadenza il 31 dicembre 2021 anche il Bonus Facciate: detrazioni al 90% per i costi sostenuti per il rifacimento delle facciate degli immobili, compresi gli interventi di pulitura o tinteggiatura esterna. Sono ammessi solo i lavori sulle facciate visibili da suolo pubblico o dalla strada.

Ecobonus: detrazione fino all’85%

Scadrà il 31 dicembre 2021 anche per l’Ecobonus, il bonus per i costi sostenuti dai contribuenti per gli interventi finalizzati al risparmio energetico degli immobili. Questa misura prevede una percentuale che varia in base agli interventi da fare e al tipo di immobile, sconti che in casi particolari possono arrivare fino all’85%.

Bonus Mobili: detrazione IRPEF del 50%

Il  31 dicembre 2021 scade il Bonus Mobili, che prevede una detrazione IRPEF del 50% sui costi sostenuti per acquistare grandi elettrodomestici e mobili (cucine, divani, camere da letto, living, etc) di case oggetto di ristrutturazione. Si può portare in detrazione una spesa fino a 16.000 euro, con un risparmio quindi fino a 8.000 euro.

Bonus Idrico: detrazione fino a 1.000 €

Il Bonus Idrico è pensato per sostituire i sanitari con apparecchiature nuove a scarico ridotto e per la sostituzione di colonne doccia e soffioni con strumenti a limitazione di flusso di acqua L’agevolazione fiscale, valida fino a 1.000 euro, si può richiedere una sola volta e per un immobile soltanto. Le domande si possono trasmettere entro la fine di ottobre, con i contributi assegnati in base all’ordine di invio della richiesta.

Bonus Verde: detrazione al 36%

Un’altra forma di bonus che scadrà il prossimo 31 dicembre è il Bonus Verde, una detrazione del 36% utilizzabile per i costi sostenuti per gli impianti per irrigare e per le spese relative agli interventi mirati alla sistemazione del verde (sistemazione a verde di aree scoperte, recinzioni, impianti di irrigazione e pozzi).

Bonus Ristrutturazione 50%: nel 2022 detrazione al 36%?

Per capire l’entità delle spese detraibili con il Bonus Ristrutturazione (sfruttabile per il rifacimento dei bagni o degli impianti domestici e per gli interventi utili a eliminare le barriere architettoniche) bisognerà attendere eventuali proroghe. I provvedimento originario ha previsto una detrazione del 36% ma dalla Legge di Bilancio 2012 in poi, la detrazione è stata portata al 50%, incentivo prorogato poi di anno in anno. Dunque, fino al 31 dicembre 2021 è possibile usufruire dell’agevolazione al 50% mentre dal 2022,  se non ci saranno proroghe, la detrazione si abbasserà al 36% e sarà valida per le spese fino a 48.000 euro.

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