bonus ristrutturazione

Bonus Ristrutturazione 2025: cosa cambierà per le ristrutturazioni edilizie?

Dal 2025, il Bonus Ristrutturazione subirà un ridimensionamento, con un’aliquota ridotta al 36% e un tetto massimo di spesa agevolabile dimezzato, che passa da 96.000 a 48.000 euro per unità immobiliare. Chiunque voglia effettuare lavori di recupero edilizio dovrebbe considerare attentamente questi cambiamenti.

Fino al 31 dicembre 2024, il bonus prevede una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute, per un massimo di 96.000 euro. Questo significa che i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria possono contare su un sostegno significativo. Tuttavia, dal 2025, con l’introduzione di un “decalage” progressivo, si assisterà a una riduzione dell’aliquota al 36% e un limite di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare, con un ulteriore calo della detrazione al 30% dal 2028.

Opportunità e scelte strategiche per il 2024

Questo nuovo contesto fiscale comporta che, per lavori di ristrutturazione rilevanti, potrebbe essere conveniente sfruttare il bonus attuale fino alla fine del 2024. Ad esempio, su un intervento del valore di 48.000 euro, la detrazione sarà pari a 24.000 euro fino al 2024, ma scenderà a 17.280 euro dal 2025. Per molti proprietari immobiliari e imprese, questo rende la fine del 2024 un periodo cruciale per massimizzare i benefici del bonus.

Lavori coperti dal Bonus Ristrutturazione

Nonostante le riduzioni, il bonus continuerà a sostenere diversi tipi di interventi, come la manutenzione straordinaria, i restauri e le ristrutturazioni edilizie su singole unità abitative o parti comuni degli edifici. I progetti che mirano a migliorare la sicurezza, a eliminare le barriere architettoniche, o a bonificare l’amianto potranno beneficiare dell’incentivo, così come i lavori legati alla prevenzione degli infortuni domestici.

Il futuro del Bonus e la transizione verso l’efficienza energetica

Guardando al futuro, il governo italiano sembra intenzionato a rivedere l’intero sistema dei bonus edilizi, puntando a una maggiore efficienza energetica, anche attraverso l’introduzione dei certificati bianchi per il settore residenziale. Questi incentivi futuri potrebbero sostituire gradualmente i tradizionali bonus, offrendo agevolazioni a chi investe in ristrutturazioni sostenibili e in sistemi energetici innovativi.

Queste prospettive indicano che le agevolazioni potrebbero essere sempre più mirate al miglioramento delle prestazioni energetiche, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e promuovere l’efficienza. In questa fase, potrebbe essere utile per le imprese edili e i proprietari immobiliari tenersi informati su queste nuove opportunità e adeguare i progetti di ristrutturazione per cogliere i vantaggi dei futuri incentivi.

Global Società Cooperativa: il tuo partner per le ristrutturazioni

Questo sunto delle novità previste per il 2025 offre una panoramica su come prepararsi ai cambiamenti del bonus ristrutturazione per il 2025, con un focus sulle opportunità attuali e le prospettive future per interventi edilizi orientati all’efficienza energetica.

Se a breve hai in programma lavori di ristrutturazione, ordinaria o straordinaria, per la tua casa o per la tua azienda in Sardegna contatta Global Società Cooperativa per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.


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Superbonus 2024: come ottenere il contributo a fondo perduto del 70%

Il Superbonus 2024 rappresenta una straordinaria occasione per chi vuole migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione o condominio, grazie al Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 6 agosto 2024. Questa normativa prevede un contributo a fondo perduto del 70% per le spese sostenute durante l’anno, mirate alla realizzazione di interventi di ristrutturazione e miglioramento energetico.

Tra le spese ammissibili rientrano l’installazione di pannelli fotovoltaici, colonnine di ricarica per auto elettriche e interventi di messa in sicurezza sismica (Sismabonus), già previsti dal Superbonus. Questo incentivo è particolarmente rivolto a coloro con un reddito inferiore a 15.000 euro e che hanno raggiunto almeno il 60% di avanzamento lavori entro il 31 dicembre 2023.

Vediamo in dettaglio come accedere a questa opportunità e i requisiti necessari.

Requisiti per accedere al contributo

Il contributo è disponibile per persone fisiche e condomini che abbiano realizzato interventi edilizi nel periodo indicato, al di fuori dell’attività professionale. Il decreto prevede che i lavori abbiano raggiunto il 60% di avanzamento entro la fine del 2023, confermato da apposite asseverazioni. L’importo massimo copre il 70% delle spese ammissibili, con un tetto massimo di 96.000 euro. Per i progetti condominiali, questo limite viene ridotto proporzionalmente al numero di beneficiari. Il contributo massimo per ciascun richiedente è di 28.800 euro, equivalente al 30% della spesa complessiva ammissibile.

Per poter beneficiare del Superbonus 70%, dunque, è necessario rispettare questi requisiti:

  • Data delle spese: Le spese devono essere state sostenute tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024.
  • Stato di Avanzamento dei Lavori (SAL): Gli interventi devono aver raggiunto, entro il 31 dicembre 2023, almeno il 60% del SAL.
  • Limite di reddito: Il richiedente deve avere un reddito annuo inferiore ai 15.000 euro, come stabilito dall’articolo 119 del Decreto Rilancio (Dl n. 34/2020).

Il contributo verrà versato direttamente sul conto corrente del richiedente, indicato al momento della presentazione della domanda.

Modalità di presentazione della domanda

Per richiedere il contributo, è necessario inviare una domanda telematica all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre 2024. Ogni richiedente può presentare una sola domanda per singola unità immobiliare. La domanda deve includere tutti i documenti necessari, compresa la dichiarazione dei requisiti.

La domanda può essere presentata direttamente dal richiedente o tramite un intermediario abilitato, utilizzando il servizio del cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate. Ulteriori dettagli su modalità e tempistiche verranno forniti in un successivo provvedimento.

Criteri di erogazione e priorità

Se i fondi disponibili non fossero sufficienti a coprire tutte le richieste, il decreto stabilisce un ordine di priorità. Verrà data precedenza a chi utilizza l’immobile come abitazione principale e ai condomini per gli interventi nelle parti comuni. Eventuali fondi residui verranno distribuiti tra gli altri richiedenti.

Le percentuali erogabili e i criteri di distribuzione saranno comunicati dall’Agenzia delle Entrate in base alle direttive del decreto.

Ristrutturazioni in Sardegna: un’opportunità col Superbonus

Il Superbonus 2024 rappresenta un’importante opportunità per chi desidera effettuare ristrutturazioni edili, migliorando l’efficienza energetica e la sicurezza sismica degli edifici. Con il contributo del 70%, soggetti con reddito inferiore a 15.000 euro potranno ridurre significativamente i costi delle proprie ristrutturazioni, rispettando però requisiti e scadenze prestabiliti. Non perdere l’occasione: assicurati di essere in linea con i requisiti e prepara la tua domanda entro i termini previsti!

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Ristrutturare un appartamento: consigli, tempistiche e costi

La ristrutturazione di un appartamento rappresenta un’opportunità per rivoluzionare completamente lo spazio abitativo, migliorandone sia la funzionalità che l’estetica. Quando ci si trova di fronte alla prospettiva di rinnovare un appartamento di dimensioni standard (ad esempio uno di circa 80 metri quadrati), è fondamentale considerare vari aspetti, dalla pianificazione alla gestione dei costi, al fine di ottenere risultati soddisfacenti e rimanere entro il budget stabilito.

Scopriamo quindi come pianificare con cura i lavori, identificare le tempistiche minime necessarie e valutare i costi medi associati al progetto.

Ristrutturare un appartamento: i passaggi fondamentali

La ristrutturazione di un appartamento è un procedimento che richiede una pianificazione curata in ogni dettaglio. Ogni progetto di trasformazione è unico e personalizzato in base alla residenza coinvolta, ma ci sono passaggi “essenziali” che meritano considerazione in tutti i casi.

Il primo stadio di qualsiasi rinnovazione riguarda la rimozione e lo smaltimento degli elementi vecchi, come servizi igienici, serramenti e porte interne. Può includere anche la disinstallazione di controsoffitti, pareti non essenziali, impianti datati, mattonelle da asportare dalle pareti, fino alla sostituzione di pavimenti e massetti.

Successivamente si avanza con le prime opere edili. Tale fase comporta la costruzione di nuove strutture murarie di base, che possono variare a seconda delle esigenze e coinvolgono anche l’installazione di nuove finestre e porte-finestre, insieme alla messa in posa dei cassonetti delle tapparelle.

Una volta completate queste lavorazioni, si procede con la posa delle tubazioni e delle canaline necessarie per gli impianti elettrici e idraulici, un’operazione che richiede la creazione di incassi nelle murature o il passaggio sotto il pavimento, a seconda delle necessità. Successivamente gli impianti vengono coperti e le pareti vengono rifinite, applicando l’intonaco sulle pareti ed eventualmente posando i rivestimenti nei bagni e dei pavimenti in tutto l’appartamento.

Arrivati a questo punto, si procede con il completamento degli impianti elettrici, con le attività di infilatura dei cavi, installazione del quadro elettrico e delle prese elettriche. Gli impianti idraulici vengono finalizzati con l’installazione dei sanitari e delle rubinetterie. Infine vengono installati tutti gli infissi esterni.

Nella fase finale, vengono eseguite le ultime rifiniture edili prima di procedere con l’imbiancatura, dopodiché sarà possibile installare pavimenti in legno, battiscopa, porte interne, placchette e apparecchi illuminanti.

Ristrutturare un appartamento: tempistiche

Le tempistiche richieste per la ristrutturazione di un appartamento (soprattutto se ci si abita e bisogna organizzare un doppio trasloco prima e a fine lavori) è un fattore cruciale per chi sta progettando di migliorare la propria casa. In ogni caso, è essenziale considerare che la durata complessiva della ristrutturazione è influenzata da diversi fattori, tra cui il topo di lavori richiesti, l’esperienza dei professionisti coinvolti e la complessità del progetto.

Per una ristrutturazione parziale, che potrebbe limitarsi alla sostituzione di alcuni elementi e alla tinteggiatura delle pareti, le tempistiche saranno di solito più contenute. In questo contesto, il progetto potrebbe richiedere da un minimo di qualche settimana fino a un massimo di 2 o 3 mesi, a seconda delle modifiche specifiche apportate.

Per una ristrutturazione completa di un appartamento (basandoci su un appartamento standard di circa 80 mq), che comprende la sostituzione degli impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento, l’isolamento termico e acustico delle pareti, la ristrutturazione dei pavimenti e dei soffitti, oltre alla sostituzione degli infissi, è opportuno prevedere un periodo di tempo compreso tra i 3 e i 6 mesi in base alle specifiche del progetto.

Ristrutturare un appartamento: costi

Naturalmente uno dei fattori più importanti per una persona o per una famiglia, è l’impatto dei costi sulle economie domestiche. Come per le tempistiche, le spese sono strettamente correlate al tipo di lavorazioni, livelli di rifinitura, qualità dei materiali, tipologia di infissi, etc. Non è possibile avere una stima precisa senza una descrizione del risultato desiderato, un progetto e un computo metrico redatto da un professionista esperto. Per ottenere un quadro chiaro dei costi, è sempre consigliabile richiedere preventivi da uno o più professionisti di fiducia, per valutare le diverse opzioni e scegliere l’offerta col migliore rapporto qualità/prezzo.

Devi ristrutturare un appartamento? Contatta Global!

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Ponte Giulio | Modulo sanitario

Come rifare il bagno eliminando le barriere architettoniche (e sfruttare il bonus 75%)

Il Bonus Barriere Architettoniche offre la possibilità di beneficiare di una detrazione del 75% sulle spese sostenute per il rifacimento del bagno, purché rispettino i criteri di progettazione previsti dalle normative vigenti. Tuttavia, indipendentemente dagli incentivi, è sempre obbligatorio seguire i criteri di progettazione per abbattere le barriere architettoniche sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni edilizie.

La normativa di riferimento è il DM n. 236 del 14 giugno 1989, che impone il soddisfacimento dei livelli di accessibilità o visitabilità oppure, ove impossibile, almeno dei requisiti di adattabilità degli immobili in tema di abbattimento delle barriere architettoniche.

Ristrutturare il bagno eliminando le barriere architettoniche: gli incentivi

Nel 2024 è possibile ristrutturare il bagno usufruendo del Bonus Barriere Architettoniche – disciplinato dal Decreto Rilancio all’art. 119-ter. L’incentivo ammette una detrazione da IRPEF o da IRES in misura pari al 75% delle spese sostenute per conseguire interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche su immobili già esistenti (quindi escluse le nuove costruzioni e immobili oggetto di demolizione).

Affinché sia possibile ottenere la detrazione, è necessario che i lavori eseguiti siano mirati alla rimozione delle barriere architettoniche. Pertanto, è di fondamentale importanza conformarsi ai criteri di progettazione stabiliti dalla Legge specifica menzionata.

Rimozione delle barriere architettoniche in bagno

I criteri da rispettare per rifare il bagno eliminando le barriere architettoniche devono garantire, anche per le persone con mobilità ridotta o impedita, il diritto di accedere senza problemi ai servizi igienici e di utilizzarli autonomamente. Deve dunque sempre assicurata e resa agevole la mobilità di una sedia a rotelle, calcolando lo spazio necessario per spostamenti e manovre per usufruire di tutti gli apparecchi sanitari.

Tra i criteri principali, garantire l’accostamento frontale della sedia a rotelle al lavandino (80 cm) e quello laterale al water e al bidet (100 cm), alla vasca 0 alla doccia (140 cm) ed eventualmente anche alla lavatrice. In caso di adeguamento di un bagno esistente è possibile eliminare il bidet per recuperare maggiore spazio, soprattutto per assicurare l’utilizzo del WC secondo la normativa, e per lo stesso motivo è possibile anche procedere con la sostituzione della vasca con una doccia a pavimento.

Vorresti sostituire il tuo vecchio bagno?

Se stai pensando di sostituire il tuo vecchio bagno con una soluzione moderna usufruendo dei bonus statali, oppure se devi costruire o ristrutturare la tua intera casa in Sardegna, affida il tuo progetto a una squadra di professionisti esperti: contattaci per un preventivo o per un sopralluogo. Con una pianificazione accurata e la giusta squadra di professionisti, potrai trasformare il tuo bagno, o tutta la tua casa, in un piccolo gioiello realizzato secondo le tue esigenze e desideri.

 

 

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Umidità da risalita - Soluzioni in Sardegna

Umidità di risalita: rifacimento vespai e scannafossi detraibile al 50%

L’umidità di risalita è un problema molto diffuso che provoca la formazione di fenomeni di degrado nella parti basse delle murature, visibili a occhio nudo. Quando si notano macchie umide, distacco ed esfoliazione dell’intonaco e comparsa di muffe siamo davanti a un edificio colpito da umidità da risalita. Oltre ai danni estetici (e strutturali nei casi più gravi e trascurati), la muffa è potenzialmente dannosa per la salute umana e causa di problemi respiratori nei soggetti più sensibili.

Prevenire l’umidità di risalita è quindi fondamentale per garantire la durabilità degli edifici nel tempo, ma anche per prevenire la perdita di isolamento termico ed energetico e assicurare un ambiente abitativo salubre. Si tratta di obiettivi che possono essere raggiunti attraverso specifiche tipologie di soluzioni, come l’inserimento di sistemi di drenaggio adeguati, l’utilizzo di materiali impermeabilizzanti o la realizzazione di vespai o scannafossi.

Il vespaio areato è uno spazio posto nelle fondamenta di un edificio, progettato per favorire la circolazione dell’aria. Come dice il nome stesso, si tratta di un elemento strutturale atto a consentire il passaggio dell’aria, che deve essere realizzato per garantire una corretta ventilazione. Lo scannafosso è un’intercapedine creata attorno al perimetro della fondazione di un edificio, e che separa quest’ultimo dal terreno. La sua funzione è quella di arieggiare la fondazione ed impedire la formazione di umidità nei locali seminterrati o interrati, quando le murature perimetrali possono diventare vie potenziali per l’umidità di risalita. Esistono anche sistemi alternativi per contrastare l’umidità di risalita dalle pareti sottostanti il livello del terreno (ad esempio resine, barriere chimiche o intonaci macroporosi).

Rifacimento vespai e scannafossi: lavori in manutenzione straordinaria

La Circolare n. 17/E del 26 giugno 2023 dell’Agenzia delle Entrate ha specificato che il rifacimento di vespai e scannafossi è una tipologia di lavoro agevolabile con il Bonus Ristrutturazione, che ammette una detrazione al 50% con un massimale pari a 96.000 euro. Questi interventi rientrano infatti nella categoria della manutenzione straordinaria di un edificio (condomini o singole unità). Questa categoria abbraccia diverse tipologie di lavori mirate a migliorare la struttura degli edifici con lo scopo di mantenere in efficienza un immobile.

Vuoi risolvere il problema dell’umidità di risalita?

Risolvere definitivamente il problema dell’umidità di risalita comporta interventi strutturali importanti, che possono andare dalla realizzazione di vespai o scannafossi, laddove possibile, fino all’uso di resine, barriere chimiche o intonaci macroporosi laddove non si possa intervenire in altri modi. Affida il tuo progetto a una squadra di professionisti esperti: se vuoi ristrutturare la tua casa in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

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Ricostruzione del solaio: vantaggi e detrazioni fiscali

Il solaio in edilizia è quell’elemento che consente di realizzare più piani in un edificio. In termini più semplici, è la struttura portante orizzontale che poggia sulle murature o i pilastri verticali dell’edificio e che si trova tra un piano e l’altro. Il solaio ha la funzione di sostenere i piani superiori di un fabbricato e tutto il peso esercitato da persone, pareti divisorie e mobili che stazionano sopra di esso.

Il solaio può essere realizzato in legno (mediante l’utilizzo di travi e travicelli lignei) oppure in laterocemento (con travetti prefabbricati a traliccio in acciaio su cui vengono disposte file di pignatte di alleggerimento). Il suo rifacimento è tra i lavori di ristrutturazione più importanti e invasivi, dato che comporta una completa evacuazione delle aree (soprastanti e sottostanti) servite dal solaio.

Ricostruzione del solaio: le detrazioni fiscali

Il rifacimento del solaio è un lavoro che rientra nella categoria della manutenzione straordinaria, come definito dal Testo Unico per l’Edilizia. I lavori di manutenzione straordinaria su immobili abitativi – tra cui gli interventi relativi al solaio – sono ammissibili al Bonus Ristrutturazione nella misura del 50% delle spese sostenute, con limite massimo pari a 96.000 euro.

Tra i lavori detraibili possiamo annoverare:

  • Sostituzione di solai interpiano, senza apportare modifiche alle quote d’imposta.
  • Sostituzione di solai di copertura, anche con l’impiego di materiali diversi da quelli preesistenti.
  • Rifacimento dei vespai.
  • Realizzazione di elementi di sostegno di singole parti strutturali.
  • Consolidamento delle strutture di fondazione e di quelle in elevazione.

Il Bonus Ristrutturazione comprende anche tutti quei lavori edili mirati alla messa in sicurezza statica (specialmente nelle parti strutturali) degli edifici e delle singole unità immobiliari in ottica antisismica.

Solaio e trasmittanza termica: i bonus

Se gli interventi di rifacimento dei solai e delle coperture sono finalizzati alla coibentazione, ovvero a ridurre la trasmittanza termica dell’immobile è possibile usufruire dell’Ecobonus.

Il bonus fiscale infatti copre tutti quei lavori agevolabili che interessano gli involucri degli edifici esistenti, ad esempio la coibentazione delle superfici che delimitano il volume riscaldato verso l’esterno, verso locali non riscaldati o anche controterra (pareti esterne, coperture, pavimenti e solai oppure gli infissi).

Devi ristrutturare la tua casa?

Il rifacimento del solaio non è solo una necessità strutturale, ma può un’opportunità per creare spazi più confortevoli con uno sguardo sempre rivolto al risparmio energetico. Affida il tuo progetto a una squadra di professionisti esperti: se vuoi ristrutturare la tua casa in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

 

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Sostituire i pavimenti: vantaggi e incentivi

La ristrutturazione di una casa è un progetto emozionante che può trasformare completamente l’aspetto e la funzionalità dei nostri spazi. Tra le varie opzioni disponibili per rinnovare una casa, la sostituzione dei pavimenti è uno dei progetti più gratificanti e di impatto immediato. Questo lavoro può essere effettuato in modo integrale o parziale, a seconda delle tue esigenze e del budget a disposizione. In questo articolo esploreremo i vantaggi della sostituzione dei pavimenti, le diverse opzioni disponibili e tutti gli incentivi fiscali.

Perché sostituire i pavimenti?

La sostituzione dei pavimenti è una delle ristrutturazioni più visibili e impattanti che puoi fare nella tua casa. Cambiare il colore, il materiale o la forma delle piastrelle piò rivoluzionare l’aspetto di una stanza o di tutta la casa. Ecco alcune delle ragioni per cui si potrebbe considerare un intervento di questo tipo:

1. Estetica: I pavimenti usurati, danneggiati o “sorpassati” possono dare un aspetto trascurato alla tua casa. La sostituzione dei pavimenti ti consente di rinnovare l’aspetto della casa e di creare un ambiente più moderno e accogliente.

2. Funzionalità: La scelta del tipo di pavimento giusto per le tue esigenze può migliorare la funzionalità del tuo spazio. Ad esempio, c’è molta differenza tra un parquet, una moquette, un pavimento in gres o un pavimento in marmo. Anche la scelta del materiale e l’opacità possono rendere più o meno impegnativa la pulizia e la manutenzione dei pavimenti.

3. Incremento del valore: La sostituzione dei pavimenti può far aumentare il valore della tua casa. I pavimenti ben mantenuti e di buona qualità sono un fattore importante nella valutazione di una proprietà e sicuramente hanno una importanza primaria durante le “visite” di eventuali compratori.

4. Comfort: La scelta del pavimento giusto può migliorare il comfort della tua casa. I pavimenti in laminato o in legno, ad esempio, possono essere più caldi e confortevoli rispetto a pavimenti freddi in ceramica. I pavimenti lucidi sono esteticamente eleganti ma hanno bisogno di pulizia più frequente, mentre quelli in gres effetto pietra sono perfetti per mascherare lo sporco e la polvere (ideali ad esempio se si hanno animali domestici in casa o poco tempo da dedicare alle pulizie quotidiane).

Sostituzione integrale o parziale

Quando si tratta di sostituire i pavimenti, hai due opzioni principali: la sostituzione integrale e quella parziale.

Sostituzione integrale: Questa opzione coinvolge la rimozione completa del pavimento esistente e la sostituzione con uno nuovo. È la scelta ideale se i pavimenti sono gravemente danneggiati, superati di moda o se desideri cambiare radicalmente lo stile del tuo spazio. La sostituzione integrale richiede più tempo e può essere più costosa, il risultato è sicuramente migliore.

Sostituzione parziale: La sostituzione parziale prevede la sostituzione di una parte dei pavimenti esistenti. Questa opzione è naturalmente più veloce e meno costosa rispetto a quella integrale. Può essere una scelta ideale se i pavimenti sono in buone condizioni e si desidera aggiornare solo alcune aree specifiche, come la cucina o il bagno. In questo caso si possono scegliere materiali e colori personalizzati per creare un design unico in armonia con il resto della casa.

Sostituzione pavimenti integrale o parziale: gli incentivi

Bonus Ristrutturazione al 50%: il Bonus Ristrutturazione ammette l’intervento di sostituzione dei pavimenti tra i possibili lavori che si possono conseguire, anche autonomamente. La detrazione è al 50%, con massimale a 96.000 euro per ogni unità. Le categorie di interventi che possono comprendere questa tipologia di lavoro nel Bonus Ristrutturazione sono tre: manutenzione ordinaria, abbattimento delle barriere architettoniche e lavori finalizzati al risparmio energetico.

Bonus Barriere 75%: gli interventi realizzabili con il Bonus Ristrutturazione al 50%, che sono finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche, possono essere conseguiti usufruendo della detrazione più elevata concessa dal Bonus Barriere al 75%,  purché si tratti di unità già esistenti, ovvero non in fase di costruzione e non oggetto di demolizione e ricostruzione.

Ecobonus 50%-85%: è possibile usufruire dell’Ecobonus per interventi mirati alla riqualificazione energetica degli immobili e degli edifici o parti di edifici, purché siano esistenti e accatastati (o in fase di accatastamento). La percentuale di detrazione varia a seconda che si tratti di singole unità (50%-65%) oppure di edifici condominiali (70%-75%-80%-85%). Il bonus copre gli interventi che incidono sulla prestazione energetica dell’edificio, garantendo la riduzione del fabbisogno annuo di energia, come l’installazione del riscaldamento a pavimento oppure gli interventi mirati alla coibentazione e al miglioramento termico dell’unità immobiliare.

Vorresti sostituire i tuoi pavimenti?

La sostituzione dei pavimenti è un progetto di ristrutturazione che può trasformare la tua casa in un luogo più accogliente e funzionale. Prima di iniziare, valuta attentamente le tue esigenze, il tuo budget e le tue preferenze estetiche. Se vuoi ristrutturare la tua casa in Sardegna e sei incerto su quale opzione sia la migliore per te, contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

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Isolare la casa da caldo e freddo: alla scoperta del cappotto termico

Perché si sente sempre più spesso parlare di cappotto termico e isolamento quando si parla di casa e delle relative temperature interne? In questo articolo cercheremo di rispondere alle domande più frequenti e capiremo perché al discorso è associato il tema dell’abbattimento della spesa energetica.

Il comfort domestico – unito alla sostenibilità ambientale – sarà un tema sempre più centrale, anche in edilizia. Per questo, anche nell’autunno e inverno del 2023-24 si parlerà spesso di isolamento termico, riduzione delle emissioni inquinanti e risparmio sui costi di riscaldamento degli edifici.

Cosa si intende per “cappotto termico”?

Uno dei metodi più efficaci per migliorare l’isolamento termico un edificio consiste nel rivestirlo con un rivestimento isolante: il principio è lo stesso per cui d’inverno indossiamo un cappotto per proteggerci dal freddo. Per questo motivo i sistemi compositi di isolamento termico esterno (ETICS, External Thermal Insulation Composite System) vengono anche definiti “sistemi a cappotto”.

Il cappotto termico non è altro che un rivestimento completo che viene fatto sugli edifici per garantirne da una parte la “protezione” dalle temperature esterne (freddo o caldo che sia), dall’altra, per evitare che la temperatura interna creata o non con sistemi di riscaldamento o condizionamento, non venga dispersa esternamente a causa del principio di trasmittanza.

Abbattimento della spesa energetica

La spesa per la gestione e il condizionamento climatico degli edifici rappresenta circa il 40% del consumo energetico totale europeo. Per migliorare l’efficienza energetica di una struttura edile, vecchia o nuova che sia, consumando quindi meno energia per la climatizzazione, la soluzione migliore è quella di rivestirla con un “cappotto”.

Cappotto termico interno

Il cappotto termico interno consiste nel disporre i pannelli isolanti, di spessore ridotto rispetto a quelli esterni, sulle pareti interne delle abitazioni. Questa è una pratica molto usata all’interno di edifici urbani, in cui è difficile intervenire sulle pareti esterne o per la coibentazione del tetto.

Tuttavia, dal momento che i pannelli sono posizionati all’interno della tua casa, gli spazi ne risulteranno ridotti in volume e l’applicazione potrà essere difficoltosa in alcune zone, come dietro grandi armadi o in cucina.

Cappotto termico esterno

Per realizzare un cappotto termico esterno, sulla facciata di un immobile vengono applicati una serie di elementi edili prefabbricati, da applicarsi direttamente sulle pareti esterne. Si crea infatti un rivestimento composto da adesivo, materiale isolante, fissaggi, rivestimento base, rinforzo (rete in fibra di vetro) e rivestimento finale con primer e/o pittura protettiva. Una volta terminato il lavoro di applicazione, l’edificio si presenta all’esterno come una normale costruzione intonacata che è dotata però di una “barriera isolante” in grado di ridurre la dispersione del calore interna attraverso i muri. Ne consegue, logicamente, un risparmio energetico notevole sui costi per il riscaldamento (elettricità, legna, pellet o altri combustibili).

L’isolamento a cappotto esterno è un tipo di applicazione diffusa, in particolare in piccoli edifici o in ville unifamiliari, ma è largamente usata anche per le facciate dei condomini. Il cappotto termico esterno ha notevoli vantaggi, come maggiore isolamento, prevenzione di danni alle pareti esterne, come crepe o muffa e la riduzione dei ponti termici, cioè le zone fredde causate da discontinuità costruttive.

Intonaco termoisolante esterno

L’intonaco termoisolante è  un’alternativa all’isolamento a cappotto che garantisce una buona riduzione dei ponti termici. Può essere applicato nei casi in cui l’isolamento non sia compatibile con i caratteri estetici e tecnologici delle facciate. Il materiale è costituito da una malta premiscelata a base di inerti leggeri, leganti idraulici e speciali resine additivanti che migliorano le proprietà termiche dell’intonaco tradizionale. I vantaggi dell’intonaco termoisolante è  la rapidità di posa, ma ha un potere isolante inferiore rispetto all’isolamento a cappotto, a causa della maggiore conducibilità termica dei materiali impiegati. Risulta comunque necessario applicare strati di intonaco con spessori pari ad almeno 4-6 centimetri.

Quali materiali isolanti vengono usati per l’isolamento a cappotto?

A seconda delle esigenze personali si può scegliere tra diversi materiali per l’isolamento. Nella scelta, è importante basarsi non solamente sul prezzo, ma anche e soprattutto sulla loro qualità. E sulle loro caratteristiche rispetto all’esigenza dell’edificio da “proteggere” e dal tipo di clima presente. Importanti poi le loro peculiarità: conduttività termica, traspirabilità (per evitare si crei condensa all’interno dell’edificio), resistenza di diffusione al vapore, atossicità, durevolezza e resistenza al fuoco.

Esistono principalmente due tipi di materiali usati: quelli sintetici e quelli naturali/minerali.

Materiali di tipo sintetico

Tra i materiali sintetici più utilizzati troviamo il polistirene, espanso o estruso (ESP e XPS) e il PVC. Questi materiali hanno un costo inferiore rispetto a quelli naturali e hanno ottime caratteristiche isolanti.

Materiali di origine naturale

L’alternativa ecologica è sempre possibile: si può prevedere un cappotto in sughero oppure in canapa rivestita e intonacata, oppure in lana di pecora. Esistono anche pannelli di origine naturale, come quelli in fibra di legno o vetro, sughero e lana di roccia. Questi materiali non solo sono ottimi isolanti termici, ma anche acustici. Tuttavia, possono essere più costosi perché richiedono tempi di lavorazione più lunghi.

L’isolamento termico mediante cappotto, se eseguito a regola d’arte da aziende specializzare come Global, consente notevoli risparmi energetici, con benefici economici e ambientali, e offre tutta una serie di altri vantaggi per la salute dell’edificio e per il benessere di chi lo abita.

Cappotto termico e detrazioni fiscali

Su questo tipo di interventi è possibile beneficiare di importanti incentivi statali: per la realizzazione di un cappotto termico sulla propria abitazione spetta una detrazione pari al 65% (per una spesa massima di 60.000 euro). Nel limite di detrazione bisogna considerare anche le spese per infissi isolanti, che però beneficiano della detrazione al 50%.

Un motivo in più per programmare fin da ora i tuoi lavori di ristrutturazione: se hai in programma lavori di realizzare il cappotto termico sulla tua casa in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.

 

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Ristrutturazione bagno con detrazione al 75% grazie al Bonus Barriere Architettoniche

Il Bonus Barriere Architettoniche 75%, introdotto nel 2022 e prorogato fino al 31 dicembre 2025, può essere richiesto da tutti i cittadini che dimostrano di aver sostenuto spese per interventi mirati all’abbattimento delle barriere architettoniche nelle civili abitazioni.

Una delle casistiche più comuni e che forse non tutti conoscono, è che questa particolare agevolazione può essere sfruttata anche per la ristrutturazione di un bagno esistente e non rispondente alle attuali normative di accessibilità degli edifici. Molti bagni più vecchi, infatti, non rispondono alle più recenti normative che regolano spazi e distanze all’interno dei bagni affinché siano utilizzabili senza problemi anche per chi deve manovrare una carrozzina.

Bonus Barriere Architettoniche 75%

Una barriera architettonica è un qualsiasi ostacolo fisico che impedisce la fruibilità degli spazi ad una persona con ridotte o limitate capacità motorie, sia in ambito pubblico che privato.

Il Bonus Barriere Architettoniche 75% copre le spese di interventi come:

  • Sostituzione di finiture (pavimenti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti);
  • Rifacimento o adeguamento di impianti tecnologici (servizi igienici, impianti elettrici, citofonici, impianti di ascensori);
  • Rifacimento di scale ed ascensori;
  • Inserimento di rampe interne ed esterne agli edifici;
  • Installazione di servoscala o di piattaforme elevatrici.

Il Bonus Barriere Architettoniche, come anticipato, prevede come spesa agevolabile anche la ristrutturazione del bagno in edifici esistenti, purché sia qualificabile come mirato all’abbattimento delle barriere come indicato dalla Circolare n. 17/E del 26 giugno 2023. Non sono ammessi i lavori eseguiti su immobili in fase di costruzione o su edifici oggetto di demolizione e ricostruzione, a prescindere dal fatto che l’intervento rientri o meno nella categoria della “ristrutturazione edilizia”.

Ristrutturazione del bagno

Tra le spese detraibili per la ristrutturazione del bagno, si va dalla sostituzione di pavimenti, delle porte (e relative opere murarie se necessarie) e degli infissi, fino alla sostituzione degli impianti (sia idraulico che elettrico) e dei sanitari.

Devi ristrutturare il tuo bagno?

Per sciogliere qualsiasi dubbio ed evitare sorprese, prima di iniziare i lavori è sempre consigliabile affidarsi a un professionista esperto per valutare tutta la documentazione necessaria. Mettere la propria casa in mano a un progettista affidabile prima, e a una ditta esperta poi, ridurrà al minimo il rischio di errori o intoppi burocratici.

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Bonus Ristrutturazione, tutti gli interventi ammessi: ecco la lista completa

Tramite il Bonus Ristrutturazione è possibile ristrutturare completamente un’unità abitativa, con detrazione del 50%, fino al 31 dicembre 2024 con la possibilità di demolire e ricostruire interamente l’immobile. L’agevolazione è valida per gli interventi che si possono conseguire in diversi scenari: dal restauro alla ristrutturazione, dall’acquisto alla ricostruzione, dal risparmio energetico fino all’abbattimento delle barriere architettoniche.

In questo articolo esamineremo tutte le categorie di interventi ricomprese nel Bonus Ristrutturazione.

Manutenzione ordinaria

Sono lavori di manutenzione ordinaria quelli volti alle riparazioni, al rinnovamento o alla sostituzione delle finiture degli edifici. Rientrano qui inoltre i lavori necessari ad integrare e mantenere efficienti gli impianti tecnologici esistenti. Ecco alcuni esempi di interventi ammessi al bonus:

  • Sostituzione integrale o parziale di pavimenti, con relative opere di finitura e conservazione;
  • Riparazione di impianti per servizi accessori (impianto idraulico);
  • Impianto per lo smaltimento delle acque bianche e nere;
  • Spurgo e pulizia delle fosse biologiche;
  • Sostituzione integrale/parziale di rivestimenti e tinteggiature di prospetti esterni, senza apportare modifiche ai preesistenti oggetti, ornamenti, materiali e colori;
  • Rifacimento intonaci interni e tinteggiatura;
  • Rifacimento pavimentazioni esterne e manti di copertura, senza apportare modifiche ai materiali;
  • Sostituzione tegole e altre parti accessorie deteriorate a causa dello smaltimento delle acque, con anche il rinnovo delle impermeabilizzazioni;
  • Riparazioni di balconi e terrazze, con impermeabilizzazione e relative pavimentazioni;
  • Riparazione delle recinzioni;
  • Sostituzione di elementi di impianti tecnologici;
  • Sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande, senza apportare modifiche alla tipologia di infisso.

Manutenzione straordinaria

La manutenzione straordinaria interessa tutte quelle opere edilizie che hanno lo scopo di migliorare e rinnovare parti dell’immobile, riguardanti la stessa struttura, purché non ci siano modifiche alla volumetria e alla destinazione d’uso. Rientrano nella definizione i lavori di rinnovo e modifica, nonché con l’esecuzione di lavori volti a consentire l’agibilità dell’edificio o l’accesso allo stesso, purché non ci siano modifiche planimetriche, tipologiche, di superficie, di volumetria, di destinazione d’uso e purché non venga pregiudicato il decoro architettonico dell’immobile.

  • Sostituzione di infissi esterni, serramenti e persiane, con possibili modifiche ai materiali o alla tipologia di infisso;
  • Realizzazione e adeguamento di opere accessorie e pertinenziali, nonché realizzazione di volumi tecnici (quali centrali termiche, impianti di ascensori, scale di sicurezza, canne fumarie) senza apportare modifiche che comportino aumenti di volumi o di superfici utili;
  • Realizzazione ed integrazione di servizi igienico-sanitari, senza modifiche a volumi e superfici. Sono comprese anche le opere relative alla costruzione della rete fognaria fino alla rete pubblica, realizzati con opere interne o esterne;
  • Sostituzione della caldaia, in quanto componente essenziale dell’impianto di riscaldamento;
  • Realizzazione di chiusure o aperture interne, senza apportare modifiche allo schema distributivo delle unità immobiliari e dell’edificio;
  • Consolidamento delle strutture di fondazione e in elevazione;
  • Rifacimento di vespai e scannafossi;
  • Sostituzione di solai interpiano, senza apportare modifiche alle quote d’imposta;
  • Rifacimento di scale e rampe;
  • Realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate;
  • Sostituzione solai di copertura, con possibilità di modifica ai materiali preesistenti;
  • Sostituzione di tramezzi interni, senza apportare modifiche alla tipologia dell’unità immobiliare;
  • Realizzazione di elementi di sostegno di singole parti strutturali;
  • Ristrutturazione delle fognature, con possibilità di bonifica che terreno solo nel caso in cui l’intervento risultasse indispensabile secondo rigorose valutazioni tecniche e oggettive;
  • Installazione di addolcitori di acqua domestici, ma solo nel caso in cui l’opera dovesse comportare delle modifiche strutturali che comprendono lavori di manutenzione straordinaria.

Restauro e risanamento conservativo

Si tratta di tutti quei lavori volti alla conservazione e al consolidamento degli immobili già esistenti al fine di garantire la resistenza della struttura e l’efficienza delle funzionalità, ma rispettandone gli elementi tipologici, formali e strutturali. Rientrano nel restauro e risanamento conservativo, ad esempio, le seguenti tipologie di intervento:

  • I lavori di consolidamento;
  • Il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio;
  • L’inserimento di elementi accessori e di impianti, richiesti per esigenza d’uso;
  • L’eliminazione di elementi estranei all’organismo edilizio;
  • Le modifiche tipologiche delle singole unità immobiliari per una più funzionale distribuzione;
  • L’innovazione delle strutture verticali e orizzontali;
  • Il ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio, anche mediante la demolizione di superfetazioni;
  • L’adeguamento delle altezze dei solai, nel rispetto delle volumetrie esistenti;
  • L’apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali.

Ristrutturazione edilizia

Anche nel 2023 sono ricompresi nella ristrutturazione edilizia tutti gli interventi che vengono condotti al fine di trasformare un fabbricato già esistente. Tra i lavori che possono essere conseguiti sono inclusi ad esempio:

  • Il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio;
  • L’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi ed impianti;
  • La demolizione e ricostruzione di un edificio esistente – con possibilità di apportare modifiche alla sagoma, ai prospetti, al sedime, alle caratteristiche planivolumetriche e tipologiche, nonché di realizzare le innovazioni necessarie per l’adeguare la struttura alla normativa antisismica – al fine di abbattere le barriere architettoniche, installare impianti tecnologici, migliorare l’efficientamento energetico;
  • La demolizione e ricostruzione con aumenti di volumetria al fine di promuovere interventi di rigenerazione urbana (solo se la legislazione vigente o gli strumenti urbanistici comunali lo consentono);
  • Ripristino di edifici (o parti di essi) che sono crollati oppure stati demoliti, mediante la ricostruzione degli stessi, ma solo se si può attestare la loro preesistente consistenza;
  • La demolizione e ricostruzione, nonché il ripristino di edifici demoliti o crollati, negli edifici ubicati in zone sottoposte a vincoli culturali o paesaggistici, nei centri storici e in tutte le aree di particolare pregio storico, sono permessi solo se le disposizioni urbanistiche lo consentono. Non è tuttavia consentito in questo caso apportare modifiche alla volumetria, alla sagoma, ai prospetti, al sedime e alle caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell’edificio preesistente.

Opere di messa a norma degli edifici

Il Bonus Ristrutturazione comprende anche tutte le opere di messa a norma degli edifici per quanto riguarda gli impianti tecnologici presenti nell’abitazione. Sono compresi nel bonus tutti gli interventi effettuati e debitamente dotati di certificato di conformità, rilasciato da soggetti abilitati, anche se di entità minima, indipendentemente dalla categoria edilizia di intervento edilizio.

Lavori volti al risparmio energetico dell’abitazione

Tra i lavori ammessi al Bonus Ristrutturazioni ce ne sono diversi che possono essere conseguiti al fine di garantire un risparmio energetico all’immobile. Anche questi si possono realizzare nelle singole unità e negli edifici condominiali.

In particolare, è possibile procedere con i seguenti interventi:

  1. Riduzione della trasmittanza termica con la coibentazione dell’immobile. Si può intervenire su:
  • Pareti verticali che separano i locali riscaldati dall’esterno, dai vani freddi o dal terreno;
  • Coperture opache orizzontali e inclinate che delimitano gli spazi riscaldati dall’esterno o dai vani freddi;
  • Pavimenti che separano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi o dal terreno;
  • Serramenti comprensivi di infissi che delimitano i locali riscaldati dall’esterno e dai vani freddi.
  1. Installazione di impianti tecnologici basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia. È possibile nello specifico:
  • Installare dei collettori solari per il riscaldamento e/o la produzione di acqua calda;
  • Installare impianti fotovoltaici, con gli eventuali sistemi di accumulo;
  • Sostituire l’impianto di climatizzazione invernale con una caldaia a condensazione, con finalità di: riscaldamento e/o produzione di acqua calda per la singola utenza; solo produzione di acqua calda se l’impianto serve una pluralità di utenze;
  • Sostituire l’impianto esistente con un nuovo generatore di calore ad aria a condensazione;
  • Installare strumenti per la contabilizzazione del calore, solo per gli impianti centralizzati che servono più utenze;
  • Installare sistemi di termoregolazione e di building automation;
  • Sostituire impianti di climatizzazione invernale esistenti con nuovi impianti: a pompe di calore, ibridi, di microcogenerazione, a biomassa. È possibile installare inoltre nuovi scaldacqua a pompa di calore nonché sistemi di teleriscaldamento efficiente.

Acquisto appartamenti in edifici ristrutturati

Il Bonus Ristrutturazione, così come il Sismabonus, possiede un suo “ramo” dedicato all’acquisto di appartamenti che vengono venduti dalle imprese di costruzione o di ristrutturazione entro 18 mesi dalla fine dei lavori. Il 50% della detrazione concessa in questo caso è da applicarsi non al totale della spesa sostenuta per l’acquisto, ma al 25% della spesa. Il valore di detrazione che ne risulta non può in ogni caso superare il limite di 96.000 euro.

Ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati

Il Bonus Ristrutturazione ammette tra i lavori agevolabili anche l’intervento di ricostruzione o ripristino degli immobili che sono stati danneggiati a seguito di interventi calamitosi. Per la ricostruzione o il ripristino di immobili danneggiati, tuttavia, è fondamentale che questi si trovino in un’area nella quale è stato dichiarato lo Stato di emergenza per via dell’evento.

Abbattimento delle barriere architettoniche

È possibile accedere al bonus con l’installazione di ascensori e montacarichi e, più in generale, con la realizzazione di qualsiasi strumento possa essere utile all’eliminazione delle barriere architettoniche, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata. Questo, al fine di garantire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità.

Ad esempio, possono rientrare in questa categoria di interventi:

  • La sostituzione di finiture (pavimenti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti);
  • Il rifacimento o l’adeguamento di impianti tecnologici (servizi igienici, impianti elettrici, citofonici, impianti di ascensori);
  • Il rifacimento di scale ed ascensori;
  • L’inserimento di rampe interne ed esterne agli edifici e di servoscala o di piattaforme elevatrici.

Prevenzione degli infortuni domestici

Sono ammessi alla detrazione al 50% anche gli interventi volti alla prevenzione degli infortuni domestici, tra i quali possono rientrare ad esempio:

  • L’installazione di strumenti di rilevazione di gas inerti;
  • Il montaggio di vetri anti-infortunio;
  • L’installazione di un corrimano;
  • La riparazione di impianti non sicuri, come la sostituzione di un tubo o la riparazione di una presa.

Non è possibile beneficiare del Bonus Ristrutturazione per quanto riguarda il solo acquisto di apparecchiature o elettrodomestici più sicuri rispetto a quelli che già si hanno. In questo caso infatti non verrebbe realizzato alcun intervento sull’immobile.

Prevenzione del rischio di atti illeciti causati da terzi

Tra i lavori ammessi al Bonus Ristrutturazione ci sono anche quelli realizzati con lo scopo di prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terze persone. In sostanza, si tratta di tutti quei lavori che vengono fatti per rendere la propria abitazione più sicura e impedire, appunto, che persone estranee possano commettere infrazioni o accedervi illegalmente.

I lavori che possono rientrare nella categoria della prevenzione del rischio di atti illeciti che vengono conseguiti nell’ottica del Bonus Ristrutturazione possono essere ad esempio:

  • Il rafforzamento, la sostituzione o l’installazione di cancellate o recinzioni murarie negli edifici;
  • L’installazione di grate sulle finestre o la sostituzione di grate già esistenti;
  • L’installazione di porte blindate o rinforzate;
  • L’installazione o la sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini;
  • L’installazione sui serramenti di dispositivi che rilevano l’apertura o l’effrazione;
  • L’installazione di saracinesche;
  • L’installazione di tapparelle metalliche con bloccaggi;
  • L’installazione di vetri antisfondamento;
  • L’installazione di casseforti a muro;
  • L’apposizione di fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati;
  • L’installazione di strumenti rilevatori di prevenzione antifurto con relative centraline.

Cablatura degli edifici

Per opere di cablatura si intendono tutte quelle atte a realizzare antenne collettive o reti via cavo per consentire la distribuzione della ricezione nelle singole unità abitative.

Contenimento dell’inquinamento acustico

Questa categoria di interventi può riguardare opere murarie e interventi sull’involucro, oppure può anche solo comprendere la sostituzione di alcuni elementi senza la necessità di opere edilizie propriamente dette. Sarà necessario ottenere il rilascio di una scheda tecnica in cui si attesta l’abbattimento delle fonti sonore interne o esterne all’abitazione, nei limiti fissati dalla normativa.

Altre tipologie

Il Bonus Ristrutturazione ammette anche la possibilità di costruire da zero autorimesse o posti auto pertinenziali oppure di procedere con l’acquisto di parcheggi e box auto che sono già stati realizzati dall’impresa costruttrice. Il Bonus Ristrutturazione ammette tra i possibili interventi anche quelli che sono mirati alla riduzione del rischio sismico, e che riguardano principalmente la messa in sicurezza statica dell’edificio dal punto di vista strutturale. Sono inoltre ammessi al Bonus Ristrutturazione gli interventi mirati alla bonifica degli edifici dall’amianto, che possono essere conseguiti su singole unità immobiliari o sulle parti comuni di edifici residenziali. Infine, a partire dal 1° gennaio 2021, è diventato possibile usufruire del Bonus Ristrutturazione per procedere con la sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione.

Devi ristrutturare la tua casa?

Per qualsiasi dubbio, è sempre consigliabile consultare un professionista esperto per valutare tutta la documentazione necessaria prima di iniziare i lavori. Mettere la propria casa in mano a un progettista affidabile prima, e a una ditta esperta poi, ridurrà al minimo il rischio di errori o intoppi burocratici.

Se hai in programma lavori di ristrutturazione, ordinaria o straordinaria, per la tua casa in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.


Fonte informazioni e normative: www.edilizia.com

 

 

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