ecobonus

Sostituzione infissi

Sostituzione degli infissi: tutte le detrazioni disponibili nel 2024

Nel corso del 2024, il settore delle costruzioni in Italia affronterà importanti cambiamenti riguardanti le agevolazioni fiscali destinate alla sostituzione di porte e finestre, componenti fondamentali per l’ottimizzazione dell’efficienza energetica degli edifici.

Tali modifiche stanno impattando sia sui condomini che sulle abitazioni monofamiliari e risultano di particolare rilevanza per coloro che desiderano usufruire del Bonus Infissi, il quale attualmente prevede condizioni e vantaggi specifici in base al contesto in cui viene applicato, soprattutto se contestualmente a una ristrutturazione edilizia.

Agevolazioni per edifici unifamiliari e appartamenti

Nel corso del 2024, le residenze monofamiliari e gli appartamenti godono di specifiche agevolazioni fiscali per la sostituzione delle finestre. Per tali tipologie di abitazioni, le agevolazioni sono principalmente regolate attraverso l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazioni.

Nel corso di interventi di riqualificazione energetica completa su residenze monofamiliari, il Bonus Infissi offre un’aliquota del 65%, con un limite massimo di detrazione di 100.000 euro. D’altra parte, per interventi su singoli appartamenti o residenze monofamiliari al di fuori di una ristrutturazione globale, l’aliquota scende al 50%, con un tetto massimo di detrazione fissato a 60.000 euro.

In entrambi i casi, i beneficiari sono tenuti a seguire le procedure di asseverazione e a inviare la documentazione richiesta all’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA) per la verifica e il monitoraggio.

Agevolazioni per i condomini

Nell’ambito condominiale, il Superbonus offre un’agevolazione del 70% fino al 31 dicembre 2024, per poi decrescere al 65% nel 2025 con un massimale di 60.000 euro. Per poter accedere a questo bonus, la sostituzione delle finestre deve essere parte di un intervento più ampio, classificato come “intervento trainato” (possono essere ad esempio lavori di isolamento termico o di sostituzione degli impianti).

Se il condominio non effettua interventi rientranti nel Superbonus, è possibile richiedere l’Ecobonus per lavori di efficientamento energetico. L’aliquota varia dal 65% al 75%, a seconda della natura e dell’entità dell’intervento, con un tetto massimo di detrazione che può arrivare a 100.000 euro. Queste agevolazioni sono accessibili sia per le persone fisiche che per gli enti non commerciali, professionisti e titolari di reddito di impresa.

Stop ai bonus dal 2025?

È importante sottolineare che dal 2025 sono previsti cambiamenti significativi nelle detrazioni per la sostituzione degli infissi. Al termine del 2024, il Bonus Infissi avrà un’aliquota ridotta al 36%, calcolata su un tetto di spesa di 48.000 euro. Una riduzione sostanziale rispetto alle aliquote e ai tetti di spesa attuali che segna un cambio di rotta nella politica di incentivi del settore.

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Cappotto termico

Cappotto termico, le agevolazioni del 2024 tra Ecobonus, Superbonus e Bonus Ristrutturazione

Per ottimizzare le prestazioni energetiche degli edifici e ridurre i consumi, il ricorso al cappotto termico si configura come un elemento essenziale. Questo strumento non solo concorre al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla direttiva UE “Case Green”, che impone la riduzione dei consumi energetici medi degli edifici residenziali esistenti nei prossimi anni, ma rappresenta anche una scelta consapevole per il risparmio energetico.

Per quanto concerne i bonus edilizi, la situazione nel 2024 si è resa piuttosto complessa, pertanto, è fondamentale orientarsi verso l’incentivo più conveniente e la detrazione fiscale più vantaggiosa.

Cappotto termico: Superbonus 70%

Per gli interventi di installazione di cappotti termici nei condomini, con inizio lavori nel 2024, potrebbe risultare conveniente richiedere il Superbonus. Quando i lavori interessano l’isolamento termico di superfici verticali, inclinate e orizzontali, coinvolgendo l’involucro per oltre il 25% delle superfici disperdenti lordo degli edifici, i condomini possono richiedere il Superbonus al 70% entro il 31 dicembre 2024 o al 65% entro il 31 dicembre 2025.

Nel 2024, l’incentivo presenta un tetto massimo di spesa pari a:

  • 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari dell’edificio nelle strutture da due a otto unità immobiliari;
  • 30.000 euro, moltiplicati per il numero di unità immobiliari dell’edificio nelle strutture con più di otto unità immobiliari.

Il Superbonus può essere usufruito sotto forma di detrazione IRPEF in quattro rate di uguale importo.

Cappotto termico: Ecobonus 70% o 75%

Per implementare cappotti termici con nuovi e efficaci interventi volti a migliorare le prestazioni energetiche e ridurre i consumi degli edifici, il Superbonus non rappresenta l’unica opportunità agevolativa. Per i condomini, un’alternativa valida è l’Ecobonus, in vigore fino al 31 dicembre 2024, che prevede detrazioni fiscali per l’efficientamento energetico con aliquote variabili.

Per i lavori di riqualificazione energetica sulle parti comuni degli immobili condominiali che coinvolgono l’involucro per almeno il 25%, l’Ecobonus prevede un’aliquota del 70%. Un’attenzione particolare va riservata ai parametri di qualità stabiliti dal Decreto Ministeriale del 26 giugno 2015. Se, con i lavori di miglioramento delle prestazioni energetiche estive e invernali, si raggiunge almeno la qualità media del D.M., l’aliquota sale al 75%, rendendo questa detrazione potenzialmente più conveniente del Superbonus.

Il limite massimo di spesa su cui applicare la detrazione del 70% o del 75% è di 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono gli edifici. La detrazione è ripartita in 10 rate annuali.

Cappotto termico: Bonus Ristrutturazione 50%

Un’altra opzione è rappresentata dal Bonus Ristrutturazione. Nel 2024, sia per gli edifici unifamiliari che per i condomini, è possibile richiedere questo incentivo anche per lavori edilizi e tecnologici finalizzati al risparmio energetico.

Il Bonus Ristrutturazioni prevede un’aliquota del 50% e un tetto massimo di spesa di 96.000 euro per ogni unità immobiliare, con una detrazione suddivisa in dieci rate annuali. L’aliquota del 50% è inferiore rispetto a quella prevista per Superbonus ed Ecobonus, ma il tetto di spesa è superiore, quindi bisogna fare bene i conti nel caso si possa optare per l’uno o per l’altro bonus fiscale.

Il 2024 offre ancora ampie opportunità per i contribuenti italiani, consentendo una serie di interventi edilizi supportati da agevolazioni statali. Queste opportunità, tuttavia, potrebbero essere precluse o limitate in futuro. Pertanto, è consigliabile valutare attentamente la scelta più adatta alle proprie esigenze e condizioni.

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Bonus Edilizi: cosa cambia nel 2024? Ecco tutte le novità

L’argomento dei bonus edilizi in Italia sta attraversando significativi cambiamenti con effetti che si sentiranno a partire dal 2024. Con la graduale riduzione del Superbonus e la modifica di diverse altre agevolazioni, è cruciale rimanere informati e capire come ottimizzare gli investimenti.

Nel nostro articolo, offriremo una guida dettagliata sulle modifiche previste per il 2024 e su come massimizzare le opportunità di recupero dei crediti investiti in lavori di costruzione e ristrutturazione edile.

Superbonus 70% 

La novità più importante probabilmente riguarda la riduzione del famigerato Superbonus edilizio, che scende al 70% (contro il 90% e il 110% degli anni precedenti). Dal 1° gennaio 2024,  sarà riservato esclusivamente ai condomini. L’agevolazione al 110% sarà mantenuta per coloro che hanno già intrapreso lavori certificati entro dicembre 2023.

Supporto ai redditi bassi

Il Fondo di Povertà costituirà un sostegno rilevante per i cittadini con redditi più bassi. Nel caso in cui il reddito ISEE sia inferiore a 15.000 euro e il 60% dei lavori sia stato completato entro il 31 dicembre di quest’anno, il Fondo interverrà compensando la differenza tra il 70% di agevolazione e il 110%. Questa misura è finalizzata a sostenere, nell’accesso ai bonus edilizi, le famiglie con meno disponibilità economiche.

Ecobonus, Barriere Architettoniche, Sismabonus

L’Ecobonus è stato prorogato anche al 2024 con una detrazione del 50% per spese fino a 60.000 euro per la sostituzione di serramenti e infissi, oltre a schermature solari o caldaie a biomassa. Per i condomini la detrazione sale fino al 70% per spese di isolamento termico.

Il Bonus Barriere Architettoniche nel 2024 subirà delle limitazioni, restando applicabile a interventi specifici come l’installazione e la modifica di scale, rampe, ascensori, e altri dispositivi di accessibilità.

Il Sismabonus infine verrà mantenuto per tutto il 2024, offrendo incentivi per la messa in sicurezza antisismica degli immobili. La detrazione fiscale si attesta al 70 o all’80% a seconda della riduzione del rischio sismico certificata.

Conclusioni

I bonus legati all’edilizia rappresentano un’importante leva per migliorare la qualità abitativa, l’efficienza energetica e la sicurezza degli immobili in Sardegna e in tutta Italia. Se intendi costruire o ristrutturare la tua casa e vuoi essere sicuro di poter accedere a tutti i bonus disponibili affida il tuo progetto a una squadra di professionisti esperti: contattaci subito per un preventivo o per un sopralluogo.

 

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Ricostruzione del solaio: vantaggi e detrazioni fiscali

Il solaio in edilizia è quell’elemento che consente di realizzare più piani in un edificio. In termini più semplici, è la struttura portante orizzontale che poggia sulle murature o i pilastri verticali dell’edificio e che si trova tra un piano e l’altro. Il solaio ha la funzione di sostenere i piani superiori di un fabbricato e tutto il peso esercitato da persone, pareti divisorie e mobili che stazionano sopra di esso.

Il solaio può essere realizzato in legno (mediante l’utilizzo di travi e travicelli lignei) oppure in laterocemento (con travetti prefabbricati a traliccio in acciaio su cui vengono disposte file di pignatte di alleggerimento). Il suo rifacimento è tra i lavori di ristrutturazione più importanti e invasivi, dato che comporta una completa evacuazione delle aree (soprastanti e sottostanti) servite dal solaio.

Ricostruzione del solaio: le detrazioni fiscali

Il rifacimento del solaio è un lavoro che rientra nella categoria della manutenzione straordinaria, come definito dal Testo Unico per l’Edilizia. I lavori di manutenzione straordinaria su immobili abitativi – tra cui gli interventi relativi al solaio – sono ammissibili al Bonus Ristrutturazione nella misura del 50% delle spese sostenute, con limite massimo pari a 96.000 euro.

Tra i lavori detraibili possiamo annoverare:

  • Sostituzione di solai interpiano, senza apportare modifiche alle quote d’imposta.
  • Sostituzione di solai di copertura, anche con l’impiego di materiali diversi da quelli preesistenti.
  • Rifacimento dei vespai.
  • Realizzazione di elementi di sostegno di singole parti strutturali.
  • Consolidamento delle strutture di fondazione e di quelle in elevazione.

Il Bonus Ristrutturazione comprende anche tutti quei lavori edili mirati alla messa in sicurezza statica (specialmente nelle parti strutturali) degli edifici e delle singole unità immobiliari in ottica antisismica.

Solaio e trasmittanza termica: i bonus

Se gli interventi di rifacimento dei solai e delle coperture sono finalizzati alla coibentazione, ovvero a ridurre la trasmittanza termica dell’immobile è possibile usufruire dell’Ecobonus.

Il bonus fiscale infatti copre tutti quei lavori agevolabili che interessano gli involucri degli edifici esistenti, ad esempio la coibentazione delle superfici che delimitano il volume riscaldato verso l’esterno, verso locali non riscaldati o anche controterra (pareti esterne, coperture, pavimenti e solai oppure gli infissi).

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Il rifacimento del solaio non è solo una necessità strutturale, ma può un’opportunità per creare spazi più confortevoli con uno sguardo sempre rivolto al risparmio energetico. Affida il tuo progetto a una squadra di professionisti esperti: se vuoi ristrutturare la tua casa in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

 

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Bonus ristrutturazioni casa ed Ecobonus, è online il portale Enea 2023

Dal 1° febbraio 2023 è online il portale aggiornato dell’ENEA attraverso il quale è possibile trasmettere i dati degli interventi di efficienza energetica e utilizzo delle fonti rinnovabili di energia con fine lavori nel 2022 e 2023, con riferimento alle detrazioni fiscali del Bonus Casa (Interventi che comportano risparmio energetico e/o utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, art. 16-bis DPR 917/86) e dell’Ecobonus (Interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, Legge 296/2006).

Sul portale è possibile trasmettere i dati degli interventi con data di fine lavori nel 2022 e nel 2023. Per gli interventi con data di fine lavori compresa tra 1° e 31 gennaio 2023, il termine di 90 giorni per la trasmissione dei dati all’ENEA decorre dalla data di messa online del sito (dunque dal 1° febbraio 2023).

L’ENEA ha specificato che attraverso il sito possono essere inviati:

– nella sezione Bonus Casa, i dati degli interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili che usufruiscono delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie.

– nella sezione Ecobonus, i dati degli interventi di riqualificazioni energetica del patrimonio edilizio esistente (incentivi del 50%, 65%, 70%, 75%, 80%, 85%) e i dati degli interventi di bonus facciate limitatamente alle spese sostenute fino al 31/12/2022 quando comportano la riduzione della trasmittanza termica dell’involucro opaco (detrazione del 90% per le spese sostenute fino al 31/12/2021, del 60% per le spese sostenute dal 01/01/2022 al 31/12/2022);

È possibile accedere al servizio online mediante autenticazione tramite SPID o CIE (Carta d’Identità Elettronica).

ENEA ha anche stilato una lista degli interventi ammessi e pubblicato un vademecum con tutte le informazioni sui lavori che rendono accessibili Bonus Casa ed Ecobonus. Per andare incontro agli utenti è stato anche Virgilio, l’assistente virtuale all’Ecobonus, a cui si possono porre quesiti riguardanti gli incentivi statali.

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Edilizia, ristrutturazioni e bonus: tutte le novità del 2023

Dal mese di gennaio 2023 diversi bonus edili subiranno dei cambiamenti: alcuni verranno soppressi e altri saranno rimodulati. Ecco una lista dei bonus di cui i cittadini potranno usufruire durante i prossimi dodici mesi: sarà utile per orientarsi qualora si abbiano in programma lavori di ristrutturazione nella propria abitazione.

Bonus Ristrutturazione

Il Bonus Ristrutturazione edilizia è una agevolazione fiscale prevista per gli interventi di ristrutturazione edilizia che sarà valida fino al 31 dicembre 2024.

Questa detrazione, disciplinata dall’articolo 16-bis del DPR n. 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi), consente di detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute per la ristrutturazione delle abitazioni individuali e delle parti comuni dei condomini, fino a un massimo di 96.000 euro.

Possono beneficiare di questo bonus sia i proprietari che i titolari di diritti sull’immobile, come i locatari o i comodatari, i soci di cooperativa, gli imprenditori individuali per gli immobili che non siano beni strumentali o merci, i familiari conviventi, i coniugi separati assegnatari dell’immobile e i conviventi.

Bonus Facciate

Il Bonus Facciate, misura che prevede una detrazione fiscale del 60% per le spese sostenute per la riqualificazione delle facciate esterne di edifici esistenti, non sarà più disponibile a partire dal 2023. Infatti, la detrazione è valida solo per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022.

Il Superbonus 90%

A partire da quest’anno, il Superbonus passerà dal 110% al 90% nella maggioranza dei casi. L’aliquota esatta che sarà applicata varierà a seconda del soggetto e del rispetto di determinate condizioni.

Per i condomini, le persone fisiche proprietarie (o comproprietarie) di edifici composti da fino a 4 unità immobiliari, le Onlus, le Associazioni di volontariato e le Associazioni di promozione sociale, la detrazione del superbonus sarà del 110% per le spese sostenute nel 2023 se:

  • La CILAS è stata presentata entro il 25 novembre 2022 e l’assemblea che ha approvato l’esecuzione dei lavori è stata tenuta tra il 19 e il 24 novembre 2022;
  • La CILAS è stata presentata entro il 31 dicembre 2022 e l’assemblea che ha approvato l’esecuzione dei lavori è stata tenuta entro il 18 novembre 2022;
  • Si tratta di un intervento di demolizione e ricostruzione degli edifici e l’istanza per acquisire il titolo abilitativo è stata presentata entro il 31 dicembre 2022.

La data della delibera assembleare deve essere certificata dall’amministratore o dal condomino che ha presieduto l’assemblea.

Per le spese sostenute in periodi diversi, la detrazione sarà:

  • Del 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022;
  • Del 90% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023;
  • Del 70% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024;
  • Del 65% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025.

Per gli edifici unifamiliari o unità immobiliari funzionalmente autonome, la detrazione del superbonus sarà del 110% per le spese sostenute:

  • Fino al 30 giugno 2022, se i lavori sono iniziati prima del 1° gennaio 2023;
  • Fino al 31 marzo 2023, se i lavori sono iniziati prima del 1° gennaio 2023 e al 30 settembre 2022 sono stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo. Se invece i lavori sono iniziati nel 2023, la detrazione sarà del 90% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, a condizione che:
  • Il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare;
  • L’unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale;
  • Il contribuente abbia un reddito di riferimento, calcolato dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti, nell’anno precedente, dal contribuente e dal coniuge/soggetto legato da unione civile/convivente/familiare per un coefficiente che varia a seconda della composizione del nucleo familiare (1 per il solo contribuente, 1 + 1 per un secondo familiare convivente, 1 + 0,5 per un familiare a carico, 1 + 1 per 2 familiari a carico, 1 + 2 per 3 o più familiari a carico) e che non superi i 15.000 euro.

Per i soggetti che svolgono attività di prestazione di servizi socio-sanitari e assistenziali, la detrazione del superbonus rimarrà al 110% fino al 2025 per gli interventi su immobili di proprietà, nuda proprietà, usufrutto o in comodato d’uso gratuito, appartenenti alle categorie catastali B/1, B/2 e D/4.

IACP (Istituti Autonomi per le Case Popolari) ed enti equivalenti, compresi gli interventi effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso edificio e dalle cooperative a proprietà indivisa, la detrazione del superbonus sarà del 110% per le spese sostenute:

  • Entro il 30 giugno 2023;
  • Entro il 31 dicembre 2023 se alla data del 30 giugno 2023 sono stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo.

Ecobonus

L’Ecobonus 2023 è una detrazione fiscale prevista dall’Agenzia delle Entrate per incentivare gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Gli interventi ammissibili sono diversi e vanno dal miglioramento termico dell’edificio all’installazione di impianti a fonti rinnovabili di energia.

La detrazione può raggiungere l’aliquota del 50% o del 60% e, nel caso di interventi su condomini, può arrivare fino all’85%. Gli importi della detrazione possono essere detratti in 10 quote annuali di pari importo e possono essere fruiti fino al 31 dicembre 2024.

Bonus Verde 2023

Il Bonus Verde è un’agevolazione fiscale che consente di ottenere una detrazione del 36% delle spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di piante, fiori, alberi da frutto, siepi e prati, nonché per l’acquisto di attrezzature da giardino.

Questa detrazione è valida fino al 31 dicembre 2024 e può essere fruita sia da privati che da aziende. Per usufruire del Bonus Verde è necessario che gli interventi di giardinaggio siano realizzati su spazi privati o condominiali, e che siano effettuati da imprese o professionisti del settore.

È possibile detrarre fino a 5.000 euro per ogni unità immobiliare, con un massimo di 20.000 euro per ogni contribuente. La detrazione può essere fruita in 10 rate annuali di pari importo.

Bonus Mobili

A partire dal 2023, ci sono delle novità anche per quanto riguarda il Bonus Mobili, ovvero la detrazione del 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo di un immobile oggetto di ristrutturazione.

La prima novità consiste nella riduzione dell’importo massimo di spesa detraibile, che scende da 10.000 euro nel 2022 a 8.000 euro nel 2023. Inoltre, a partire dal 2023, il Bonus Mobili sarà disponibile anche per chi ha iniziato interventi di recupero del patrimonio edilizio a partire dal 1° gennaio 2022.

Per chi effettua interventi di recupero del patrimonio edilizio sia nel 2022 che nel 2023, il limite di spesa di 8.000 euro deve essere calcolato al netto delle spese sostenute nel 2022.

Per poter beneficiare del Bonus Mobili, è importante ricordare che i mobili e gli elettrodomestici devono rispettare determinate classe di efficienza energetica. In particolare, i forni devono essere di classe non inferiore alla classe A, le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie devono essere di classe non inferiore alla classe E, i frigoriferi e i congelatori devono essere

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Come ristrutturare il camino: idee e consigli per l’angolo più romantico della casa

Il camino negli ultimi anni si è trasformato in un vero e proprio elemento d’arredo in grado di dare stile e personalità alla stanza in cui si trova. Utile per riscaldare una stanza (o una casa, con l’ausilio di una caldaia), laddove è utilizzato quotidianamente diventa il centro della vita familiare e perché no, teatro delle migliori grigliate casalinghe.

Solitamente abbinato alle case con un arredamento rustico, amatissimo in Sardegna, il camino può diventare un elemento che si integra alla perfezione anche alle case più moderne. Se avete voglia di ristrutturare un vecchio camino conservando il suo fascino, ma rendendolo moderno, è ora di pensare ad un restyling. Inoltre i camini sono considerati idonei come impianti termici e valgono ai fini dell’accesso al Super Ecobonus 110%.

Regola numero uno: efficienza

I camini sono affascinanti ma spesso vengono lasciati spenti perché danno qualche problema di troppo rispetto ad altri sistemi moderni e più pratici. Spesso il problema è una canna fumaria che non assicura un buon tiraggio, riempiendo la stanza di fastidioso fumo. Una bocca troppo ampia o troppo piccola, l’altezza del camino “scomoda” per le nostre esigenze: tutti problemi che ne scoraggiano l’utilizzo. Anche i materiali con cui viene realizzato la struttura sono importanti, ad esempio la qualità dei mattoni refrattari, che possono usurarsi dopo decenni di accensioni. In questi casi è importante contattare una ditta competente e studiare la ristrutturazione del nostro camino.

Solo legna? No, affatto!

Quando si pensa di ristrutturare un camino, la prima scelta è quella del combustibile che lo alimenterà. Il tradizionale camino a legna ha un fascino senza tempo, ma comporta una gestione impegnativa, soprattutto se non si passa molto tempo dentro casa e si ha bisogno di soluzioni in grado di generare calore diffuso in tempi rapidi. In questo caso si può decidere di passare a un termocamino alimentato a pellet, che assicura il massimo rendimento, oppure scegliere un camino al bioetanolo che non richiede la canna fumaria (e che è molto scenografico, ma poco efficiente).

Nuovo camino, nuovo rivestimento 

A questo punto arriva il momento di dedicarsi al design e optare per un rivestimento adatto allo stile della casa o dell’ambiente in cui il caminetto andrà ad inserirsi. Le alternative sono diverse, come:

  • Camino in legno: il legno ha un fascino senza tempo. Utilizzare un rivestimento in legno per il camino, conferisce calore all’ambiente e un aspetto moderno.
  • Camino in mattoni: l’ideale per chi ha un budget basso o non ha un’idea chiara sul colore della stanza. Basterà semplicemente dipingere i mattoni per ottenere un elemento d’arredo totalmente differente, in poco tempo e con pochissimo sforzo.
  • Camino in pietra: un materiale che permette di dare al camino un design accattivante in base al taglio. Le pietre squadrate sono perfette per ricreare, magari in salotto, la tipica atmosfera da baita. Pietre bianche e piatte invece permettono di ottenere un aspetto più minimal.
  • Camino in pietra ricostruita: opzione è valida se volete rinnovare il camino senza spendere troppo. La pietra ricostruita, a differenza di quella naturale, ha un costo più basso ed è facile da applicare perché è molto più leggera.
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Ristrutturazione bagno: tutti gli incentivi fiscali per risparmiare

La ristrutturazione del bagno è un intervento che al momento può usufruire di una sola agevolazione fiscale: il Bonus Ristrutturazioni. Il bagno però è comunque una stanza afferente all’unità immobiliare, dotata di infissi, pavimento e arredamento. Per questo, con un po’ di attenzione, è possibile accedere anche ad altri tipi di incentivi.

In questo articolo vi diremo tutto quello che c’è da sapere sulla ristrutturazione del bagno e sulle relative agevolazioni fiscali.

Ristrutturazione bagno: Bonus Ristrutturazioni come incentivo principale

Partiamo innanzitutto col dire che l’incentivo che “ufficialmente” consente il rifacimento del bagno è il Bonus Ristrutturazioni 2021, che ammette lavori di manutenzione straordinaria. L’agevolazione concede una detrazione IRPEF pari al 50% su una spesa massima di 96.000 euro, da ripartire in 10 quote per 10 anni. In alcuni casi è anche possibile beneficiare dell’incentivo con le due opzioni alternative dello sconto in fattura o della cessione del credito.

Il Bonus Ristrutturazioni, per quanto riguarda il rinnovo del bagno, si configura nelle seguenti declinazioni:

  • Realizzazione ex novo del bagno, ma senza modificarne forma, superficie o volume. In sostanza, senza modifiche strutturali;
  • Rifacimento dell’impianto idrico e sostituzione delle tubature;
  • Interventi mirati all’abbattimento delle barriere architettoniche, come montaggio di sanitari rialzati o ampliamento della porta d’ingresso;
  • Nuova costruzione del bagno con modifiche strutturali (solo per le unità abitative danneggiate o demolite a causa di calamità naturali per le quali è stato dichiarato lo Stato di Emergenza). In questo caso, eccezionalmente, si concede di utilizzare il bonus ristrutturazioni per la costruzione da zero dell’intera unità danneggiata, e non solo del bagno.

Gli interventi sono rivolti solo alle unità abitative residenziali (indipendenti o condominio), e non agli immobili con destinazione d’uso commerciale.

Ecobonus, Bonus Mobili o Superbonus 110%, in base agli interventi da eseguire

Con il Bonus Ristrutturazioni è possibile eseguire numerosi lavori nel bagno usufruendo di corposi incentivi, ma esistono altre possibilità per detrarre ulteriori spese.

Se quindi volete optare per altri interventi mirati a specifici elementi da sostituire o rinnovare, ecco tutto quello che potete fare in bagno con le altre agevolazioni fiscali:

  • Sostituzione degli infissi, con Ecobonus tradizionale o Superbonus 110%;
  • Abbattimento delle barriere architettoniche, con Bonus Ristrutturazioni o con Superbonus 110% ;
  • Acquisto di nuovi mobili per il bagno o per la casa con il Bonus Mobili;
  • Rifacimento pavimento con Ecobonus tradizionale o Superbonus 110%, se si riesce a ottenere un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’unità (per esempio installando un sistema di riscaldamento a pavimento).

Bonus Idrico

Con la Legge di Bilancio 2021 è arrivato anche il Bonus Idrico. Per favorire il risparmio di risorse idriche è riconosciuto un bonus di 1.000 euro alle persone fisiche, residenti in Italia, che sostituiscono su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari

  • i sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto;
  • la rubinetteria, i soffioni e le colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato.

In particolare, l’agevolazione è riconosciuta per le spese sostenute per

  • la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti;
  • la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.

È possibile utilizzare il bonus fino al 31 dicembre 2021.

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