piscine in sardegna

Piscina in Cortile

Un sogno chiamato piscina: quali permessi occorrono per la costruzione?

Realizzare una piscina in giardino è il sogno di tante persone. Soprattutto in estate, con il caldo torrido che contraddistingue la Sardegna e il suo entroterra, una piscina domestica fornirebbe un sollievo piacevolissimo e un’opportunità di svago in qualunque momento della giornata.  Tra le domande che ci sentiamo rivolgere più spesso sulle piscine, la maggior parte riguardano autorizzazioni e permessi. In questo articolo cercheremo di fornire tutte le informazioni principali, per fugare ogni dubbio.

Occorrono delle autorizzazioni per costruire una piscina nel cortile di casa? La risposta è sì. In Italia infatti le piscine non rientrano nel campo dell’edilizia libera e dunque è necessario ottenere i relativi permessi per costruire. La normativa è complessa e regolamentata da accordi Stato-Regione recepiti e interpretati in modo diverso dai singoli governi regionali e, talvolta, dalle singole province.

Come districarsi tra le varie normative? Sicuramente la soluzione più semplice è quella di rivolgersi all’ufficio tecnico comunale, che saprà fugare ogni dubbio, o rivolgersi a un professionista che abbia esperienza nella realizzazione delle piscine nel territorio (il passaparola, come spesso accade, risolve tanti problemi).

Permessi per costruire una piscina

Come stabilito dal  Decreto del Presidente della Repubblica 380/2001 è necessario rivolgersi a un tecnico abilitato alla progettazione e presentare al Comune di pertinenza la richiesta del permesso di costruire.

Per la costruzione della piscina, il permesso di costruire è necessario quando:
– la piscina ha un volume superiore al 20% dell’edificio principale
– le norme tecniche degli strumenti urbanistici la qualificano come intervento di nuova costruzione.

La domanda va presentata all’ufficio di pertinenza del Comune, insieme a:
– titolo di legittimazione;
– elaborati progettuali richiesti dal regolamento edilizio;
– autocertificazione circa la conformità del progetto alle norme igienico sanitarie.

La realizzazione della piscina potrebbe essere soggetta agli oneri urbanizzazione, variabili da Comune a Comune, che possono pesare sulle spese burocratiche (art. 20 legge 380/2001). Per questo è bene avere idea delle spese globali per non sforare il budget che ci si era prefissati in partenza.

Piscine interrate: quando basta la DIA?

In alcuni casi è possibile realizzare la piscina in giardino con una semplice Dichiarazione di Inizio Attività. Ciò è possibile quando c’è un rapporto di “pertinenza”, cioè la costruzione è progettata ad uso esclusivo e permanente dell’edificio principale, e si rispettino i seguenti punti:
– gli interventi hanno un volume pari o inferiore al 20% rispetto all’edificio principale;
– gli interventi non la qualificano come nuova costruzione secondo specifici regolamenti urbanistici, ambientali o paesaggistici del Comune.

La DIA deve essere presentata all’ufficio comunale da un professionista (geometra, architetto, ingegnere), che potrà verificare se nel Comune di pertinenza ci sono vincoli di tipo paesaggistico, storico-architettonico o di altro tipo nel piano regolatore.

Piscine non interrate: permesso non necessario

Il discorso cambia se la piscina non è interrata, ma viene poggiata fuori terra, al di sopra del suolo del giardino. In questo caso, la struttura viene considerata come arredo, al pari di un mobile o di un tavolino posizionato all’aperto. Inoltre si tratta di una costruzione mobile, che può essere rimossa e che non richiede interventi di ristrutturazione per essere posizionata e non costituisce una nuova volumetria a sé.

Affidarsi a professionisti esperti significa realizzare una piscina di qualità, evitando problemi futuri e garantendo risparmio sui costi di manutenzione e gestione. Che si tratti di nuove realizzazioni o di riqualificazione di spazi esistenti, Global Società Cooperativa  è il partner ideale per piscine sicure, sostenibili e conformi a tutte le normative vigenti.

Contatti aziendali:
Global Società Cooperativa
Telefono: 070.2348800
Email: info@globalsocietacooperativa.com

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Piscine, cosa c’è da sapere sulle autorizzazioni per la costruzione

L’estate è iniziata e il caldo – soprattutto nei paesi dell’interno della Sardegna – inizia a farsi sentire. Per chi abita lontano dal mare l’unico modo per contrastare le elevate temperature dei mesi estivi consiste nell’installazione di una piscina privata. Quando si decide di effettuare qualsiasi tipo di costruzione, è però importante essere consapevoli delle autorizzazioni richieste e dei vincoli burocratici. In questo articolo cercheremo di offrire una panoramica sulle autorizzazioni richieste e sulle criticità da affrontare quando si affronta la costruzione di una piscina interrata.

Prima di tutto, è fondamentale consultare il piano urbanistico del proprio comune di riferimento. Ogni comune ha infatti regolamenti specifici che riguardano la costruzione di piscine, compresi requisiti relativi alle dimensioni, alla posizione e alle recinzioni di sicurezza. In ogni caso, la realizzazione di una piscina interrata comporta sicuramente valutazioni in merito ai vincoli al quale è sottoposto il terreno e può essere necessario presentare la DIA (Denuncia di Inizio Attività), o in alternativa la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).

La DIA va presentata quando l’installazione della piscina può essere considerata intervento pertinenziale, ma con la condizione che il volume della piscina non superi il 20% del volume relativo all’edificio principale. Inoltre, conditio sine qua non, i tecnici incaricati di svolgere il sopralluogo non devono definire i lavori necessari alla realizzazione della piscina come interventi di nuova costruzione. Dopo la presentazione della DIA, il Comune ha tempo 30 giorni per opporsi, una volta scaduto il termine è possibile procedere alla costruzione della piscina.

Attenzione, costruire una piscina senza rispettare le normative imposte a livello Comunale o regionale è considerato abuso edilizio sanzionabile con ammende di tipo amministrativo (multe salate) e penale (nei casi più gravi è previsto anche l’arresto). Inoltre, la persona imputata di abuso edilizio è tenuta a ripristinare il precedente stato dell’area sottoposta a indagine.

Un altro aspetto cruciale da considerare sono le regole sulla sicurezza delle piscine: si parte da recinzioni adeguate per prevenire l’accesso non autorizzato, soprattutto in presenza di bambini, fino alle norme relative al sistema di filtraggio e alla qualità dell’acqua. È essenziale infatti che una piscina disponga di un sistema di filtraggio efficiente per mantenere l’acqua pulita e sicura per i bagnanti.

In conclusione, prima di avviare la costruzione di una piscina, è fondamentale informarsi sulle autorizzazioni necessarie. Consulta il piano urbanistico del tuo comune, accertati se è richiesto un permesso di costruzione e assicurati di rispettare le norme sulla sicurezza e la qualità dell’acqua. Collaborare con professionisti del settore ti aiuterà a garantire che la tua piscina sia costruita correttamente, consentendoti di goderti il tuo nuovo spazio esterno in tutta tranquillità.

Devi costruire una piscina privata in Sardegna?

Come abbiamo appena visto, prima di avviare la costruzione di una piscina, è fondamentale informarsi sulle autorizzazioni necessarie. Consulta il piano urbanistico del tuo comune, accertati se è richiesto un permesso di costruzione e assicurati di rispettare le norme sulla sicurezza e la qualità dell’acqua. Collaborare con professionisti del settore ti aiuterà a garantire che la tua piscina sia costruita correttamente, consentendoti di goderti il tuo nuovo spazio esterno in tutta tranquillità.

Se hai in programma lavori di ristrutturazione, ordinaria o straordinaria, per la tua casa in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.

 

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Piscina, che passione! Ma quali permessi occorrono per la costruzione?

Realizzare una piscina in giardino è il sogno di tante persone. Soprattutto in estate, con il caldo torrido che contraddistingue le ultime annate, una piscina domestica fornirebbe un sollievo piacevolissimo e un’opportunità di svago in qualunque momento della giornata.  Tra le domande che ci sentiamo rivolgere più spesso sulle piscine, la maggior parte riguardano autorizzazioni e permessi. In questo articolo cercheremo di fornire tutte le informazioni principali, per fugare ogni dubbio.

Occorrono delle autorizzazioni per costruire una piscina nel cortile di casa? La risposta è sì. In Italia infatti le piscine non rientrano nel campo dell’edilizia libera e dunque è necessario ottenere i relativi permessi per costruire. La normativa è complessa e regolamentata da accordi Stato-Regione recepiti e interpretati in modo diverso dai singoli governi regionali e, talvolta, dalle singole province.

Come districarsi tra le varie normative? Sicuramente la soluzione più semplice è quella di rivolgersi all’ufficio tecnico comunale, che saprà fugare ogni dubbio, o rivolgersi a un professionista che abbia esperienza nella realizzazione delle piscine nel territorio (il passaparola, come spesso accade, risolve tanti problemi).

Permessi per costruire una piscina

Come stabilito dal  Decreto del Presidente della Repubblica 380/2001 è necessario rivolgersi a un tecnico abilitato alla progettazione e presentare al Comune di pertinenza la richiesta del permesso di costruire.

Per la costruzione della piscina, il permesso di costruire è necessario quando:
– la piscina ha un volume superiore al 20% dell’edificio principale
– le norme tecniche degli strumenti urbanistici la qualificano come intervento di nuova costruzione.

La domanda va presentata all’ufficio di pertinenza del Comune, insieme a:
– titolo di legittimazione;
– elaborati progettuali richiesti dal regolamento edilizio;
– autocertificazione circa la conformità del progetto alle norme igienico sanitarie.

La realizzazione della piscina potrebbe essere soggetta agli oneri urbanizzazione, variabili da Comune a Comune, che possono pesare sulle spese burocratiche (art. 20 legge 380/2001). Per questo è bene avere idea delle spese globali per non sforare il budget che ci si era prefissati in partenza.

Piscine interrate: quando basta la DIA?

In alcuni casi è possibile realizzare la piscina in giardino con una semplice Dichiarazione di Inizio Attività. Ciò è possibile quando c’è un rapporto di “pertinenza”, cioè la costruzione è progettata ad uso esclusivo e permanente dell’edificio principale, e si rispettino i seguenti punti:
– gli interventi hanno un volume pari o inferiore al 20% rispetto all’edificio principale;
– gli interventi non la qualificano come nuova costruzione secondo specifici regolamenti urbanistici, ambientali o paesaggistici del Comune.

La DIA deve essere presentata all’ufficio comunale da un professionista (geometra, architetto, ingegnere), che potrà verificare se nel Comune di pertinenza ci sono vincoli di tipo paesaggistico, storico-architettonico o di altro tipo nel piano regolatore.

Piscine non interrate: permesso non necessario

Il discorso cambia se la piscina non è interrata, ma viene poggiata fuori terra, al di sopra del suolo del giardino. In questo caso, la struttura viene considerata come arredo, al pari di un mobile o di un tavolino posizionato all’aperto. Inoltre si tratta di una costruzione mobile, che può essere rimossa e che non richiede interventi di ristrutturazione per essere posizionata e non costituisce una nuova volumetria a sé.

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